SENS
Shakespeare’s Narrative Sources: Italian Novellas and Their European Dissemination
Istoria – Modernised Edition 1530?
Istoria novellamente ritrovata di due nobili amanti, con la loro pietosa morte, intervenuta già nella città di Verona nel tempo del Signor Bartolomeo della Scala. Alla bellissima et leggiadra Madonna Lucina Savorgnana. | Frontispiece |
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Poscia ch’io già assai giorni con voi parlando dissi di voler una compassionevole novella da me già più volte udita, e in Verona intervenuta, iscrivere, m’è paruto essere il debito in queste poche carte di stenderla, sì perché le mie parole appo voi non paressero vane, sì anco perché a me, che misero sono, de’ casi de’ miseri amanti, di che ella è piena, si appartiene. E appresso al vostro valore indrizarla. Accio che quantunque tra le belle donne a voi simiglianti prudentissima vi conosca, possiate legendola più chiaramente vedere a quai rischi, a quai trabocchevoli passi, a che crudelissime morti gli miseri e cattivelli amanti sieno il più delle volte d’Amore condotti, e anco volentieri alla vostra bellezza la mando. Perché avendo io fra me diliberato ch’ella sia l’ultimo mio lavorio in questa arte, già stanco e sazio de essere più favola del volgo, in voi il mio sciocco poetare finisca. E che come sète porto di valore, di bellezza e di leggiadria, così della picciola barchetta del mio ingegno siate, la qual, carca di molta ignoranza, d’Amore sospinta per li men profondi pelaghi della poesia ha molto solcato, e che ella a voi giungendo del suo grand’errore accorta possa ad altri che con più scienza e miglior stella nel già detto mare navigano, e temone e remi e vela donando, disarmata sicuramente alle vostre rive legarsi. Prendetela adunque Madonna nell’abito a lei convenevole e leggetela volentier si per lo suggetto che e bellissimo e pieno di pietate mi par che sia, come anco per lo stretto vincolo di consanguinitade e dolce amistà, ch’è tra la persona vostra e chi la discrivessi si ritrova; il qual sempre con ogni riverenza vi si raccomanda. | |||
Si come voi stessa vedeste, mentre il cielo verso me in tutt’ogni suo sdegno rivolto non ebbe, nel bel principio di mia giovanezza, al mestier dell’armi mi diedi, e in quella molti grandi e valorosi uomeni seguendo, nella dilettevole vostra patria del Friuli alcun anno mi esercitai. Per la qual secondo e casi, quando privatamente or quinci or quindi servendo mi era bisogno d’andare. Aveva io per continuo uso cavalcando di menar meco uno mio arcero omo di forse cinquant’anni pratico nell’arte e piacevolissimo, e come quasi tutti que’ di Verona (ove egli nacque) sono, parlante molto e chiamato Peregrino. Questi, oltra che animoso e esperto soldato fusse, leggiadro e, forse più di quello ch’agli anni suoi si saria convenuto, innamorato sempre si ritrovava, il che al suo valore doppio valore aggiungeva. Onde le più belle novelle, e con miglior ordine e grazia si dilettava di raccontare, e massimamente quelle che d’amore parlavano, ch’alcun altro ch’io udissi giamai. Per la qual cosa partendo io da Gradisca, ove in alloggiamenti mi stava, e con costui e due altri mei, forse de Amore sospinto, verso Udine venendo, la qual strada molto solinga, e tutta per la guerra arsa e destrutta in quel tempo era, e molto dal pensiero soppresso e lontano dagli altri venendomi, accostatomisi il detto Peregrino, come quello che miei pensieri indovinava, così mi disse: “Volete voi sempre in trista vita vivere? Perché una bella crudele, altramente mostrando, poco vi ami? Et benché contro a me spesso dica, pure perché meglio si danno, che non si ritengono i consigli, vi dirò, patron mio, che oltra ch’a voi nell’esercizio che siete, lo star molto nella prigion d’Amore si disdica, si tristi son quasi tutti e fini a quali egli ci produce, ch’è uno pericolo il seguirlo. Et in testimonianza di ciò, quand’a voi piacesse, potre’ io una novella nella mia città avvenuta, che la strada men solitaria, e men rincrescevole ci faria, raccontarvi, ne la quale sentireste come dui nobili amanti a misera e pietosa morte guidati fossero.” Et già avendo io fatto segno di udirlo volentieri, egli così cominciò: | Frame. The narrator introduces the woeful story he is about to tell | [BAN:2] [BOA:Sommaire] [BOA:2] [PAI:Argument] [PAI:2] [BR: Argument] [BR:2] [R&J-Q1:Chorus1] [R&J-Q2:Chorus 1] | |
Nel tempo che Bartolomeo dalla Scala Signore cortese e umanissimo il freno alla mia bella patria a sua posta e stringea e rallentava, furono in lei, secondo che il mio padre dicea aver udito, due nobilissime famiglie per contraria fazione, over particolar odio nemiche, l’una e Capeletti, l’altra e Montecchi nominata. Di una delle quali si estima certo esser questi che in Udine dimorano, cioè Messer Nicolò e Messer Giovanni ora detti Monticoli di Verona; per strano caso quinci venuti ad abitare. Benché poco altro di quel delli antichi seco abbiano in questo loco recato, fuori che la lor cortese gentilezza. E avvenga che io alcune vecchie croniche leggendo abbia queste due famiglie trovato, che unite una stessa parte sosteneano; non di meno come io la udii, senza altrimenti mutarla a voi la sporrò. Furono adunque, come dico, in Verona sotto il già detto Signor le sopradette nobilissime famiglie di valorosi òmini e di ricchezza ugualmente dal Cielo, da la natura e dalla fortuna dotate. Tra le quali, come il più delle volte tra le gran case si vede, che la cagion si fosse, crudelissima nimistà regnava, per la qual già più òmini erano, così dall’una come dall’altra parte, morti. In guisa che sì per stanchezza, spesso per questi casi avviene, come anco per le minacce del Signore, che con spiacere grandissimo le vedean nemiche, s’eran ritratte di più farsi dispiacere, e senza altra pace col tempo in modo dimesticate, che gran parte degli loro uomini insieme parlavano. | 1. The old grudge between the Cappelleti and Montecchi families, and the Signore’s intervention | [BAN:3] [BAN:4] [BOA:3] [BOA:4] [PAI:3] [PAI:4] [BR:4] [BR:5] [R&J-Q1:Chorus1] [R&J-Q2:Chorus 1] [R&J-Q1:2.a] [R&J-Q2:2.a] | |
Essendo così costoro pacificati, avvenne uno Carnevale ch’in casa di Messer Antonio Capelletti, uomo festoso e giocondissimo, il qual primo della famiglia era, molte feste si fecero, e di giorno e di notte, ove quasi tutta la città concorreva; ad una delle quali una notte, com’è degli amanti costume, che le lor donne, sì come col cuore così anco col corpo, pur che possano, ovunque vanno, seguono, uno giovane delli Montecchi la sua donna seguendo si condusse. | 2. Antonio Cappelletti’s feast at Carnival. Romeo attends the feast following his beloved | [BAN:5] [BAN:7] [BAN:13] [BOA:11] [PAI:11] [BR:6] [BR:14] [R&J-Q1:6.c] [R&J-Q2:6.c] | |
Era costui giovane molto bellissimo, grande della persona, leggiadro e accostumato assai, | |||
perché trattasi la maschera, come ogni altro facea, e in abito di ninfa trovandosi, non fu occhio ch’a rimirarlo non volgesse, sì per la sua bellezza che quella d’ogni donna avanzava, che ivi fosse, agguagliava, come per maraviglia che in quella casa, massimamente la notte, fosse venuto, | 4. Romeo dressed as a nymph takes off his mask and is admired by all bystanders because of his beauty and everybody wonders about his boldness. | [BAN:13] [BAN:15] [BOA:12] [BOA:14] [BOA:15] [PAI:12] [PAI:14] [PAI:15] [BR:15] [BR:17] [BR:18] [R&J-Q1:13.a] [R&J-Q1:13.d] [R&J-Q2:13.a] [R&J-Q2:13.d] | |
ma con più efficacia che ad alcun altro, ad una figliola del detto Messer Antonio venne veduto, che egli sola avea. La quale di sopra naturale bellezza e baldanzosa e leggiadrissima era. Questa, veduto il giovane, con tanta forza nell’animo la sua bellezza ricevette che al primo incontro de loro occhi di più non essere di lei stessa le parve. | 5. Giulietta sees Romeo and falls in love with him at first sight | ||
Stavasi costui in riposta parte della festa con poca baldanza tutto solo, e rade volte in ballo o in parlamento alcuno si tramettea, come quegli che d’Amore ivi guidato con molto sospetto vi stava. Il che alla giovane forte dolea, perciò che piacevolissimo udiva che egli era e giocoso. | 6. Romeo sits alone, and Giulietta is sorry for Romeo’s isolation | [BAN:14] [BOA:13] [PAI:13] [BR:16] [R&J-Q1:13.b] [R&J-Q2:13.b] | |
Et passando la mezzanotte, e il fine del festeggiare venendo, il ballo del torchio o del cappello, come dire lo vogliamo, e che ancora nel fine delle feste veggiamo usarsi, s’incominciò. Nel quale in cerchio standosi, l’omo la donna e la donna l’uomo a sua voglia permutandosi, piglia. In questa danza d’alcuna donna fu il giovane levato, e a caso appresso la già innamorata fanciulla posto. | |||
