SENS
Shakespeare’s Narrative Sources: Italian Novellas and Their European Dissemination
Novella IX - Modernised edition
LA SECONDA PARTE DELLE NOVELLE DEL BANDELLO IN LUCCA PER IL BUSDRAGO M.D.LIIII IL BANDELLO AL MOLTO MAGNIFICO ET ECCELLENTE MESSER GIROLAMO FRACASTORO POETA E Medico dottissimo. SALUTE. | Frontispiece |
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Andò questa state il valoroso ed illustrissimo signore, il signor Cesare Fregoso, vostro grandissimo amico e mio Signore, a ber l’acque dei bagni di Caldero, ove alloggiò in una casa di messer Matteo Boldiero, persona gentilissima e d’ogni parte di castigata ed integerrima vita. Quivi (come assai meglio di me sapete) di tutta Lombardia e di Lamagna, e d’altre parti vicine e lontane, molta gente concorre, per la salubrità di quelle acque, delle quali mirabilissimi effetti, ogni volta che ordinatamente si bevono, si sono veduti. Et io tra gli altri ne posso render verissimo testimonio, che essendo dal noioso mal delle reni fieramente afflitto, voi me le faceste bere alcuni dì qui in Verona, l’un giorno per l’altro mandando a Caldero a prender essa acqua. Il giovamento che ella mi fece fu tale, quale voi ed io desideravamo, perciò che di modo mi liberò da quei dolori, che più non ho dappoi sentito pur una minima puntura, che prima non mi poteva chinar a terra, né chinato senza gravi dolori levarmi. Stette il signor Cesare a detti bagni alquanti dì, usando dell’onesta libertà, la quale a chi beve quelle acque si concede, ricreandosi di brigata con quelli, che ai bagni si ritrovavano. Venivano anco dalle città di circonvicine, gentiluomini assai a visitarlo, i quali tutti esso signore lietamente riceveva, e con ricca e sontuosa mensa onorava; che conoscete bene, come egli sa onorar cui nell’animo gli cape che il vaglia. Si facevano vari e piacevoli giuochi, e chiunque più di trastullo pigliava in un giuoco che in un altro, in quello si dava piacere. Ora ragionandosi un giorno dei casi fortunevoli, che nelle cose dell’amore, avversi avvengono, il capitano Alessandro Peregrino narrò una pietosa istoria,che in Verona, al tempo del signor Bartolomeo Scala, avvenne: la quale per il suo infelice fine, quasi tutti ci fece piangere. E perché mi parve degna di compassione, e d’esser consacrata alla posterità, per ammonir i giovani che imparino moderatamente a governarsi, e non correr a furia, la scrissi. Quella dunque da me scritta, a voi mando e dono, conoscendo per esperienza le ciance mie esservi grate e che volentieri quelle leggete. Il che chiaramente dimostra il vostro colto e numeroso epigramma che sovra le mie Parche già componeste. State sano. LA SFORTUNATA MORTE DI DUI INFELICISSIMI AMANTI, CHE L’UNO DI VELENO E L’ALTRO DI DOLORE MORIRONO, CON VARI ACCIDENTI. NOVELLA IX. | Dedication | [DP:Dedication] [DP:Frame] [PAI:Argument] [R&J-Q1:Chorus1] [R&J-Q2:Chorus 1] |
Io credo, valoroso signor mio, se l’affezione che io meritamente alla patria mia porto, forse non mi inganna, che poche città siano nella bella Italia, le quali a Verona possano di bellezza di sito esser superiori, sì per così nobil fiume, com’è l’Adice, che quasi per mezzo con le sue chiarissime acque la parte e delle mercanzie che manda l’Allemagna, abbondevole la rende, come anco per gli ameni e fruttiferi colli, e piacevoli valli, con aprici campi che le sono intorno. Taccio tante fontane di freschissime e limpidissime acque ricche, che al comodo della città servono, con quattro nobilissimi ponti sovra il fiume e mille venerande antichità, che per quella si vedono. | 1. Description of Verona. | |
Ma perché a ragionar non mi mossi per dir le lodi del nido mio natìo, che da se stesso si loda, e rende riguardevole, verrò a dirvi un pietoso caso, ed infortunio grandissimo, che a due nobilissimi amanti in quella avvenne. | 2. The narrator Introduces the woeful story he is about to tell. | [DP:Frame] [BOA:2] [PAI:2] [BR:2] [R&J-Q1:Chorus1] [R&J-Q2:Chorus 1] |
Furono già al tempo dei signori della Scala, due famiglie in Verona, tra le altre di nobiltà e ricchezze molto famose, cioè i Montecchi e i Capelletti, le quali tra loro, che che se ne fosse cagione, ebbero fiera e sanguinolente nemicizia, di modo che in diverse mischie, essendo ciascuna potente, molti ci morirono, così di Montecchi e Capelletti, come di seguaci che a quelli si accostarono; il che di più in più i loro odii accrebbe. | 3. The old grudge between the two families. | |
Era allora signor di Verona Bartolomeo Scala, il quale assai si affaticò per pacificar queste due schiatte, ma non ci fu ordine già mai, tanto era l’odio abbarbicato nei petti loro. Tuttavia gli ridusse a tale che, se non vi pose pace, ne levò al meno le continue mischie che tra loro assai sovente con morte di uomini si facevano; di maniera che se si scontravano, i giovini davano luogo ai più vecchi della contraria fazione. | 4. The Prince’s useless intervention. | |
Avvenne adunque che un anno dopo Natale, si cominciarono a far delle feste, ove i mascherati concorrevano. Antonio Capelletto, capo della sua famiglia, fece una bellissima festa, alla quale invitò gran nobiltà d’uomini e di donne. | 5. Feasts after Christmas. | |
Quivi si videro per la maggior parte tutti i giovini della città, tra i quali vi andò Romeo Montecchio, che era di venti in ventun anni, il più bello e cortese di tutta la gioventú di Verona Egli era mascherato, e con gli altri entrò nella casa del Capelletto, essendo già notte. | 6. Presentation of Romeo who goes to the Capelletti’s Feast. | [DP:3] [DP:4] [BOA:5] [PAI:5] [BR:6] [R&J-Q1:5.a] [R&J-Q1:5.b] [R&J-Q2:5.a] [R&J-Q2:5.b] |