Era dall’altro canto di lei un nobile giovane Marcuccio Guertio nominato, il quale per natura così il luglio come il gennaio le mani sempre freddissime avea. Perché giunto Romeo Montecchi, che così era il giovane chiamato, al manco lato della donna e come in tal ballo se usa, la bella sua mano in mano presa, disse a lui quasi subito la giovane, forse vaga d’udirlo favellare: | |||
“Benedetta sia la vostra venuta qui presso me Messer Romeo.” Alla quale il giovane, che già del suo mirare accorto s’era, maravigliato del parlar di costei disse: “Come benedetta la mia venuta?” Et ella rispose: “Sì benedetto il vostro venire qui appo me, perciò che voi almanco questa stanca mano calda mi terrete, onde Marcuccio la destra m’agghiaccia.” | 9. Giulietta thanks Romeo for warming her left hand while the right one is freezed by Marcuccio | [BAN:22] [BOA:24] [BOA:25] [PAI:24] [PAI:25] [BR:26] [BR:27] [R&J-Q1:15.e] [R&J-Q2:15.e] | |
Costui preso alquanto d’ardire seguì, “Se io a voi con la mia mano la vostra riscaldo, voi co begli occhi il mio core accendete.” La donna, dopo un breve sorriso, schifando d’essere con lui veduta, o udita ragionare ancora gli disse: “Io vi giuro Romeo per mia fé, che non è qui donna, la quale (come voi siete) a gli occhi mei bella paia.” Alla quale il giovane già tutto di lei acceso rispose: “Qual io mi sia, sarò alla vostra beltade (s’a quella non spiacerà) fedel servo.” | 10. Romeo tells Giulietta her eyes are warming his heart, Giulietta praises his beauty and Romeo declares his devotion for her | [BAN:22] [BOA:26] [PAI:26] [BR:28] [R&J-Q1:15.e] [R&J-Q2:15.e] | |
Lasciato poco dopo il festeggiare, e tornato Romeo alla sua casa, considerata la crudeltà della prima sua donna, che di molto languire poca mercede gli dava, diliberò (quando a lei fosse aggrado) a costei (quantunque de suoi nemici fosse) tutto donarsi. | 11. Romeo leaves the party and forgets about his former cruel lover for Giulietta although she belongs to a rival family | ||
Dall’altro canto la giovane, poco ad altro ch’a lui solo pensando, dopo molti sospiri tra sé istimò lei dover sempre felice essere, se costui per sposo avere potesse. Ma per la nimistà che tra l’una e l’altra casa era, con molto timor poco speme di giungere a sì lieto grado tenea. Onde fra due pensieri di continuo vivendo a sé stessa più volte disse: “O sciocca me a qual vaghezza mi lascio io in così strano labirinto guidare? Ove senza scorta restando uscire a mia posta non ne potrò. Già che Romeo Montecchi non m’ama, perciò che per la nimistà che ha co’ miei, altro che la mia vergogna non può cercare. E posto che per sposa egli mi volesse, il mio padre di darmegli non consentirebbe giamai.” Dapoi nell’altro pensiero venendo dicea: “Chi sa forse che per meglio pacificarsi insieme queste due case, che già stanche e sazie sono di far tra lor guerra mi porria ancor venir fatto d’averlo in quella guisa che io lo disio.” Et in questo fermatasi cominciò esserli d’alcun sguardo cortese. | 12. Giulietta wishes she could be married to Romeo but she fears he might want to dishonour her, and she dreads her father’s opposition. At the same time, she believes marriage may help quench the feud. | [BAN:25] [BAN:26] [BAN:27] [BAN:30] [BOA:30] [BOA:31] [PAI:30] [PAI:31] [BR:33] [BR:34] [BR:35] [R&J-Q1:15.h] [R&J-Q2:15.h] | |
Accesi dunque gli due amanti di ugual fuoco l’uno dell’altro, il bel nome e l’effigie nel petto scolpita portando, dier principio quando in chiesa, quando a qualche finestra a vagheggiarsi: in tanto che mai bene ne l’uno ne l’altro avea se non quanto si vedeano. | 13. Romeo and Giulietta see each other at church or through windows |
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Et egli massimamente sì di vaghi costumi di lei acceso si trovava, che quasi tutta la notte con grandissimo pericolo della sua vita dinanzi alla casa de l’amata donna solo si stava, e ora sopra la finestra della sua camera per forza tiratosi, ivi senza ch’ella od altri lo sapesse, ad udire lo suo bel parlare si sedea, e ora sopra la strada giacea. | 14. Romeo sits outside Giulietta’s window or on the road to secretly hear his beloved’s voice | ||
Avvenne una notte, come amor volse: la luna più del solito rilucendo, che mentre Romeo era per salire sopra il detto balcone, la giovane (o che ciò a caso fosse, o che l’altre sere udito l’avesse) ad aprire quella finestra venne, e fattasi fuori lo vide, il quale credendo, che non ella, ma qualch’altro il balcone aprisse, nell’ombra d’alcun muro fuggire volea; onde conosciutolo e per nome chiamatolo gli disse: “Che fate qui a questa ora così solo?” Et egli già riconosciutala rispose, “Quello che amor vuole.” “Et se voi vi foste colto” disse la donna, “non potreste voi morirci di leggero?” “Madonna” rispose Romeo “sì ben che io vi potrei agevolmente morire, e morovici di certo una notte, se non m’aiutate, ma perché son anco in ogni altro luogo così presso alla morte come qui, procaccio di morire più vicino alla persona vostra che io mi possa, con la quale di vivere sempre bramerei, quand’al cielo e a voi sola piacesse.” Alle quali parole la giovane rispose: “Da me non rimarrà mai, che voi meco onestamente non viviate, non restasse più da voi, o dalla nimistà che tra la vostra e la mia casa veggio.” A cui il giovane disse: “Voi potete credere che più non si possa bramar cosa, di quel ch’io voi di continuo bramo, e per ciò quando a voi sola piaccia d’essere così mia com’io d’esser vostro disio, lo farò volentieri, né temo ch’alcuno mi vi tolga giamai.” E detto questo, messo ordine di parlarsi un’altra notte con più riposo, ciascun dal loco ov’era si dipartì. | 15. One night, Giulietta sees Romeo out of her window. She is concerned about his safety. Romeo defies dangers and decalres his love and passion for Giulietta. They decide to speak again some other night | [BAN:28] [BAN:29] [BAN:30] [BAN:32] [BAN:33] [BOA:33] [BOA:34] [BOA:35] [PAI:33] [PAI:34] [PAI:35] [BR:43] [BR:46] [R&J-Q1:17.d] [R&J-Q2:17.d] | |
Dapoi andato il giovane più volte per parlarle, una sera, che molta neve cadea, al disiato loco la ritrovò, e dissele: “Deh perché mi fate così languire? Non vi stringe pietà di me, che tutte notti in così fatti tempi sopra questa strada vi aspetto? Al qual la donna disse: “Certo sì che mi fate pietà, ma che vorreste che facessi? Se non pregar che voi ve ne andaste?” Alla quale fu dal giovane risposto: “Che voi mi lasciaste nella camera vostra entrare, ove potremo insieme più agiatamente parlare.” | 16. The two meet many times and one night, while it is snowing, Romeo suggests that Giulietta lets him inside her bedroom. | ||
Allora la bella giovane quasi sdegnando disse: “Romeo io tanto vi amo quanto si possa persona lecitamente amare, e più vi concedo di quello che alla mia onestà si converria, e ciò faccio d’amore col valor vostro vinta. Ma se voi pensaste o per lungo vagheggiarmi, o per altro modo più oltra come innamorato dell’amor mio godere, questo pensier lasciate da parte, che alla fine in tutto vano lo troverete. Et per non tenervi più ne pericoli ne quali veggio essere la vita vostra venendo ogni notte per queste contrade, vi dico che quando a voi piaccia di accettarmi per vostra donna, che io son pronta a darmivi tutta, e con voi in ogni luogo che vi sia in piacere, senza alcun rispetto venire.” | 17. Giulietta asks him if his intention is honest, and proposes marriage. | [BAN:31] [BOA:36] [BOA:38] [PAI:36] [PAI:38] [BR:47] [BR:49] [R&J-Q1:17.i] [R&J-Q2:17.i] | |
“Questo solo bramo io” disse il giovane; “Facciasi ora,” | [BAN:32] [BOA:37] [PAI:37] [BR:48] [R&J-Q1:17.j] [R&J-Q2:17.j] | ||
“Facciasi” rispose la donna: “Ma reintegrasi poi nella presenza di frate Lorenzo da San Francesco mio confessore se volete che io in tutto e contenta mi vi dia.” “Oh” disse a lei Romeo “dunque frate Lorenzo da Reggio è quello, che ogni secreto del cuor vostro sa?” “Sì” diss’ella, “e serbasi per mia soddisfazione a far ogni nostra cosa dinanzi a lui.” Et qui posto discreto modo alle loro cose l’uno dall’altro si partì. | 19. Giulietta wants Friar Lorenzo, her confessor, to celebrate their marriage. | ||