Si trovava Romeo allora fieramente innamorato d’una gentildonna alla quale passavano circa dui anni che si era dato in preda, ed ancor che tutto il dì, ove ella a chiese od altrove andava, sempre la seguitasse, nondimeno ella d’un solo sguardo mai non gli era stata cortese. Aveva le più e più volte scritto lettere, ed ambasciate mandato, ma troppa era la rigida durezza della donna che non soffriva di far un buon viso all’appassionato giovine. | 7. Romeo’s unrequited love for a Veronese girl. | [DP:3] [BOA:5] [PAI:5] [BR:6] [BR:7] [R&J-Q1:5.b] [R&J-Q1:5.c] [R&J-Q2:5.b] [R&J-Q2:5.c] |
Il che a lui era tanto grave e molesto a poter comportare che per l’estremo dolore che ne pativa, dopo l’essersi infinite volte lamentato, deliberò da Verona partirsi, e star fuori uno o dui anni e con vari viaggi per l’Italia macerar questo suo sfrenato appetito. | 8. Romeo decides to leave Verona. | |
Vinto poi dal fervente amore che le portava, biasimava se stesso che in così folle pensiero fosse caduto, e a modo veruno partirsi non sapeva. Talora tra sé diceva: “Non sia già vero che io costei più ami, poi che chiaramente a mille effetti conosco la servitú mia non l’esser cara. A che seguirla ovunque va, se il vagheggiarla nulla mi giova? Egli mi conviene non andar né a chiesa, né a luogo ov’ella si sia, che forse, non la veggendo, questo mio fuoco, che dai suoi begli occhi l’esca e l’alimento prende, si scemerà a poco a poco”. Ma che! Tutti i suoi pensieri riuscivano vani, perciò che pareva quanto più ella ritrosa si mostrava e che ei meno di speranza aveva che tanto più l’amor verso lei crescesse e che quel dì che non la vedeva non potesse aver bene. | 9. Romeo is torn between opposite alternatives, and is prey of despair. | |
E perseverando più costante e fervente in questo amore, dubitarono alcuni amici suoi che egli non si consumasse, onde molte fiate amorevolmente l’ammonirono e pregarono che da tal impresa si distogliesse. Ma così poco le lor vere ammonizioni e salutiferi consigli curava, come la donna di cosa che egli facesse teneva conto. | 10. Romeo’s friends lament his plight. | |
Aveva tra gli altri Romeo un compagno al quale troppo altamente incresceva che quello, senza speranza di conseguir guiderdone alcuno, dietro ad essa donna andasse perdendo il tempo della sua giovinezza col fior degli anni suoi; onde tra molte altre volte una così gli parlò: “Romeo, a me che come fratello ti amo, troppo di noia dà il vederti a questo modo come neve al sole consumare; e poi che tu vedi con tutto ciò che fai e spendi, e senza onor e profitto spendi, che tu non puoi trar costei che ad amarti si pieghi, e che cosa che tu adopri non ti giova, anzi più ritrosa la ritrovi, a che più indarno affaticarti? Pazzia estrema è voler una cosa non difficile, ma impossibile render facile a fare. Tu sei pur chiaro che ella né te né le cose tue cura. Forse ha ella alcuno amante a lei tanto grato e caro che per l’imperadore non l’abbandonerebbe. Tu sei giovine, forse il più bello che in questa nostra città si trovi; tu sei, siami lecito sugli occhi dirti il vero, cortese, vertuoso, amabile e, che assai la gioventú adorna, di buone lettere ornato; poi unico al padre tuo figliuolo ti ritrovi, le cui grandi ricchezze a tutti sono notissime. E forse che egli verso te tien le mani strette o ti grida se tu spendi e doni come ti pare? Egli t’è un fattore che per te si affatica e ti lascia far ciò che tu vuoi. Omai destati e riconosci l’errore ove tutto il dì vivi; leva dagli occhi tuoi il velo che gli acceca e non ti lascia veder il cammino che devi camminare; deliberati per l’animo tuo altrove e di te far padrona donna che lo voglia. Ti muova giusto sdegno, che molto più può nei regni dell’amore che non può esso amore. Si cominciano a far delle feste e delle maschere per la terra: va a tutte le feste, e se per sorte vi vedrai quella che tanto tempo indarno hai servito, non guardar lei, ma mira nello specchio dell’amor che portato l’hai, e senza dubbio troverai compenso a tanto male quanto soffri, perché giusto e ragionevol sdegno in te di tal maniera s’accenderà che affrenerà questo tuo poco regolato appetito e ti metterà in libertà”. Con molte altre ragioni che ora non dico esortò il fedel compagno il suo Romeo a distorsi dalla mal cominciata impresa. | 11. One of his friends rebukes him and advises him to look at other girls. | [BOA:9] [PAI:9] [BR:11] [R&J-Q1:8] [R&J-Q1:10] [R&J-Q2:5.d] [R&J-Q2:8] [R&J-Q2:10] |
Romeo ascoltò pazientemente quanto detto gli fu e si deliberò il savio conseglio metter in opra. Il perché cominciò andar sulle feste, e dove vedeva la ritrosa donna, mai non volgeva la vista, ma andava mirando e considerando le altre per scieglier quella che più gli fosse a grado, come se fosse andato ad un mercato per comprar cavalli o panni. | 12. Romeo follows his friend’s advice and starts to attend feasts and parties. | |
Avvenne in quei dì, come s’è detto, che Romeo mascherato andò sulla festa del Capelletto e, ben che fossero poco amici, pur non si offendevano. Quivi stato Romeo buona pezza con la maschera sul viso, quella si cavò | 13. The Capelletti’s Feast at Christmas. Romeo goes there masked. Romeo unmasks himself. | [DP:2] [DP:4] [BOA:11] [BOA:12] [PAI:11] [PAI:12] [BR:14] [BR:15] [R&J-Q1:6.c] [R&J-Q1:13.a] [R&J-Q1:13.d] [R&J-Q2:6.c] [R&J-Q2:13.a] [R&J-Q2:13.d] |
ed in un canto se ne andò a sedere ove agiatamente vedeva quanti in sala erano, la quale allumata da molti torchi era chiara, come se fosse stato di giorno. | 14. Romeo withdraws into a corner. | [DP:6] [BOA:13] [PAI:13] [BR:16] [R&J-Q1:13.b] [R&J-Q2:13.b] |
Ciascuno guardava Romeo, e massimamente le donne, e tutti si meravigliavano che egli sì liberamente in quella casa dimorasse. Tuttavia perché Romeo, oltra che era bellissimo, era anco giovinetto molto costumato e gentile, era generalmente da tutti amato. I suoi nemici poi non gli ponevano così la mente come forse avrebbero fatto se egli fosse stato di maggior etate. | 15. Romeo is gazed upon by the ladies for his boldness, and also his beauty, and no one dares to challenge him. | |