Era questo frate dell’ordine minore di osservanzia filosofo grande, e sperimentatore di molte cose così naturali come magiche, e in tanta stretta amistà con Romeo si trovava, che la più forse in que’ tempi tra due in molti loci non si saria trovata. Percioché volendo il frate ad un tratto e in bona opinione del suo volgo restare, e di qualche suo diletto godere, gli era convenuto per forza d’alcun gentiluomo della città fidarsi tra quali questo Romeo, giovane, temuto, animoso e prudente, avea eletto, e a lui il suo core, che a tutti gli altri fingendo tenea celato, nudo avea scoperto. | 20. Brief description of Friar Lorenzo as knowledgeable man and friend of Romeo, of whom he knows all secrets | [BAN:33] [BOA:39] [PAI:39] [BR:50] [R&J-Q1:18.a] [R&J-Q2:18.a] | |
Perché trovato da Romeo liberamente gli fu detto come disiava d’avere l’amata giovane per donna, e ch’insieme avevano costituito lui solo dover essere segreto testimone del loro sposalizio, e poscia mezzano a dover fare che il padre di lei a questo d’accordo consentisse. | 21. Romeo tells the friar about his love for Giulietta. He asks him to marry them and to convince Giulietta’s father to consent to the wedding | [BAN:34] [BOA:40] [PAI:40] [BR:51] [R&J-Q1:18.c] [R&J-Q2:18.c] | |
Il frate di ciò contento fu, si perché a Romeo niuna cosa arìa senza suo gran danno potuta negare, si anco perché pensava che forse ancora per mezzo suo sarìa questa cosa succeduta in bene, il che di molto onore gli sarìa stato presso il Signore e ogn’altro ch’avesse disiato queste due case veder in pace. | 22. Friar Lorenzo consents as he seizes the opportunity to assuage the feud and gain the favour of Bartolomeo | [BAN:35] [BOA:42] [PAI:42] [BR:54] [R&J-Q1:18.e] [R&J-Q2:18.e] | |
Et essendo la Quaresima, la giovane un giorno fingendo di volersi confessare al monastero di santo Francesco andata, e in uno di que’ confessori, che tali frati usano, entrata, fece frate Lorenzo dimandare. | 23. Giulietta goes to San Francesco for the Lent confession and enters a confessional | ||
Il quale, ivi sentendola per didentro al convento insieme con Romeo nel medesimo confessoro entrato e serrato l’uscio, una lama di ferro tutta forata, che tra la giovane et essi era, levata via, disse a lei: | |||
“Io vi soglio sempre vedere volentieri, ma ora più che mai qui cara mi siete. Se è così che il mio Messer Romeo per vostro marito vogliate.” Al qual ella rispose: “Niuna altra cosa maggiormente disio; che de essere legittimamente sua, e perciò sono io qui dinanzi al cospetto vostro venuta, del quale molto mi fido, acciocché voi insieme con iddio a quello che d’amore astretta vengo a fare, testimo mio siate.” Allora in presenza del frate, che ‘l tutto in confessione diceva accettare, per parole di presente, Romeo la bella giovane sposò. | [BAN:49] [BOA:48] [PAI:48] [BR:68] [R&J-Q1:21.a] [R&J-Q2:21.a] | ||
Et dato tra loro ordine d’essere la seguente notte insieme, baciatisi una sola volta, dal frate si dipartirono. Il quale, rimessa nel muro la sua grada si restò ad altre donne confessare. | 26. After planning to meet, the lovers share one kiss and part. | [BAN:50] [BOA:50] [PAI:50] [BR:70] [R&J-Q1:19.e] [R&J-Q1:20.c] [R&J-Q2:19.e] [R&J-Q2:20.c] | |
Divenuti i due amanti nella guisa che udito avete segretamente marito e moglie, più notti del loro amore felicemente goderono. Aspettando col tempo di trovar modo per lo qual il padre della donna, ch’ai loro disii essere contrario sapeano, si potesse placare. | 27. Romeo and Giulietta spend many nights together waiting for the right moment to speak to her father | [BAN:52] [BAN:53] [BOA:58] [PAI:58] [BR:76] [BR:81] [BR:82] [R&J-Q1:30.a] [R&J-Q2:30.a] | |
Et così stando intervenne che la fortuna d’ogni mondan diletto nemica, non so qual malvagio seme spargendo, fece tra le loro case la già quasi morta nimistà rinverdire, | 28. The narrator speaks of the Fortune’s role in the resurgence of the hostility between the two houses | [BOA:60] [PAI:60] [BR:83] [BR:84] [R&J-Q1:30.c] [R&J-Q2:30.c] | |
in modo che le cose sottosopra andando, né Montecchi a Capelletti, né Capelletti a Montecchi ceder volendo nella via del corso se attaccarono una volta insieme, | 29. The feud is rekindled: Montecchi and Cappelletti attack each other on the main street | ||
ove combattendo Romeo, e alla sua donna rispetto avendo di percuotere alcuno della sua casa si guardava, | 30. Romeo doesn’t initially enter the fight out of respect for Giulietta | [BAN:57] [BOA:64] [PAI:64] [BR:88] [R&J-Q1:22.c] [R&J-Q2:22.c] | |
pur alla fine sendo molti di suoi feriti, e quasi tutti della strada cacciati, vinto dalla ira sopra Tebaldo Capelletti corso, che il più fiero de suoi nemici parea, di un colpo in terra morto lo distese, e gli altri che già per la morte di costui erano smarriti, in grandissima fuga rivolse. | [BAN:60] [BOA:67] [PAI:67] [BR:91] [R&J-Q1:24.a] [R&J-Q2:24.a] | ||
Era già stato Romeo veduto ferire Tebaldo in modo che l’omicidio celare non si potea. Onde, data la querella dinanzi al Signore, ciascuno de Capeletti solamente sopra Romeo gridava. Perché dalla giustizia in perpetuo di Verona bandito fu. | 32. Romeo is accused of Tebaldo’s murder in front of the Signore and is sentenced to exile | [BAN:63] [BAN:65] [BOA:70] [BOA:72] [PAI:70] [PAI:72] [BR:94] [BR:97] [R&J-Q1:26.a] [R&J-Q2:26.a] | |
Or di qual core, queste cose vedendo, la misera giovane divenisse, ciascuna che ben ami, nel suo caso ponendosi, il può di leggeri considerare. |
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Ella di continuo si forte piangea, che niuno la potea racconsolare, e tanto era più acerbo il suo dolore, quanto meno con persona alcuna il suo male scoprire osava. | [BAN:66] [BOA:75] [PAI:75] [BR:101] [R&J-Q1:27.e] [R&J-Q2:27.e] | ||
Dall’altra parte al giovane per lei sola abbandonare il partirsi dalla sua patria dolea, né volendosene per cosa alcuna partire senza torre da lei lacrimevole commiato, e in casa sua andare non potendo, al frate ricorse. | |||
Al quale che ella venire dovesse per uno servo del suo padre molto amico di Romeo fu fatto a sapere. |
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Et ella vi si ridusse. Et andati amen due nel confessoro assai la loro sciagura insieme piansero. | 37. Giulietta goes to San Francesco and cries with Romeo in the confessional | ||
Pure alla fine disse ella a lui: “Che farò io senza di voi? Di più vivere non mi dà il core, meglio fòra che io con voi, ovunque ve ne andaste, mi venissi. Io m’accorzarò queste chiome e come servo vi verrò dietro, né d’altro meglio o più fedelmente che da me non potrete esser servito.” | 38. Giulietta asks Romeo to be his companion in exile, dressed up as a man. | ||
“Non piaccia a Dio anima mia cara che quando meco venire doveste, in altra guisa, che in luogo di mia signora vi menassi,” disse a lei Romeo: “Ma percioché son certo che le cose non possono lungamente in questo modo stare e che la pace tra nostri abbia a seguire, onde ancora io la grazia del signore di leggero impetrarei, intendo che voi senza il mio corpo per alcun giorno vi restiate, che l’anima mia con voi dimora sempre. Et posto che le cose secondo che io diviso non succedano, altro partito al viver nostro si prenderà.” | 39. Romeo urges Giulietta to remain behind and comforts her with the hopes of an imminent suspension of the banishment | ||
Et questo diliberato tra loro, abbracciatisi mille volte, ciascun de loro piangendo si dipartì. La donna pregandolo assai, che più vicino ch’egli potesse, le volesse stare, e non a Roma, o Firenze, come detto avea, andarsene. | [BAN:73] [BOA:92] [PAI:92] [BR:133] [R&J-Q1:30.a] [R&J-Q2:30.a] | ||
Indi a pochi giorni Romeo, che nel monastero di frate Lorenzo era fin allora stato nascosto, si partì e a Mantova come morto si ridusse, avendo prima detto al servo della donna, che ciò che di lui d’intorno al fatto di lei in casa udisse, al frate facesse di subito intendere, e ogni cosa operasse di quello che la giovane gli comandava fedelmente, se il rimanente del guiderdone promessogli disiava d’avere. | 41. Romeo leaves for Mantua, asking one of Giulietta’s servants to be kept informed about the events | ||
Partito di molti giorni Romeo e la giovane sempre lacrimosa mostrandosi, il che la sua gran bellezza faceva mancare, la fu più fiate dalla madre, che teneramente l’amava, con lusinghevoli parole addimandata onde questo suo pianto derivasse. Dicendo “O figliola mia, da me al pari della mia vita amata, qual doglia da poco in quà ti tormenta? Ond’è che tu un breve spazio senza pianto non stai? Se forse alcuna cosa brami, falla a me sola nota che di tutto, che lecito sia, ti farò consolata.” | 42. Giulietta’s beauty fades. Madonna Giovanna tries to comfort her and asks Giulietta the reasons of her discontent | [BAN:76] [BOA:95] [BOA:97] [PAI:95] [PAI:97] [BR:137] [R&J-Q1:31.a] [R&J-Q2:31.a] | |
Nondimeno sempre deboli ragioni di tal pianto dalla giovane rendutogli furono. Onde pensando la madre che in lei vivesse disio d’aver marito, il quale per vergogna o per tema, tenuto celato, il pianto generasse. | |||
Un giorno credendo la salute della figliuola cercare, e la morte procacciandole, col marito disse: “Messer Antonio io veggio già molti giorni questa nostra fanciulla sempre piangere in modo ch’ella, come voi potete vedere, quella ch’esser suole, più non pare. E avvenga ch’io molto l’abbia della cagione del suo pianto esaminata, ond’egli venga; da lei perciò ritrarre non posso, né da che proceda sapre’ io stessa dire, se forse per voglia di maritarsi, la qual come sai è fanciulla, non osasse far palese, ciò avvenisse. Onde prima che più si consumi, diria che fusse buono di darle marito, che ogni modo ella diciotto anni questa santa Eufemia fornì. Et le donne come questi di molto trapassano, perdono più tosto che avanzano della loro bellezza, oltra ch’elle non sono mercanzia da tenere molto in casa, quantunque io la nostra in veruno atto veramente non conoscessi mai altro che onestissima. La dote so che avete già più di preparata. Veggiamo dunque di darle condecevole marito.” | 44. Madonna Giovanna reports her ideas to her husband, and suggests they find a husband for her | ||
Messer Antonio rispose che saria bene il maritarla; e commendò molto la figliuola, che avendo questo disio, volesse prima tra se stessa affliggersene, che a lui, o alla madre, richiesta farne. Et fra pochi dì cominciò con uno di conti di Lodrone trattare le nozze, | 45. Giulietta’s father agrees and starts planning the wedding with the count of Lodrone | [BAN:79] [BAN:80] [BOA:99] [BOA:100] [PAI:99] [PAI:100] [BR:141] [BR:143] [R&J-Q1:29.b] [R&J-Q2:6.b] [R&J-Q2:29.b] | |
e già quasi per conchiuderle essendo, la madre credendo alla figliuola grandissimo piacer fare le disse: “Rallegrati oggimai figliuola mia, che fra pochi giorni sarai ad un gran gentiluomo degnamente maritata, e cessarà la cagione del tuo gran pianto, la quale avvenga che tu non mi abbia voluto dire, pur per grazia di Dio l’ho compresa, e si col tuo padre ho operato, che sarai compiaciuta”. | 46. Madonna Giovanna informs Giulietta that she will be married to the count of Lodrone within few days | [BAN:80] [BOA:101] [PAI:101] [BR:144] [R&J-Q1:11.c] [R&J-Q1:11.d] [R&J-Q1:31.b] [R&J-Q2:11.c] [R&J-Q2:11.d] [R&J-Q2:31.b] | |
Alle quali parole la bella giovane non puote ritenere il pianto. Onde la madre a lei disse: “Credi ch’io ti dica bugia? non passeranno otto giorni che tu sarai d’un bel donzello de la casa di Lodrone moglie.” La giovane a queste parole più forte raddoppiava il pianto. Per il che la madre lusingandola disse: “Dunque figliola mia non ne serai contenta?” Alla quale ella rispose, “Mai no madre che io non ne sarò contenta.” A questo soggiunse la madre: “che vorreste adunque? Dillo a me, che ad ogni cosa per te disposta sono.” Disse allora la giovane: “Morir vorrei, non altro.” | [BAN:81] [BOA:102] [PAI:102] [BR:145] [R&J-Q1:31.c] [R&J-Q2:31.c] | ||
In questo Madonna Giovanna, che tal nome avea la madre, la qual savia donna era, comprese la figliola d’amore essere accesa, e rispostole non so che, da lei si separò. | 48. Madonna Giovanna thinks Giulietta is in love with someone else |
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Et la sera, venuto il marito, gli narrò ciò che la figliuola piangendo risposto le avea. Il che molto gli spiacque, e pensò che fosse ben fatto, prima che più innanzi le nozze di lei si trattassero, acciocché in qualche vergogna non si cadesse, d’intendere d’intorno a questo qual fosse la opinione sua. | 49. Madonna Giovanna informs her husband and Messer Antonio thinks it is better to confront Giulietta | [BAN:81] [BOA:103] [PAI:103] [BR:146] [R&J-Q1:31.d] [R&J-Q1:32.a] [R&J-Q2:31.d] [R&J-Q2:32.a] | |
Et fattalasi un giorno venire innanzi le disse: “Giulietta,” che così era della giovane il nome, “Io sono per nobilmente maritarti, non ne sarai contenta figliuola?” Al quale la giovane alquanto dopo il dire di lui taciutasi, rispose: “Padre mio no, che io non sarò contenta.” “Come, vuoi dunque nelle monache entrare?” disse il padre. Et ella: “Messere non so,” e con le parole le lacrime un tempo mandò fuori. Alla quale il padre disse: “Questo so che non vuoi, donate dunque pace ch’io intendo d’averti in un di conti di Lodrone maritata.” Al quale la giovane forte piangendo rispose: “Questo non fie mai.” | 50. Messer Antonio talks to his daughter, who refuses to get married | [BAN:83] [BOA:104] [PAI:104] [BR:147] [R&J-Q1:32.b] [R&J-Q2:32.b] | |
Allora Messer Antonio molto turbato sopra la persona assai le minacciò, se al suo volere ardisse mai più di contraddire, e oltra questo se la cagione del suo pianto non facea manifesta. Et non potendo da lei altro che lacrime ritrarre, oltra modo scontento con Madonna Giovanna la lasciò, né dove la figliuola l’animo avesse, accorger si poteo. | 51. Messer Antonio gets incensed and orders Giulietta to get married, then he and and his wife go away | [BAN:84] [BOA:106] [BOA:107] [PAI:106] [PAI:107] [BR:149] [BR:150] [R&J-Q1:32.c] [R&J-Q1:32.d] [R&J-Q1:32.f] [R&J-Q1:33.a] [R&J-Q2:32.c] [R&J-Q2:32.d] [R&J-Q2:32.f] [R&J-Q2:33.a] | |
Avea la giovane al servo, che co’l suo padre stava, il quale del suo amore consapevole era, e Pietro aveva nome, ciò che la madre le disse, tutto ridisse, e in presenza di lui giurato, che ella anz’il veleno volontariamente beveria, che prender mai, ancor che la potesse, altri che Romeo per marito. | 52. Giulietta is upset and tells the servant, Pietro, that she would rather die than be married to another man | ||
Di che Pietro particolarmente secondo l’ordine per via del frate n’avea Romeo avvisato, e egli alla Giulietta scritto, che per cosa niuna al suo maritare non consentisse, e meno il loro amore facesse aperto, che senza alcun dubbio fra otto o dieci giorni egli prenderia modo di levarla di casa del padre. | 53. Pietro informs Romeo, who writes a letter to Giulietta, telling her that he will soon come to free her from her parent’s house | ||
Ma non potendo Messer Antonio e Madonna Giovanna insieme né per lusinghe, né per minacce dalla loro figliuola la cagione perché non si volesse maritare, intendere, né per altro sentiero trovando di cui ella innamorata fosse, e avendole più fiate Madonna Giovanna detto: “Vedi figliola mia dolcissima non piangere oramai più, che marito a tua posta ti si darà, se quasi uno de Montecchi volesti, il che son certa che non vorrai.” Et la Giulietta mai altro che sospiri e pianto non le rispondendo, in maggiore sospetto entrati, diliberarono di conchiudere più tosto che si potesse le nozze che tra lei e il Conte di Lodrone trattate avea. | 54. Giulietta’s parents don’t understand Giulietta’s behaviour and decide to hurry the wedding | ||
Il che intendendo la giovane dolorosissima sopramodo ne divenne, né sapendo che si fare la morte mille volte al giorno disiava, pur di far intendere il dolore a frate Lorenzo fra se stessa deliberò come a persona, nella quale dopo Romeo, più che in altra sperava, e che dal suo amante avea udito che molte gran cose sapea fare. | 55. Giulietta is upset by the news and decides to ask for Friar Lorenzo’s help | [BAN:89] [BOA:109] [PAI:109] [BR:152] [R&J-Q1:33.e] [R&J-Q1:35.a] [R&J-Q2:33.e] [R&J-Q2:35.a] | |
Onde a Madonna Giovanna un giorno disse: “Mia madre non voglio che voi maraviglia prendiate, se io cagione del mio pianto non vi dico, perciocché io stessa non la so; ma solamente di continuo in me sento una sì fatta malinconia, che non che l’altrui, ma la propria vita noiosa mi rende, né onde ciò m’avvenga, so tra me pensare, né che a voi o al padre mio dirlo, se da qualche peccato commesso, che io non mi ricordasse, questo non m’avvenisse, e perché la passata confessione molto mi giovò, io vorrei piacendo a voi riconfessarmi acciocché questa Pasqua di maggio, ch’è vicina, potessi in rimedio di mei dolori ricever la soave medicina del sacrato corpo del nostro signore.” | 56. Giulietta asks her mother permission to go to confession in order to see Friar Lorenzo | ||