Quivi era divenuto Romeo consideratore delle bellezze delle donne, che erano sulla festa, e questa e quella più e meno secondo l’appetito commendava, e senza danzare si andava in cotal maniera diportando, quando gli venne veduta una fuor di misura bellissima garzona che egli non conosceva. Questa infinitamente gli piacque e giudicò che la più bella ed aggraziata giovane non aveva veduta già mai. Pareva a Romeo quanto più intentamente la mirava che tanto più le bellezze di quella divenissero belle, e che le grazie più grate si facessero. Onde cominciò a vagheggiarla molto amorosamente, non sapendo dalla di lei vista levarsi; e sentendo gioia inusitata in contemplarla, tra sé propose far ogni suo sforzo per acquistar la grazia e l’amor di quella. | 16. Romeo notices a girl and falls in love at first sight. | |
E così l’amore che all’altra donna portava, vinto da questo nuovo, diede luogo a queste fiamme che mai più dappoi se non per morte si spensero. Entrato Romeo in questo vago laberinto, non avendo ardire di spiare chi la giovane si fosse, attendeva della vaga di lei vista a pascer gli occhi, e di quella tutti gli atti minutamente considerando, beveva il dolce amoroso veleno, ogni parte ed ogni gesto di quella meravigliosamente lodando. | 17. Romeo forgets about his former beloved. | |
Egli, come già dissi, era in un canto assiso, nel qual luogo quando si ballava tutti gli passavano per dinanzi. Giulietta – che così aveva nome la garzona che cotanto a Romeo piaceva – era figliuola del padrone della casa e della festa. Non conoscendo anco ella Romeo, ma parendole pure il più bello e leggiadro giovine che trovar si potesse, meravigliosamente della vista s’appagava, e dolcemente e furtivamente talora così, sotto occhio mirandolo, sentiva non so che dolcezza al core che tutta di gioioso ed estremo piacere l’ingombrava. Desiderava molto forte la giovane che Romeo si mettesse in ballo, a ciò che meglio veder si potesse e l’udisse parlare, parendole che altrettanta dolcezza dovesse dal parlar di quello uscire quanta dagli occhi di lui le pareva, tuttavia, che il mirava senza fine, gustare. | 18. The narrator reveals that the girl’s name is Giulietta. She falls in love with Romeo and wishes he would dance. | |
Ma egli tutto solo se ne sedeva, né di ballar aver voglia dimostrava. Tutto il suo studio era in vagheggiar la bella giovinetta, e quella ad altro non metteva il pensiero che a mirar lui; e di tal maniera si guardavano che, riscontrandosi talora gli occhi loro ed insieme mescolandosi i focosi raggi della vista dell’uno e dell’altra, di leggero s’avvidero che amorosamente si miravano, perciò che ogni volta che le viste si scontravano, tutti e due empivano l’aria d’amorosi sospiri, e pareva che per allora altro non desiderassero che di poter, insieme parlando, il lor nuovo fuoco scoprire. | 19. The two youths gaze at each other and become aware of mutual love. | |
Ora stando eglino in questo vagheggiamento, venne il fine della festa del ballare e si cominciò a far la danza, ossia il ballo del Torchio, che altri dicono il ballo del Cappello. Facendosi questo giuoco fu Romeo levato da una donna, il quale entrato in ballo fece il dover suo e, dato il torchio ad una donna, andò presso a Giulietta, che così richiedeva l’ordine, e quella prese per mano con piacer inestimabile di tutte due le parti. | 20. Romeo is invited to dance (Ballo del ‘Torchio’) by a woman and he approaches Giulietta. | |
Restava Giulietta in mezzo a Romeo ed a uno chiamato Marcuccio il Guercio, che era uomo di corte molto piacevole e generalmente molto ben visto per i suoi motti festevoli e per le piacevolezze che egli sapeva fare, perciò che sempre aveva alcuna novelluccia per le mani da far ridere la brigata e troppo volentieri, senza danno di nessuno, si sollazzava. Aveva poi sempre il verno e la state, e da tutti i tempi, le mani via più fredde e più gelate che un freddissimo ghiaccio alpino. E tutto che buona pezza scaldandole al fuoco se ne stesse, restavano perciò sempre freddissime. | 21. Giulietta dances with Romeo and Marcuccio il Guercio. | |
Giulietta, che dalla sinistra aveva Romeo e Marcuccio dalla destra, come dall’amante si sentì pigliar per mano, forse vaga di sentirlo ragionare, con lieto viso alquanto verso lui rivoltata, con tremante voce gli disse: “Benedetta sia la venuta vostra a lato a me!”, e così dicendo amorosamente gli strinse la mano. Il giovine, che era avveduto e punto non teneva dello scemo, dolcemente a lei stringendo la mano in questa maniera le rispose: “Madonna, e che benedizione è cotesta che mi date?” e guardandola con occhio gridante pietà, dalla bocca di lei sospirando se ne stava pendente. Ella allora dolce ridendo rispose: “Non vi meravigliate, gentil giovine, che io benedica il vostro venir qui, perciò che messer Marcuccio già buona pezza, con il gelo della sua fredda mano, tutta m’agghiaccia, e voi, la vostra mercé, con la dilicata mano vostra mi scaldate”. A questo subito soggiunse Romeo: “Madonna, che io, in qual si sia modo, servigio vi faccia, mi è sommamente caro, ed altro al mondo non bramo che potervi servire, ed allora beato mi terrò quando degnarete di comandarmi come a vostro minimo servidore. Ben vi dico che, se la mia mano vi scalda, che voi con il fuoco dei begli occhi vostri tutto m’ardete, assicurandovi che se aita non mi porgete a ciò possa tanto incendio sofferire, non passerà troppo che mi vederete tutto abbruciare e divenir cenere”. A pena puoté egli finir di dire l’ultime parole che il giuoco del torchio ebbe fine. Onde Giulietta, che tutta d’amor ardeva, sospirando e stringendo la mano, non ebbe tempo di fargli altra risposta se non che disse: “Oimè, che posso io dirvi se non che io sono assai più vostra che mia?” | 22. Giulietta’s left hand is taken by Romeo and this prompts her to speak to him Romeo declares his passion Giulietta also avows her own love. | [DP:9] [DP:10] [BOA:24] [BOA:25] [BOA:26] [PAI:24] [PAI:25] [PAI:26] [BR:26] [BR:27] [BR:28] [BR:29] [R&J-Q1:15.e] [R&J-Q2:15.e] |