A cui Madonna Giovanna disse ch’era contenta. Et indi in due giorni menatala a san Francesco dinanzi a frate Lorenzo la pose. Il quale prima molto pregato avea, che la cagione del suo pianto nella confessione cercasse d’intendere. | 57. Madonna Giovanna agrees and takes Giulietta to San Francesco | ||
La giovane, come la madre de sé allargata vide, così di subito con mesta voce al frate tutto il suo affanno raccontò; e per l’amore e carissima amistà, che tra lui e Romeo ella sapea ch’era, lo pregò, che a questo suo maggior bisogno aita porgere le volesse. Alla quale il frate disse: “Che posso io fare figliuola mia in questo caso? Tanta nimistà tra la tua casa e quella del tuo marito essendo.” Disse a lui la mesta giovane: “Padre io so che sapete assai cose rare, e a mille guise mi potete aitare, se vi piace, ma se altro bene fare non mi volete concedetemi almeno questo. Io sento preparare le mie nozze ad un palazzo di mio padre, il qual fuori di questa terra da due miglia verso Mantova e ove menare mi debbono, accioché io men baldezza di rifiutare il nuovo marito abbia: e là dove non prima sarò, che colui che sposare mi deve, giungerà, datemi tanto veleno, che in un ponto possa me de tal doglia, e Romeo da tanta vergogna, liberare, se non con maggior mio incarico e suo dolore un coltello in me stessa sanguinerò.” | 58. Giulietta informs the friar of the organized match with the count of Lodrone and asks Friar Lorenzo for poison or she will kill herserlf with a knife | [BAN:91] [BAN:93] [BOA:109] [PAI:109] [BR:152] [R&J-Q1:33.e] [R&J-Q1:35.a] [R&J-Q2:33.e] [R&J-Q2:35.a] | |
Frate Lorenzo udendo l’animo di costei tale essere, e pensando egli quanto nelle mani di Romeo ancor fosse, il qual senza dubbio nemico gli diverria, se a questo caso non provedesse, alla giovane così disse: “Vedi Giulietta io confesso (come sai) la metà di questa terra, e in buon nome sono appo ciascuno, né testamento o pace veruna si fa, ch’io non c’intervenga, per la qual cosa non vorrei in qualche scandalo incorrere, o che s’intendesse ch’io fosse intervenuto in questa cosa giamai per tutto l’oro del mondo. Pure perché io amo te, e Romeo insieme, mi disporrò a far cosa, che mai per alcun altro non feci, si veramente che tu mi prometta di tenermene sempre celato.” | 59. Friar Lorenzo replies that he will help her but expresses his concern for his reputation and bids Giulietta for secrecy | [BAN:95] [BAN:96] [BAN:97] [BOA:110] [BOA:112] [PAI:110] [PAI:112] [BR:153] [BR:155] [BR:156] [BR:159] | |
Al quale la giovane rispose: “Padre datemi pure questo veleno sicuramente, che mai alcun altro che io lo saprà.” | 60. Giulietta promises to keep the silence and asks for some poison |
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Et egli a lei: “Veleno non ti darò io figliuola che troppo gran peccato seria che tu così giovanetta e bella morissi, ma quando ti dia il cuore di fare una cosa, che io ti dirò, io mi vanto di guidarti sicuramente dinanzi al tuo Romeo. Tu sai che l’arca de tuoi Capeletti fuori di questa chiesa nel nostro cimitero è posta, io ti darò una polvere, la quale tu bevendola per quarant’otto ore, over poco più o meno, ti farà in guisa dormire che ogni uomo per gran medico che egli sia, non ti giudicherà mai altro che morta. Tu serai senza alcun dubbio, come fosti di questa vita passata, nella detta arca sepellita, e io quando tempo sie, ti verrò a cavar fuori, e terroti nella mia cella, fin che al capitolo che noi facciamo in Mantova, io vada, che fie tosto, ove travestita nel nostro abito al tuo marito ti menarò. Ma dimmi non temerai del corpo di Tebaldo tuo cugino, che poco è che ivi entro fu seppellito?” | 61. Friar Lorenzo tells her about the sleeping potion and the way she can use it in order to fake her own death | [BAN:98] [BOA:107] [BOA:120] [PAI:120] [BR:163] [R&J-Q1:35.b] [R&J-Q2:35.b] [R&J-Q2:35.c] | |
La giovane già tutta lieta disse: “Padre se per tal via pervenir dovessi a Romeo, senza tema ardirei di passare per l’inferno.” | 62. Giulietta agrees with Friar Lorenzo’s plan showing courage | [BAN:99] [BAN:100] [BOA:121] [PAI:121] [BR:164] [R&J-Q1:35.b] [R&J-Q2:35.b] | |
“Orsù dunque” disse egli, “poiché così sei disposta, son contento d’aitarti, ma prima che cosa alcuna si facesse, mi parria che di tua mano a Romeo la cosa tutta intera tu scrivesti; acciocch’egli morto credendoti, in qualche strano caso per disperazione non incorressi, perché io so, ch’egli sopramodo t’ama. Io ho sempre frati che vanno a Mantova, ov’egli, come sai, si ritrova. Fa che io aggia la lettera, che per fidato messo a lui la manderò.” Et detto questo il buon frate, senza il mezzo di quali niuna gran cosa a perfetto fine conducersi veggiamo, la giovane nel confessoro lasciata alla sua cella ricorse, e subito a lei con uno picciolo vasetto di polvere ritornò; e disse: “Togli questa polve, e quando ti parrà nelle tre o nelle quattro ore di notte insieme con acqua cruda senza tema la berrai, che d’intorno le sei comincerà operare, e senza fallo il nostro disegno ci riuscirà; ma non scordare perciò di mandarmi la lettera, che a Romeo dei scrivere, che importa assai.” | 63. The friar gives Giulietta the potion and tells her to write a letter to inform Romeo (another friar will go to Mantua and give it to him) | ||
La Giulietta presa la polvere alla madre tutta lieta ritornò, e dissele: “Veramente madonna che frate Lorenzo è il miglior confessor del mondo. Egli m’a si raconfortata, che la passata tristizia più non mi ricordo.” Madonna Giovanna per l’allegrezza de la figliuola men trista divenuta rispose: “In buona ora figliuola mia, farai ch’ancora racconsoli lui alle volte con la nostra elemosina, che poveri frati sono,” e così parlando se ne vennero a casa loro. | 64. Giulietta pretends to feel better and Madonna Giovanna is relieved | [BAN:101] [BOA:123] [PAI:123] [BR:166] [R&J-Q1:36.c] [R&J-Q2:36.c] | |
Già era dopo questa confessione fatta tutta allegra la Giulietta, in modo che Messer Antonio e Madonna Giovanna ogni sospetto ch’ella fusse innamorata aveano lasciato, e credevano ch’ella per strano e maniconioso accidente avesse gli pianti fatti, e volentieri l’ariano lasciata così stare per allora senza più dire di darle marito. Ma tanto dentro in questo fatto erano andati, che più tornare a dietro senza incarico non se né poteano. | 65. Giulietta’s parents cannot call off the wedding as they would wish | [BAN:101] [BAN:102] [BOA:124] [PAI:124] [BR:167] [BR:169] [R&J-Q1:36.d] [R&J-Q2:36.d] | |
Onde volendo il conte di Lodrone ch’alcun suo la donna vedesse, sendo Madonna Giovanna alquanto cagionevole della persona, fu ordinato che la giovane accompagnata da due zie di lei, a quel loco del padre, che avemo nominato, poco fuori della città andare dovesse, al ché ella niuna resistenza fece, e andovi. | 66. Giulietta is sent out of Verona to meet the count of Lodrone’s relatives |
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Ove credendo ch’el padre così all’improvviso l’avesse fatta andare per darla di subito in mano al secondo sposo, e avendo seco portata la polvere ch’el frate le diede, la notte vicina alle quattro ore chiamata una sua fante, che seco allevata s’era, e che quasi come sorella tenea, e fattasi dare una coppa d’acqua fredda, dicendo che per gli cibi della sera avanti sete sostenea, e postole dentro la virtuosissima polvere tutta la si bevve, e dapoi in presenza della fante e d’una sua zia, che con essa lei svegliata s’era, disse: “Mio padre per certo contra mio volere non mi dara marito s’io potrò.” | 67. Giulietta, fearing an imminent marriage, drinks the potion and says to her servant and her aunts that she will not get married against her will | [BAN:108] [BOA:136] [PAI:136] [BR:181] [R&J-Q1:37.g] [R&J-Q2:37.g] | |
Le donne che di grossa pasta erano, ancora che veduto l’avessero bere la polvere, la quale per rinfrescarsi ella dicea porre nell’acqua e udite queste parole non perciò le intesero, o sospicorno alcuna cosa, e tornarono a dormire. La Giulietta, spento il lume e partita la fante, fingendo di levare per alcuna opportunità naturale, del letto si levò, e tutta de suoi panni si rivestì, e tornata nel letto, come s’avesse creduto morire così compose sopra quello il corpo suo meglio che ella seppe, e le mani sopra il suo bel petto poste in croce aspettava ch’el beveraggio operasse, il quale poco oltra a due ore stette a renderla come morta. | 68. While the other women sleep, Giulietta gets dressed and waits for the potion to work with crossed arms. The potion works | ||
Venuta la mattina, il sole gran pezza salito essendo, fu la giovane nella guisa che detto v’ho sopra il suo letto ritrovata e essendo voluta svegliare ma non si potendo, e già quasi tutta fredda trovatala ricordandosi la zia e la fante dell’acqua e della polvere che la notte bevuta avea, e delle parole da lei ragionate, e più vedendola essersi vestita, e da se stessa sopra il letto a quel modo racconcia, la polvere veleno, e lei morta senza alcun dubbio giudicarono. | 69. The women try to wake Giulietta up, but soon realise she is dead | [BAN:109] [BAN:110] [BOA:137] [PAI:137] [BR:182] [BR:183] [R&J-Q1:39.a] [R&J-Q2:39.a] | |
Il rumore tra le donne si levò grandissimo e il pianto, massimamente per la sua fante, la qual spesso per nome chiamandola dicea: “O Madonna questo è quello che dicevate: ‘Mio padre contra mia voglia non mi mariterà.’ Voi mi dimandaste con inganno la fredda acqua, la quale la vostra dura morte a me trista apparecchiava. Oh misera me! Di cui prima mi dolerò? Della morte o di me stessa? Deh perché sprezzaste morendo la compagnia d’una vostra serva; la quale vivendo così cara mostraste d’avere, che così com’io sempre con voi volentieri vivuta sono, così anco volentieri con voi morta sarei. O Madonna io con le mie mani l’acqua vi portai, acciocch’io misera me fossi in questa guisa da voi abbandonata. Io sola e voi e me il vostro padre e la vostra madre ad un tratto averò morto.” Et così dicendo salita sopra il letto la come morta giovane stretta abbracciava. | [BAN:110] [BOA:138] [PAI:138] [BR:183] [R&J-Q1:39.b] [R&J-Q2:39.b] | ||
Messer Antonio, il quale non lontano il rumore udito avea, tutto tremante nella camera della figliola corse, e vedutala sopra il letto stare, e inteso ciò che la notte bevuto e detto avea, quantunque morta la stimasse, pur a sua satisfazione prestamente per uno suo medico che molto dotto e pratico reputava, a Verona mandò. | 71. Messer Antonio enters Giulietta’s room and realizes she is dead, but decides to call a doctor from Verona | [BAN:112] [BAN:113] [BOA:140] [BOA:141] [PAI:140] [PAI:141] [BR:185] [BR:186] [R&J-Q2:39.e] | |
Il quale venuto, e veduta, e al quanto tocca la giovane disse lei esser già sei ore per lo bevuto veleno di questa vita passata, il che vedendo, il tristo padre in dirottissimo pianto entrò. | 72. The doctor confirms Giulietta’s death and Messer Antonio mourns | [BAN:113] [BOA:140] [BOA:141] [PAI:140] [PAI:141] [BR:186] [R&J-Q1:39.f] [R&J-Q1:39.j] [R&J-Q2:39.f] [R&J-Q2:39.j] | |
La mesta novella all’infelice madre in poco spazio di bocca in bocca pervenne. La quale da ogni calore abbandonata, come morta cadde, e risentita, con un femminile grido quasi fuori del senno divenuta, tutta percotendosi chiamando per nome l’amata figliola, empìa di lamenti il cielo dicendo: “Io ti veggio o mia figliuola, sola requie della mia vecchiezza, e come me hai sì crudele potuto lasciare senza dar modo alla tua misera madre di udire le ultime tue parole? Almen foss’io stata a serrare e tuoi begli occhi, e lavare il prezioso tuo corpo, come puoi farmi intendere questo di te? O carissime donne che a me presenti sète, aitatemi morire e se in voi alcuna pietà vive, le vostre mani (se tal officio vi si conviene) prima ch’al mio dolore, mi spengano. E tu gran padre del cielo, poiché sì tosto come vorrei non posso morire, con la tua saetta togli me a me stessa odiosa.” Così essendo d’alcuna donna sollevata, e sopra il suo letto posta, e da altre con assai parole confortata non restava di piangere e dolersi. | 73. Madonna Giovanna is informed of Giulietta’s death and despairs | [BAN:111] [BAN:113] [BOA:139] [PAI:139] [BR:184] [R&J-Q1:39.c] [R&J-Q2:39.c] | |
Dapoi, tolta la giovane dal loco ove ella era, e a Verona portata con esequie grandi e orrevolissime da tutti e suoi parenti e amici pianta nella detta arca nel cimitero di santo Francesco per morta fu sepolta. | |||
Avea frate Lorenzo, il quale per alcuna bisogna del monastero poco fuori della città era andato, la lettera della Giulietta, che a Romeo dovea mandare, data ad un frate, che a Mantova andava, il quale giunto nella città, e essendo due o tre volte alla casa di Romeo stato, né per sua gran sciagura trovatolo mai in casa, e non volendo la lettera ad altri che a lui proprio dare, ancora in mano l’aveva, | 75. The friar appointed by Friar Lorenzo fails to deliver the letter to Romeo | [BAN:114] [BAN:115] [BOA:143] [BOA:144] [PAI:143] [PAI:144] [BR:188] [BR:189] [R&J-Q1:42.c] [R&J-Q2:42.c] | |
quando Pietro credendo morta la sua madonna quasi disperato non trovando frate Lorenzo in Verona, diliberò di portare egli stesso a Romeo così fatta novella quanto la morte della sua donna pensava ch’essergli dovesse, perché tornato la sera fuori della terra al loco del suo patrone, la notte seguente sì verso Mantova camminò, che la mattina per tempo vi giunse. | 76. Pietro hears of Giulietta’s death and, not finding Friar Lorenzo decides to go to Mantua | [BAN:118] [BAN:120] [BAN:121] [BOA:149] [PAI:149] [BR:194] [BR:196] [R&J-Q1:41.b] [R&J-Q2:41.b] | |
Et trovato Romeo, che ancora dal frate la lettera della donna ricevuta non avea, piangendo gli raccontò come la Giulietta morta avea veduto seppellire, e ciò che per lo adietro ella avea e fatto, e detto, tutto gli raccontò. | [BAN:124] [BOA:149] [PAI:149] [BR:196] [R&J-Q1:41.b] [R&J-Q2:41.b] | ||
Il quale questo udendo pallido e come morto divenuto, tirata fuori la spada si volse ferire per uccidersi, pure da molti ritenuto disse: “La vita mia in ogni modo più molta longa essere non puote, poscia che la propria vita è morta. O Giulietta mia! Io solo sono stato della tua morte cagione, perché (come scrissi) a levarti dal padre non venni, tu per non abbandonarmi morire volesti. Et io per tema della morte vivrò solo? Questo non fie mai,” | 78. Romeo is desperate and tries to kill himself but many prevent him | ||
e a Pietro rivolto donatogli un bruno vestimento ch’egli indosso avea disse: “Vattene, Pietro mio.” | |||
Quindi partito e Romeo solo serratosi ogn’altra cosa men trista che la vita parendogli, quella che di lui stesso fare dovesse, molto pensò. Et alla fine come contadino vestitosi, e una guastadetta di acqua di serpe, che di buon tempo in una sua cassa per qualche suo bisogno serbato avea, tolta, e nella manica messala, sì a venir verso Verona si mise, tra sé pensando over per mano della Giustizia (se trovato fosse) rimaner della vita privato, ovvero nell’arca, la quale molto ben sapea dov’era, con la sua donna rinchiudersi, e ivi morire. | 80. Romeo resolves to die and to go back to Verona. He takes with him some poison | [BAN:127] [BOA:150] [PAI:150] [BR:197] [R&J-Q1:41.c] [R&J-Q1:41.e] [R&J-Q2:41.c] [R&J-Q2:41.e] | |
A questo ultimo pensiero si gli fu la fortuna favorevole che la sera del dì seguente che la donna era stata seppellita in Verona, senza esser da persona conosciuto entrò, e aspettata la notte, e già sentendo ogni parte di silenzio piena verso il luogo di frati minori ove l’arca era si ridusse. | [BAN:131] [BOA:156] [PAI:156] [BR:204] [R&J-Q1:43.d] [R&J-Q2:43.d] | ||
Era questa chiesa nella cittadella, ove questi frati in quel tempo stavano, e avvenga che da poi non so come lasciandola venissero a stare nel borgo di san Zeno, nel luogo ch’ora santo Bernardino si noma, pure fu ella dal proprio santo Francesco già abitata presso le mura della quale dal canto di fuori erano allora appoggiati certi anelli di pietra, come in molti luoghi fuori delle chiese veggiamo, uno de’ quali antica sepoltura di tutti i Capelletti era, e nel quale la bella giovane si stava. |
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A questo accostatosi Romeo, che forse verso le quattro ore potea essere, e come uomo di gran nerbo ch’egli era, per forza il coperchio levatogli, e con certi legni che seco portati avea in modo puntellato avendolo, che contra sua voglia chiuder non si potea, dentro vi entrò, e lo rinchiuse. Avea seco il sventurato giovane recata una lume orba per la sua donna alquanto vedere, la quale rinchiuso nell’arca di subito tirò fuori, e aperse. | [BAN:132] [BOA:158] [PAI:158] [BR:206] [R&J-Q1:43.f] [R&J-Q2:43.f] | ||