Romeo, partendosi ciascuno, aspettava per vedere ove la giovanetta s’inviasse, ma guari non stette che egli chiaramente conobbe che era figliuola del padrone della casa, ed anco se ne certificò da un suo benvogliente dimandandogli di molte donne. Di questo si trovò forte di malavoglia, stimando cosa perigliosa e molto difficile a poter conseguir desiderato fine di questo suo amore. Ma già la piaga era aperta e l’amoroso veleno molto a dentro entrato. | 23. Romeo asks his friend who the girls is and when he is told he despairs. | |
Dall’altra banda Giulietta, bramosa di saper chi fosse il giovine in preda di cui già sentiva esser tutta, chiamata una sua vecchia che nodrita l’aveva, entrò in una camera e, fattasi alla finestra che per la strada da molti accesi torchi era fatta chiara, cominciò a domandarla chi fosse il tale che così fatto abito aveva e chi quello che la spada aveva in mano e chi quell’altro, ed anco le richiese chi fosse il bel giovine che la maschera teneva in mano. La buona vecchia, che quasi tutti conosceva, le nominava questi e quelli, ed ottimamente conosciuto Romeo, le disse chi fosse. Al cognome del Montecchio rimase mezza stordita la giovane, disperando di poter ottener per sposo il suo Romeo per la nemichevol gara che era tra le due famiglie; nondimeno segno alcuno di scontentezza non dimostrò. Andata poi a dormire, nulla o poco quella notte dormì, vari pensieri per la mente rivolgendo. Ma distorsi di amar il suo Romeo né poteva né voleva, sì fieramente di lui accesa si trovava. E combattendo in lei l’incredibil bellezza dell’amante, quanto più difficile e perigliosa la cosa sua vedeva, tanto più pareva che in lei, mancando la speranza, crescesse il disio. | 24. Giulietta finds out Romeo’s identity and despairs. | |
Così combattuta da due contrari pensieri, dei quali l’uno le dava animo di conseguir l’intento suo, l’altro del tutto ogni via le troncava, diceva bene spesso tra sé: “Ove mi lascio io dalle mie mal regolate voglie trasportare? Che so io, sciocca che sono, che Romeo mi ami? Forse lo scaltrito giovine quelle parole per ingannarmi m’ha dette, a ciò che ottenendo cosa da me meno che onesta, di me si gabbi e donna di volgo mi faccia, parendoli forse a questo modo far la vendetta della nemistà che tutto il dì incrudelisce più tra i suoi ed i miei parenti. | 25. Giulietta is worried that Romeo might want to dishonour her. | |
Ma tale non è la generosità dell’animo suo che sopportasse di ingannar chi l’ama e adora. Non son le vaghe sue bellezze, se il viso dà indizio manifesto dell’animo, che sotto quel sì ferrigno e spietato core alberghi; anzi mi giova credere che da così gentil e bel giovine altro non si possa aspettare che amore, gentilezza e cortesia. | 26. Giulietta soon changes her mind as Romeo’s beauty can only reflect moral integrity. | |
Ora poniamo che veramente, come mi fo a credere, m’ami e per sua legitima moglie mi voglia: non debb’io ragionevolmente pensare che mio padre nol consentirà già mai? Ma chi sa che per mezzo di questo parentado non si possa sperare che segua tra queste due famiglie una perpetua concordia e ferma pace? Io ho pure più volte udito dire che, per gli sposalizi fatti non solamente tra privati cittadini e gentiluomini, si sono delle paci fatte, ma che molte volte tra grandissimi principi e regi, tra i quali le crudelissime guerre regnavano, una vera pace ed amicizia con sodisfacimento di tutti, è seguita. Io forse quella sarò che con questa occasione metterò tranquilla pace in queste due casate”. | 27. Giulietta believes that their marriage might appease the feud. | |
Et in questo pensiero fermata, ogni volta che Romeo passar per la contrada poteva vedere, sempre tutta lieta se gli mostrava. Del che egli piacer grandissimo riceveva. Et ancor che non meno di lei coi suoi pensieri avesse continua guerra ed or sperasse ed or si disperasse, tuttavia perciò passava dinanzi alla casa dell’amata giovane, così di giorno come di notte, con grandissimo periglio. Ma le buone viste che gli faceva Giulietta, di più in più infiammandolo, lo tiravano a quelle contrade. Aveva la camera di Giulietta le finestre suso una vietta assai stretta cui di rimpetto era un casale; e passando Romeo per la strada grande, quando arrivava al capo della vietta, vedeva assai sovente la giovane alla finestra, e quantunque volte la vedeva, ella gli faceva buon viso e mostrava vederlo più che volentieri. Andava spesso di notte Romeo ed in quella vietta si fermava, sì perché quel cammino non era frequentato ed altresì perché stando davanti alla finestra sentiva pur talora la sua innamorata parlare. | 28. Romeo passes by Giulietta’s house and he overhears his beloved talking. | |
Avvenne che, essendo egli una notte in quel luogo, o che Giulietta il sentisse o qual se ne fosse la cagione, ella aprì la finestra. Romeo si ritirò dentro il casale, ma non sì tosto che ella non lo conoscesse, perciò che la luna col suo splendore chiara la vietta rendeva. | 29. One night Giulietta sees him in the moonlight. | |