Et ivi la sua bella Giulietta tra ossa e stracci di molti morti, come morta vide giacere, onde immantinente forte piangendo così cominciò: “Occhi ch’agli occhi mie foste mentre che piaque al cielo, chiare luci. O bocca da me mille volte si dolcemente baciata, o bel petto ch’el mio cuore in tanta letizia albergasti, ove ciechi, muti, e freddi vi ritrovo? Come senza di voi veggio, parlo, o vivo? O misera mia donna ove sei d’Amore condotta? Il quale vuole, che poco spazio due tristi amanti, e spinga, e alberghi. Ohimé questo non mi promise la speranza e quel disio che del tuo amore prima mi accesero. O sventurata mia vita a che più ti reggi?” Et così dicendo gli occhi, la bocca, el petto le baciava ogn’ora in maggior pianto abbondando, nel qual dicea: | [BAN:132] [BOA:158] [PAI:158] [BR:206] [R&J-Q1:44.b] [R&J-Q2:44.b] | ||
“O mura che sopra a me state, perché addosso di me cadendo non fate ancor più breve la mia vita? Ma perciò che la morte in libertà di ogn’uno si vede, vilissima cosa per certo è disiarla, e non prenderla.” Et così l’ampolla che con l’acqua velenosissima nella manica avea, tirata fuori parlando seguì: “Io non so qual destino sopra gli miei nemici e da me morti nello sepolcro a morire mi conduca, ma poscia che o anima mia presso alla donna nostra così giova il morire, ora moriamo.” Et postasi a bocca la cruda acqua nel suo ventre tutta la ricevette. | [BAN:133] [BOA:159] [PAI:159] [BR:207] [R&J-Q1:44.f] [R&J-Q2:44.f] | ||
Dapoi, presa l’amata giovane nelle braccia forte stringendola dicea: “O bel corpo ultimo termine di ogni mio desio s’alcun sentimento dopo il partir dell’aia ti è restato, o si ella il mio crudo morire vede, prego che non li dispiaccia, che non avendo io teco potuto lieto e palese vivere, almen secreto e mesto io mora” e molto stretta tenendola la morte aspettava. | 86. Romeo holds Giulietta in his arms, despairs, and waits for death to come | ||
Già era giunta l’ora ch’el calor della giovane la fredda e potente virtù della polvere dovesse aver estinta, e ella svegliarsi. Perché stretta e dimenata da Romeo nelle sue braccia si destò, e risentita dopo un gran sospiro disse: “Oimè ove sono? Che mi stringe? Misera me chi mi bacia?” E credendo che questo frate Lorenzo fosse, gridò: “A questo modo Frate serbate la fede a Romeo? A questo modo mi condurrete sicura?” | 87. Giulietta wakes and fears Friar Lorenzo is holding her in his arms | [BAN:136] [BOA:166] [PAI:166] [BR:214] [R&J-Q1:45.h] [R&J-Q2:45.h] | |
Romeo la donna viva sentendo si meravigliò forte, e forse di Pigmalione ricordandosi disse: “Non mi conoscete o dolce donna mia? Non vedete che io il tristo sposo vostro sono per morire appo voi da Mantova qui solo e secreto venuto?” |
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La Giulietta nel monumento vedendosi, e in braccio ad uno che dicea essere Romeo, sentendosi, quasi fuori di se stessa era, e da sé alquanto sospintolo, e nel viso guatatolo mille baci gli donò, e disse: “Qual sciocchezza vi fece qua entro e con tanto pericolo entrare? Non vi bastava per le mie lettere avere inteso, come io con l’aiuto di frate Lorenzo fingere morta mi dovea, e che di breve sarei stata con voi?” | 89. Giulietta recognises Romeo and rebukes him for his imprudence | ||
Allora il tristo giovane accorto del suo gran fallo, incominciò: “O miserissima mia sorte, o sfortunato Romeo, o via più de tutti altri amanti dolorosissimo. Io di ciò vostre lettere non ebbi,” e qui le raccontò come Pietro la sua non vera morte per vera gli disse, onde credendola morta avea per farle compagnia ivi presso lei tolto il veleno, il quale come acutissimo sentia, che per tutte le membra la morte gli cominciava mandare. | 90. Romeo tells her about Pietro’s report of her death and about the poison | ||
La sventurata fanciulla questo udendo sì dal dolore vinta restò, che altro che le belle sue chiome e lo innocente petto battersi e straziarsi fare non sapea, e a Romeo; che già resupino giacea, baciandolo spesso un mare delle sue lacrime gli spargea sopra, e essendo più pallida che la cenere divenuta tutta tremante disse: “Dunque nella mia presenza e per mia cagione dovete signor mio morire? E il Cielo concederà che dopo voi, benché poco io viva, misera me almeno a voi la mia vita potessi donare, e sola morire.” | |||
Alla quale il giovane con voce languida rispose: “Se la mia fede, e ’l mio amore mai caro vi fu viva speme mia, per quello vi prego, che dopo me non vi spiaccia la vita se non per altra cagione, almen per poter pensare di cui della vostra bellezza tutto ardente dinanzi a i bei vostri occhi si more.” | 92. Romeo tries to dissuade Giulietta from suiciding and asks her to remember him | ||
A questo rispose la donna: “Se voi per la mia finta morte morite, che debb’io per la vostra non finta fare? Dogliomi solo che dinanzi a voi non abbia il modo di morire, e a me stessa, perciocché tanto vivo, odio porto. Ma io spero ben che non passerà molto, che come son stata cagione, così sarò della vostra morte compagna.” |
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E con gran fatica queste parole finite tramortita cade, e risentitasi andava dapoi miseramente con la bella bocca gli estremi spirti del suo caro amante raccogliendo, il quale verso il suo fine a gran passo camminava. | 94. Giulietta faints and then cries, holding the dying Romeo in her arms | ||
In questo tempo frate Lorenzo inteso come e quando la giovane la polvere bevuta avesse, e che per morta era stata seppellita, e sapendo il termine esser giunto, nel quale la detta polvere la sua virtù finia; preso uno suo fidato compagno forse un’ora innanzi il giorno all’arca venne. Alla quale giungendo, e ella piangere e dolersi udendo, per la fessa del coperchio mirando e un lume dentro vedendovi, meravigliatosi forte pensò che la giovane a qualche guisa la lucerna con essa lei ivi entro portata avesse, e che svegliata per tema di alcun morto, o forse di non star sempre in quel loco rinchiusa, si rammaricasse e piangesse in tal modo, | 95. Friar Lorenzo arrives at the grave, with a companion, and hears Giulietta’s cries | [BAN:145] [BOA:163] [PAI:163] [BR:211] [R&J-Q1:45.a] [R&J-Q2:45.a] | |
e con l’aita del compagno prestamente aperta la sepoltura vide la Giulietta, la quale tutta scapigliata e dolente s’era in sedere levata e il quasi morto amante nel suo grembo recato s’avea, alla quale egli disse: “Dunque temevi figliola mia ch’io qui dentro ti lasciasse morire?” Et ella il frate udendo, e il pianto raddoppiando rispose: “Anzi temo io, che voi con la mia vita me ne traggiate. Deh per la pietà di Dio riserrate il sepolcro, e andatevene in guisa ch’io mora, ovvero porgetemi un coltello, ch’io nel mio petto ferendo di doglia mi tragga. O Padre mio o padre mio ben mandaste la lettera? Ben sarò io maritata? Ben mi guiderete a Romeo? Vedetelo quì nel mio grembo già morto.” E raccontandogli tutto il fatto a lui il mostrò. Frate Lorenzo queste cose sentendo come insensato si stava; e mirando il giovane, il quale per passare di questa all’altra vita era, così dicendo: “O Romeo qual sciagura mi t’ha tolto? Parlami alquanto? Drizza a me un poco gli occhi tuoi? O Romeo vedi la tua carissima Giulietta che ti prega che la miri; perché non rispondi? Almeno a lei, nel cui bel grembo tu giaci?” | 96. Giulietta reproaches friar Lorenzo and shows the friars the dying Romeo | [BAN:146] [BAN:147] [BOA:165] [PAI:165] [BR:213] [R&J-Q1:45.g] [R&J-Q2:45.g] | |
Romeo al caro nome della sua donna alzò alquanto gli languidi occhi dalla vicina morte gravati, e vedutala gli richiuse, e poco dapoi per le sue membra la morte discorrendo, tutto torcendosi fatto un breve sospiro si morì. | [BAN:148] [BOA:162] [PAI:162] [BR:210] [R&J-Q1:44.f] [R&J-Q2:44.f] | ||
Morto nella guisa che divisato vi ho il misero amante, dapoi molto pianto, già vicinandosi il giorno, disse il frate alla giovane: “Et tu Giulietta che farai?” La qual tostamente rispose: “Morromi qui entro.” | 98. Giulietta tells the friar that she will die there with Romeo |
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“Come figlia mia?” Diss’egli, “non dire questo, esci pur fuori, che (quantunque io non sappia che farmi di te) pur non ti mancherà il rinchiuderti in qualche santo monastero, e ivi pregar sempre Dio per te e per lo morto tuo sposo, se bisogno n’ha.” | |||
Al qual disse la donna: “Padre altro non vi domando che questa grazia, la quale per lo amore che voi alla felice memoria di costui portaste, e mostrogli Romeo, mi farete volentieri, e questo fia, di non far mai palese la nostra morte, acciocché gli nostri corpi possano insieme sempre in questo sepolcro stare, e se per caso il morir nostro si risapesse, per lo già detto amore vi prego che gli nostri miseri padri in nome de ambo noi vogliate pregare, che quelli gli quali amore in uno stesso foco e ad una istessa morte arse e guidò non sia loro grave in uno stesso sepolcro lasciare.” | 100. Giulietta asks the Friar to keep the secret so she can lie in the same grave with Romeo |