Ella, che sola in camera si trovava, soavemente l’appellò e disse: “Romeo, che fate voi qui a quest’ore così solo? Se voi ci foste còlto, misero voi, che sarebbe della vita vostra? Non sapete voi la crudel nemistà che regna tra i vostri e i nostri e quanti già morti ne sono? Certamente voi sareste crudelmente ucciso, del che a voi danno e a me poco onore ne seguirebbe”. “Signora mia” – rispose Romeo – “l’amor che io vi porto è cagione che io a quest’ora qui venga, e non dubito punto che, se dai vostri fossi trovato, che essi non cercassero d’ammazzarmi. Ma io mi sforzarei per quanto le mie deboli forze vagliano, di far il debito mio, e quando pure da soverchie forze mi vedessi avanzare, m’ingegnerei non morir solo. E dovendo io ad ogni modo morire in questa amorosa impresa, qual più fortunata morte mi può avvenire che a voi vicino restar morto? Che io mai debbia esser cagione di macchiar in minimissima parte l’onor vostro, questo non credo che avverrà già mai, perché io per conservarlo chiaro e famoso com’è mi ci affaticherei col sangue proprio. Ma se in voi tanto potesse l’amor di me, come in me di voi può il vostro, e tanto vi calesse della vita mia quanto a me della vostra importa, voi levereste via tutte queste occasioni e fareste di modo che io vivrei il più contento uomo che oggidì sia”. “E che vorreste voi che io facessi?”, disse Giulietta. “Vorrei” – rispose Romeo – “che voi amassi me com’io amo voi e che mi lasciaste venir nella camera vostra, a ciò che più agiatamente e con minor pericolo io potessi manifestarvi la grandezza dell’amor mio e le pene acerbissime che di continuo per voi soffro”. | 30. Giulietta is concerned about his safety but Romeo is ready to defy dangers and suggests that Giulietta lets him inside her bedroom. | [DP:15] [DP:16] [BOA:35] [BOA:38] [PAI:35] [PAI:38] [BR:46] [BR:49] [R&J-Q1:17.d] [R&J-Q1:17.g] [R&J-Q2:17.d] [R&J-Q2:17.g] |
A questo Giulietta, alquanto d’ira accesa e turbata, gli disse: “Romeo, voi sapete l’amor vostro ed io so il mio, e so che vi amo quanto si possa persona amare, e forse più di quello che all’onor mio si conviene. Ma ben vi dico che, se voi pensate di me godere oltre il convenevole nodo del matrimonio, voi vivete in grandissimo errore e meco punto non sarete d’accordio. E perché conosco che praticando voi troppo sovente per questa vicinanza potreste di leggero incappare negli spiriti maligni ed io non sarei più lieta già mai, ma conchiudo che, se voi desiderate esser così mio come io eternamente bramo esser vostra, che debbiate per moglie vostra legittima sposarmi. Se mi sposarete, io sempre sarò presta a venir in ogni parte ove più a grado vi sia. Avendo altra fantasia in capo, attendete a far i fatti vostri e me lasciate nel grado mio vivere in pace”. | 31. Giulietta tells him that they either get married or he should go away. | [DP:17] [BOA:36] [BOA:38] [PAI:36] [PAI:38] [BR:47] [R&J-Q1:17.i] [R&J-Q2:17.i] |
Romeo, che altro non bramava, udendo queste parole lietamente le rispose che questo era tutto il suo disio e che ogni volta che le piacesse la sposeria in quel odo che ella ordinasse. “Ora sta bene” – soggiunse Giulietta – “ma perché le cose nostre ordinatamente si facciano, io vorrei che il nostro sposalizio alla presenza del reverendo frate Lorenzo da Reggio, mio padre spirituale, si facesse”. A questo s’accordarono, e si conchiuse che Romeo con lui il seguente giorno del fatto parlasse, essendo egli molto di quello domestico. | 32. Romeo accepts. Giulietta wants Friar Lorenzo to celebrate their marriage. Romeo agrees to speak to Friar Lorenzo. | [DP:18] [DP:19] [BOA:37] [PAI:37] [BR:48] [R&J-Q1:17.j] [R&J-Q2:17.j] |
Era questo messer lo frate, dell’ordine dei Minori, maestro in teologia, gran filosofo, ed esperto in molte cose, e distillator mirabile e pratico dell’arte magica. E perché voleva il buon frate mantenersi in buona openione del volgo, ed anco goder di quei diletti che gli capevano nella mente, si sforzava far i fatti suoi più cautamente che poteva, e per ogni caso che potesse occorrere, cercava sempre appoggiarsi ad alcuna persona nobile e di riputazione. Aveva tra gli altri amici che in Verona il favorivano, il padre di Romeo, che era gentiluomo di gran credito ed in buona stima appo tutti, il quale portava ferma openione esso frate esser santissimo. Romeo medesimamente molto l’amava ed era dal frate sommamente amato, conoscendolo giovine prudente ed animoso. Né solamente praticava in casa dei Montecchi, ma anco con i Capelletti teneva stretta domestichezza, ed in confessione udiva la più parte della nobiltà della città, così d’uomini come di donne. | 33. The narrator describes Friar Lorenzo as a man respected by many, though opportunistic. | [DP:20] [BOA:39] [PAI:39] [BR:50] [R&J-Q1:18.a] [R&J-Q2:18.a] |
Preso adunque Romeo congedo con l’ordine detto, da Giulietta si partì e andò a casa e, venuto il giorno, si trasferì a San Francesco e a messer lo frate narrò tutto il successo del suo amore e la conchiusione fatta con Giulietta | 34. Romeo goes to Friar Lorenzo and asks him to marry him to Giulietta. | [DP:21] [BOA:40] [PAI:40] [BR:51] [R&J-Q1:18.c] [R&J-Q2:18.c] |
Fra Lorenzo, udito questo, promise far tutto ciò che Romeo voleva, sì perché a quello non poteva cosa veruna negare ed altresì che con questo mezzo si persuadeva poter pacificare insieme i Capelletti ed i Montecchi, ed acquistarsi di più in più la grazia del signor Bartolomeo, che infinitamente desiderava che queste due casate facessero pace per levar tutti i tumulti della sua città. | 35. Friar Lorenzo agrees to help the young lovers as he seizes an opportunity to help assuage the feud. | [DP:22] [BOA:42] [PAI:42] [BR:54] [R&J-Q1:18.e] [R&J-Q2:18.e] |
Aspettavano i dui amanti l’occasione del confessarsi per dar effetto a quanto avevano ordinato. | 36. The lovers are waiting for the right moment to get married. |
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Venne il tempo della Quadragesima e, per più sicurezza dei casi suoi, Giulietta si deliberò fidarsi d’una sua vecchia che seco in camera dormiva, e pigliata l’opportunità, tutta l’istoria del suo amore alla buona vecchia scoperse. E quantunque la vecchia assai la sgridasse e dissuadesse da cotal impresa, nondimeno nessuno profitto facendo, condescese al voler di Giulietta, la quale tanto seppe dire che indusse quella a portar una lettera a Romeo. | 37. Giulietta discloses her secret love to the nurse, who eventually promises to help her. | |
L’amante, veduto quanto gli era scritto, si ritrovò il più lieto uomo del mondo per ciò che quella gli scriveva, che alle cinque ore della notte egli venisse a parlar alla finestra davanti al casale e portasse seco una scala di corda. | 38. Romeo receives the letter, which details on when to meet and how (corded ladder). | [BOA:49] [BOA:51] [PAI:49] [PAI:51] [BR:69] [R&J-Q1:19.e] [R&J-Q2:19.e] |
Aveva Romeo un suo fidatissimo servidore del quale in cose di molta importanza più volte s’era fidato e trovatolo sempre presto e leale. A costui, dettoli ciò che far intendeva, diede la cura di trovar la scala di corda e, messo ordine al tutto, all’ora determinata se n’andò con Pietro, che così il servidore aveva nome, al luogo ove trovò Giulietta che l’aspettava. | 39. Together with Pietro, his trusted friend, Romeo goes to Juliet. | |
La quale, come il conobbe, mandò giù lo spago che apprestato aveva e su tirò la scala a quello attaccata e, con l’aiuto della vecchia che seco era, la scala alla ferrata fermamente accomandata, attendeva la salita dell’amante. | 40. Giulietta arranges for her lover to climb. | |
Egli su arditamente salì e Pietro dentro al casale si ricoverò. Salito Romeo sulla finestra, che la ferrata aveva molto spessa e forte di modo ch’una mano difficilmente passar vi poteva, si mise a parlar con Giulietta. | 41. Romeo climbs and meets Giulietta (through a window). | |
E date e ricevute le amorose salutazioni, così Giulietta al suo amante disse: “Signor mio, a me vieppiù caro che la luce degli occhi miei, io vi ci ho fatto venire per ciò che con mia madre ho posto ordine andarmi a confessare venerdì prossimo che viene, nell’ora della predicazione. Avvisatene fra Lorenzo, che provveda del tutto”. | 42. Giulietta reveals that she has arranged to go to confess (with her mother) the following Friday and asks Romeo to forewarn Friar Lorenzo. | [BOA:44] [BOA:45] [PAI:44] [PAI:45] [BR:59] [R&J-Q1:19.e] [R&J-Q2:19.e] |
Romeo disse che già il frate era avvertito e disposto di far quanto essi volevano. E ragionato buona pezza tra loro dei loro amori, quanto tempo li parve, Romeo discese giù, e distaccata la fune della corda, e quella presa, con Pietro si partì. | 43. Romeo confirms that Friar Lorenzo has already agreed to help them, and he leaves. |
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Rimase Giulietta molto allegra parendole un’ora mill’anni che il suo Romeo sposasse. | 44. Giulietta is ecstastic. |
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Dall’altra banda Romeo, col suo servidore ragionando, era tanto lieto che non capeva nella pelle. | 45. Romeo is also ecstatic. |
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Venuto il venerdì, come dato era l’ordine, madonna Giovanna, che era madre di Giulietta, presa la figliuola e le sue donne, andò a San Francesco, che allora era in Cittadella, ed entrata in chiesa fece domandar fra Lorenzo. | 46. Gi.ulietta is allowed to go to confession and is escorted to church by Madonna Giovanna. | |
Egli che del tutto avvertito era e già aveva nella cella del suo confessionario fatto entrar Romeo e chiusolo dentro, venne alla donna, la quale gli disse: “Padre mio, io son venuta a buon’ora a confessarmi e così anco ho condotto Giulietta, perché so che voi sarete tutto il dì occupatissimo per le molte confessioni dei vostri figliuoli spirituali”. | 47. Friar Lorenzo, who has concealed Romeo in the confessional, welcomes Madonna Giovanna who asks for confession. |
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Disse il frate che in nome di Dio fosse e, data loro la benedizione, andò dentro il convento ed entrò nel confessionario ove Romeo era. Dall’altra parte Giulietta prima fu che si presentò innanzi a messer lo frate. Quivi entrata, e chiusa la porta, diede al frate il segno che era dentro. Egli levata via la graticola, dopo i convenevoli saluti, disse a Giulietta: | 48. Friar Lorenzo and Giulietta enter the confessional where Romeo awaits. | [DP:24] [BOA:47] [PAI:47] [BR:66] [R&J-Q1:21.a] [R&J-Q2:21.a] |
“Figliuola mia, per quello che mi riferisce Romeo, tu seco accordata ti sei di prenderlo per marito ed egli è disposto prender te per moglie. Sète voi ora di questa disposizione?” Risposero gli amanti che altro non desideravano. Messer lo frate, udita la volontà d’ambidue, poi che alcune cose ebbe detto in commendazione del santo matrimonio, disse quelle parole che si costumano, secondo l’ordine della Chiesa, dir negli sposalizi. Romeo diede l’anello alla sua cara Giulietta con grandissimo piacere di tutt’e dui | 49. The secret marriage. | [DP:25] [BOA:48] [PAI:48] [BR:68] [R&J-Q1:21.a] [R&J-Q2:21.a] |
Preso poi seco ordine d’andar la seguente notte a trovarla, e per il buco della finestrella baciatisi, se ne uscì cautamente Romeo dalla cella e dal convento, e lieto andò a far i fatti suoi. Il frate, rimessa la graticola alla finestra, e quella in modo acconciata che nessuno accorger si potesse che fosse stata rimossa, udì la confessione della contenta giovane e poi della madre e delle altre donne. | 50. After planning to meet, Romeo leaves. The Confession continues at San Francesco. | |