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Et voltatasi al giacente corpo di Romeo, il cui capo sopra uno origliere che con lei nell’arca era stato lasciato, posto avea gli occhi meglio rinchiusi avendogli e di lacrime il freddo volto bagnandogli disse: “Che debbio senza te in vita più fare signor mio? E che altro mi resta verso te, se non con la mia morte seguirti? Niente altro certo, acciocché da te dal qual solo la morte mi potea separare, essa morte separare non mi possa.” | 101. Giulietta declares her love for Romeo and that she wants to die | [BAN:151] [BOA:168] [PAI:168] [BR:216] [R&J-Q1:46.a] [R&J-Q2:46.a] | |
Et detto questo la sua gran sciagura nell’animo recatasi e la perdita del caro amante ricordandosi deliberando di più non vivere raccolto a sé il fiato e alquanto tenutolo, e poscia con un gran grido fuori mandando sopra ’l morto corpo morta si rese. | 102. Giulietta holds her breath and then, with a terrible cry, dies | [BAN:153] [BOA:170] [PAI:170] [BR:218] [R&J-Q1:46.c] [R&J-Q2:46.c] | |
Frate Lorenzo dapoi che la giovane morta conobbe, per molta pietà tutto stordito non sapea egli stesso consigliarsi; e insieme col compagno dal dolore fino nel core passato sopra e morti amanti piangea. Quando ecco la famiglia del podestà, che dietro alcun ladro correa, vi sopraggiunse, e trovatogli piangere sopra questo avello, nel quale una lucerna vedeano, quasi tutti là, corsono, e tolti fra lor gli frati dissero: “Che fate qui domini a questa ora? Fareste forse qualche malìa sopra questo sepolcro? Frate Lorenzo, veduti gli ufficiali e uditigli e riconosciutogli, aria voluto essere stato morto, pur disse loro: “Nessuno di voi mi s’accosti, perciò ch’io vostro uomo non sono, e se alcuna cosa volete, chiedetela di lontano.” Allora disse il loro capo: “Noi vogliamo sapere, perché così la sepoltura de Capeletti aperta abbiate, ove pur l’altr’ieri si seppellì una giovane loro, e se non che io conosco voi frate Lorenzo uomo di bona condizione, io direi, che spogliare gli morti foste qui venuti.” Gli frati spento il lume risposero: “Quel che noi facciamo, non saprai, che a te di saperlo non appartiene.” Rispose colui: “Vero è, ma dirollo al Signore.” Al quale frate Lorenzo per disperazione fatto sicuro soggiunse: “Di’ a tua posta,” e serrata la sepoltura col compagno entrò nella chiesa. | 103. The watchmen of the town find the friars on the Cappelletti’s grave and ask them what they are doing. The friars refuse to answer and the watchmen’s chief says he’ll report to Bartolomeo | [BAN:154] [BAN:155] [BOA:171] [PAI:171] [BR:219] [R&J-Q1:46.b] [R&J-Q1:47.b] [R&J-Q2:46.b] [R&J-Q2:47.b] | |
Il giorno quasi chiaro si mostrava, quando e frati dalla sbirraglia si sbrigarono, onde di loro fu, che subito ad alcun de Capelletti la novella di questi frati rapportò. I quali sapendo forse anco frate Lorenzo amico di Romeo, furon presto innanzi al Signore pregandolo che per forza, se non altrimenti, volesse dal frate sapere quello che ne la loro sepoltura cercava. | 104. The Cappelletti are informed that friar Lorenzo was found on Giulietta’s grave and ask Bartolomeo to investigate | [BAN:155] [BOA:172] [PAI:172] [BR:220] [R&J-Q1:47.c] [R&J-Q1:47.d] [R&J-Q2:47.c] [R&J-Q2:47.d] | |
Il Signore poste le guardie ch’el frate partire non si potesse, mandò per lui, il quale per forza venutogli dinanzi, disse il Signore: “Che cercavate stamane nella sepoltura de Capelletti? Ditteloci che noi in ogni guisa lo vogliamo sapere.” Al qual rispose il frate: “Signor mio io il dirò a vostra signoria molto volentieri: Io confessai già vivendo la figliuola di Messer Antonio Capelletti, che l’altro giorno così stranamente morì, e perciò che molto come figliuola di spirito l’amai, non alle sue esequie essendomi potuto ritrovare era andato a dirle sopra certe sorte di orazioni, le quali nuove volte sovra il morto corpo dette liberano l’anima dalle pene del Purgatorio, e perciò che pochi le sanno o queste cose intendono, dicono e sciocchi, ch’io per spogliar morti era ivi andato. Non so se io sia qualche masnadiero da far queste cose, a me basta questa poca di cappa e questo cordone, né darei di quanto tesoro hanno e vivi un niente, non che de panni di due morti, male fanno chi mi biasimano in questa guisa.” | 105. Bartolomeo summons Friar Lorenzo and interrogates him. The friar lies | ||
Il Signore arria per poco questo creduto, se non che molti frati, i quali male gli voleano, intendendo come frate Lorenzo era stato trovato sopra quella sepoltura, la volsero aprire, e apertala, e il corpo del morto amante dentro trovatole di subito con grandissimo rumore al Signore, che ancora col frate parlava, fu detto come nella sepoltura de Capelletti, sopra la quale il frate la notte fu colto, giacea morto Romeo Montecchi. | 106. Some friars, who hate friar Lorenzo, open the grave, find Romeo’s body and inform everyone |
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Questo parve a ciascuno quasi impossibile, e somma maraviglia a tutti apportò. Il che udendo frate Lorenzo, e conoscendo non poter più nascondere quello che disiava di celare, in ginocchioni dinanzi al Signore postosi disse: “Perdonatemi Signore mio se a vostra signoria la bugia di quello che ella m’ha richiesto dissi, che ciò non fu per malizia né per guadagno alcuno, ma per servare la promessa fede a due miseri e morti amanti.” Et così tutta la passata istoria fu astretto, presenti molti, raccontargli. | [BOA:174] [PAI:174] [BR:222] [R&J-Q1:48.b] [R&J-Q1:48.c] [R&J-Q2:48.b] [R&J-Q2:48.c] | ||
Bartolomeo dalla Scala questo udendo da gran pietà quasi mosso a piangere volse gli morti corpi egli stesso vedere, e con grandissima quantità di popolo al sepolcro se n’andò, e tratto gli due amanti, nella chiesa di santo Francesco sopra due tappeti gli fé porre. | 108. Bartolomeo and many people go to San Francesco to see the lovers’ bodies, exhibited on two carpets | ||
In questo tempo gli padri loro nella detta chiesa vennero, e sopra loro morti figli piangendo da doppia pietà vinti (avvenga che inimici fossero) s’abbracciarono, in modo che la lunga nimistà tra essi, e tra le loro case stata, e che né prieghi d’amici, né minacce del Signore, né danni ricevuti, né il tempo avea potuto estinguere, per la misera e pietosa morte di questi amanti ebbe fine. | 109. The two lovers’ fathers arrive and cry their children’s death. The feud is ended | [BAN:159] [BOA:178] [PAI:178] [BR:226] [R&J-Q1:49.c] [R&J-Q2:49.c] | |
Et ordinato un bel monumento, sopra ’l quale la cagione della lor morte in pochi giorni scolpita era, gli due Amanti con pompa grandissima e solenne dal Signore, e parenti, e da tutta la città pianti e accompagnati, sepolti furono. Tal misero fine ebbe l’amore di Romeo e Giulietta come udito avete, e come a me Pellegrino da Verona raccontò. | 110. Solemn funerals are celebrated, and the two lovers are placed into the same tomb | [BAN:158] [BOA:179] [PAI:179] [BR:227] [R&J-Q1:49.d] [R&J-Q1:49.e] [R&J-Q2:49.d] [R&J-Q2:49.e] | |
O fedel pietà che nelle donne anticamente regnavi, ove ora se’ ita? In qual petto oggi t’alberghi? Qual donna farebbe al presente come la fedel Giulietta fece sopra il suo amante morto? Quando fie mai che di questa il bel nome dalle più pronte lingue celebrato non sia? Quante ne sariano ora, che non prima l’amante morto veduto arebbono, che trovarne un’altro sì ariano pensato? Non che elle gli fossero morte al lato. Che s’io veggio, contr’ogni debito di ragione, ogni fede e ogni ben servire obliando, alcune donne quegli amanti che già più cari ebbero, non morti ma alquanto dalla fortuna percossi, abbandonare, che si dee credere che esse facessero dopo la loro morte? Miseri gli amanti di questa era, gli quali non possono sperare né per lunga prova di fedel servire, né la morte per le loro donne acquistando, che elle con esso loro muoiano giamai. Anzi certi sono di più oltra a quelle essere cari, se non quanto alle loro bisogne gli possono gagliardamente operare. | 111.Conclusion. Narrator’s remark on women’s inconstant love |
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ABCD Quaderni. Qui finisce lo infelice innamoramento di Romeo Montecchi et di Giulietta Capelletti. Stampato in la inclita città di Venezia Per Benedetto de Bendoni. |
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