Venuta poi la notte, all’ora statuita, Romeo con Pietro se ne andò a certo muro d’un giardino e, aiutato dal servidore, salì il muro e nel giardino discese, ove trovò la moglie che insieme con la vecchia l’attendeva. Come egli vide Giulietta, incontra le andò con le braccia aperte. Il medesimo fece Giulietta a lui e, avvinghiatogli il collo, stette buona pezza da soverchia dolcezza ingombrata che nulla dir poteva. Era al medesimo segno l’infiammato amante, parendogli simil piacere non aver gustato già mai. Cominciarono poi a baciarsi l’un l’altro con infinito diletto ed indicibil gioia di tutte due le parti. | 51. The lovers meet. Romeo goes in Giulietta’s garden, where she is waiting for him. | |
Ritiratisi poi in uno dei canti del giardino, quivi sovra certa banca che ci era, amorosamente insieme giacendo consumarono il santo matrimonio. Et essendo Romeo giovine di forte nerbo e molto innamorato, più e più volte a diletto con la sua bella sposa si ridusse. | 52. They consummate the marriage (in the garden). | [DP:27] [BOA:58] [PAI:58] [BR:81] [R&J-Q1:30.a] [R&J-Q2:30.a] |
Poi messo ordine di trovarsi dell’altre volte insieme ed in questo mezzo far praticar messer Antonio, per far la pace, ed il parentado, Romeo, baciata mille e mille volte la moglie, se n’uscì del giardino seco stesso pieno di gioia dicendo: “Qual uomo oggidì al mondo si trova che di me più felice viva? Qual sarà che meco in amor s’agguagli? Qual sì bella e sì leggiadra giovanetta come io ho ebbe già mai?” Né meno fra se medesima Giulietta si prezzava e si teneva beata, parendole pure che impossibil fosse che si potesse trovar un giovine che di bellezza, di belle maniere, di cortesia, di gentilezza, e di mill’altre care e belle doti al suo Romeo fosse uguale. Aspettava adunque, con il maggior desiderio del mondo, che le cose in modo si adattassero che senza sospetto ella potesse Romeo godere. Così avvenne che alcuni dì gli sposi insieme si ritrovarono ed alcuni no. | 53. The lovers arrange for following meetings and to speak to Giulietta’s father. Romeo leaves while reflecting upon his happiness, Giulietta also contemplates on her happiness, hoping things will solve for them. | [DP:27] [BOA:59] [PAI:59] [BR:82] [R&J-Q1:30.a] [R&J-Q2:30.a] [R&J-Q2:30.c] |
Fra Lorenzo tuttavia praticava quanto poteva la pace tra Montecchi ed i Capelletti, ed aveva ridotto le cose ad assai buon termine, di tal maniera che sperava conchiuder il parentado degli amanti con buona soddisfazione di tutte due le parti. | 54. Friar Lorenzo continues his attempts to pacify the families. |
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Erano le feste della Pasqua della resurrezione, quando avvenne che, sul corso vicino alla porta dei Borsari verso Castelvecchio, molti di quelli dei Capelletti incontrarono alcuni dei Montecchi e con le armi fieramente gli assalirono. | 55. The Feud is rekindled: a new brawl breaks at Easter (The Capelletti attack the Montecchi near Porta dei Borsari). | [DP:29] [BOA:61] [PAI:61] [BR:85] [R&J-Q1:22.b] [R&J-Q2:22.b] |
Era tra i Capelletti Tebaldo, primo cugino di Giulietta, giovine molto prode della persona, il quale esortava i suoi a menar le mani animosamente contro i Montecchi e non guardar in viso a persona. Cresceva la mischia e, tuttavia, all’una ed all’altra parte venendo aita di gente e d’arme, erano gli azzuffati in modo accesi che senza riguardo veruno si davano di molte ferite. | 56. Description of Tybalt, chief of the Capulets. Tybalt starts the quarrel. | [BOA:62] [BOA:63] [PAI:62] [BR:86] [BR:87] [R&J-Q1:19.b] [R&J-Q1:22.b] [R&J-Q2:19.b] [R&J-Q2:22.b] |
Or ecco che a caso vi sopraggiunse Romeo, il quale, oltre i servidori suoi, aveva anco seco alcuni giovini suoi compagni, ed andavano per la città a diporto. Egli, veduti i suoi parenti esser alle mani con i Capelletti, si turbò forte per ciò che, sapendo la pratica che era della pace che maneggiava messer lo frate, non averebbe voluto che questione si fosse fatta. E per acquetar il romore, ai suoi compagni e servidori altamente disse, e fu da molti nella contrada sentito: “Fratelli, entriamo in mezzo a costoro e vediamo per ogni modo che la zuffa non vada più innanzi, ma sforziamoci a fargli por giù l’arme”. E così cominciò egli a ributtar i suoi e gli altri, ed essendo dai compagni seguitato, animosamente s’approvò con fatti e con parole far di modo che la zuffa non procedesse più avanti. Ma nulla puoté operare, perciò che il furore dall’una e l’altra parte era tanto cresciuto che ad altro non attendevano che a menar le mani. | 57. Romeo arrives and tries to dissuade his friends and servants from the fight, yet to no avail. | [DP:30] [BOA:64] [PAI:64] [BR:88] [R&J-Q1:22.c] [R&J-Q2:22.c] |
Già erano per terra dui o tre per banda caduti quando, indarno affaticandosi Romeo per far a dietro ritirar i suoi, venne Tebaldo per traverso e diede una gagliarda stoccata a Romeo in un fianco. Ma perché egli aveva la corazzina della maglia non fu ferito, che lo stocco non puoté passar la corazza. Onde rivoltato verso Tebaldo, con parole amichevoli gli disse: “Tebaldo, tu sei grandemente errato se tu credi che io qui sia venuto per far questione né teco né con i tuoi. Io a caso mi ci sono abbattuto e venni per levarne via i miei bramando che oramai viviamo insieme da buoni cittadini. E così t’esorto e prego che tu faccia con i tuoi a ciò che più scandalo veruno non segua, che pur troppo sangue s’è sparso”. | 58. Tebaldo assaults Romeo, but he is not hurt. Romeo urges Tebaldo to peace. | |
Queste parole furono quasi da tutti udite, ma Tebaldo, o non intendesse ciò che Romeo diceva o facesse vista di non intenderlo, rispose: “Ah traditore, tu sei morto!” e con furia a dosso si gli avventò per ferirlo sulla testa. | 59. Tebaldo ignores Romeo’s requests and hits him again. | |
Romeo che aveva le maniche della maglia che sempre portava, ed al braccio sinistro avvolta la cappa, se la pose sovra il capo, e rivoltata la punta della spada verso il nemico quello direttamente ferì nella gola e gliela passò di banda in banda, di modo che Tebaldo subito si lasciò cascar boccone in terra morto. | 60. Romeo kills Tebaldo. | [DP:31] [BOA:67] [PAI:67] [BR:91] [R&J-Q1:24.a] [R&J-Q2:24.a] |
Il romore si levò grandissimo e, arrivando la corte del podestà, dei combattenti chi andò in qua chi in là. Romeo fuor di misura dolente che Tebaldo avesse morto, accompagnato da molti dei suoi, se ne andò a San Francesco a ricoverarsi nella camera di fra Lorenzo. | 61. The guards arrive. Everybody flees. Romeo flees to San Francesco. | |
Il buon frate, udendo il caso intervenuto della morte del giovine Tebaldo, restò molto disperato stimando che ordine più non ci fosse di levar la nemicizia tra le due famiglie. | 62. Friar Lorenzo loses hope in the possibility of peace. |
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I Capelletti uniti insieme andarono a querelarsi al signor Bartolomeo. | 63. The Capulets plead for punishment. | [DP:32] [BOA:70] [PAI:70] [BR:94] [R&J-Q1:26.a] [R&J-Q2:26.a] |
Dall’altra parte il padre dell’ascoso Romeo con i primi dei Montecchi provarono che, andando Romeo per la città a diporto con i suoi compagni che a caso abbattendosi ove i Montecchi erano stati assaliti dai Capelletti, entrò nella zuffa per levar via i romori ed acquetar la questione, ma che, ferito di traverso da Tebaldo, lo pregò che volesse far ritirar i suoi e depor l’armi, e che Tebaldo ritornò a ferirlo, ed il caso com’era successo. E così l’un l’altro accusando, e tutti scusandosi, innanzi al signor Bartolomeo fieramente tenzionavano. | 64. The Montecchi defend Romeo. | |
Tuttavia, essendo assai manifesto i Capelletti esser stati gli assalitori, e provatosi per molti testimoni degni di fede ciò che Romeo prima ai suoi compagni detto aveva, e le parole verso Tebaldo usate, il signor Bartolomeo, fatto depor a tutti l’arme, fece bandir Romeo. | 65. Romeo is banished. | |
Era nella casa dei Capelletti un grandissimo pianto per la morte del loro Tebaldo. Giulietta, allargate le vene al lagrimare, a quello punto non metteva sosta, ma dirottamente piangendo, non la morte del cugino piangeva, ma della perduta speranza del parentado oltremodo s’attristava e miseramente s’affligeva, non sapendo a che fine la cosa riuscisse imaginarsi. | 66. The Capelletti mourn for Tebaldo. Giulietta mourns for Romeo. | [DP:34] [BOA:73] [BOA:75] [PAI:73] [PAI:75] [BR:99] [BR:101] [R&J-Q1:27.e] [R&J-Q2:27.e] |
Avendo poi per via di fra Lorenzo inteso ove Romeo si trovava, gli scrisse una lettera tutta piena di lagrime e per mano della vecchia al frate la mandò. Sapeva ella Romeo esser bandito e che forza era che da Verona si partisse, onde affettuosissimamente lo pregava che le volesse dar il modo di partirsi seco. | 67. Giulietta, informed by Friar Lorenzo that Romeo is in San Francesco, writes a letter to her husband asking to be his companion in exile. | |
Romeo le scrisse che si desse pace, che col tempo al tutto provvederia, e che ancor non era risoluto ove ricoverar si dovesse; ma che più vicino che fosse possibile anderia a stare, e che innanzi che partisse farebbe ogni sforzo di ritrovarsi con lei a parlamento ove più comodo a quella fosse. | 68. Romeo comforts Giulietta and suggests that they meet. | |
Elesse ella per men periglioso luogo il giardino ove le nozze del suo matrimonio già fatte aveva. E determinata la precisa notte che insieme esser dovevano, Romeo, prese le sue arme, del convento con aita di fra Lorenzo uscì e, accompagnato dal suo fidatissimo Pietro, alla moglie si condusse. Entrato nel giardino fu da Giulietta con infinite lagrime raccolto. | 69. Helped by the Friar and together with Pietro, the lovers meet in Giulietta’s garden. | [DP:37] [BOA:86] [PAI:86] [BR:127] [R&J-Q1:27.p] [R&J-Q1:28.f] [R&J-Q2:27.p] [R&J-Q2:28.f] |
Stettero buona pezza tutt’e dui senza poter formar parola, bevendo insiemente, baciandosi, l’un dell’altro le stillanti lagrime che in abbondanza grandissima distillavano. Poi condolendosi che sì tosto divider si dovessero, altro non sapevano fare che lagrimare e lamentarsi della contraria fortuna ai lor amori, ed abbracciandosi e baciandosi insieme più volte amorosamente insieme presero piacere. | 70. They despair and make love for the last time. | |
Appropinquandosi poi l’ora del partire, Giulietta, con quelle preghiere che puoté le maggiori, supplicò il marito che seco condur la volesse. “Io” – diceva ella – “caro il io signore, mi raccorcerò la lunga chioma e vestirommi da ragazzo ed ovunque più vi piacerà andare sempre ne verrò vosco ed amorevolmente vi servirò. E qual più fidato servidore di me potreste voi avere? Deh, caro il mio marito, fatemi questa grazia e lasciatemi correr una medesima fortuna con voi, a ciò che quello che sarà di voi sia di me”. | 71. Giulietta asks Romeo to go with him dressed up as a man. | |
Romeo quanto più poteva con dolcissime parole la confortava, e si sforzava consolarla, assicurandola che portava ferma openione che in breve il suo bando saria revocato, perciò che di già il Principe n’aveva data alcuna speranza a suo padre. E che, quando condurla seco volesse, non in abito di paggio la menarebbe, ma come sua moglie e signora vorrebbe che onoratamente e da sua pari accompagnata andasse. L’affermava poi che il bando più d’un anno non dureria perché, se in questo mezzo la pace tra i parenti loro non si faceva amicabilmente, che il signore vi metteria poi la mano e, a malgrado di chi non volesse, gli faria pacificare. Avvenisse poi ciò che si volesse, che veggendo le cose andar in lungo, egli prenderebbe altro partito, essendogli impossibile che senza lei lungo tempo vivesse. Diedero poi ordine di darsi nuova con lettere. Molte cose disse Romeo a sua moglie per lasciarla consolata, ma la sconsolata giovane altro non faceva che piangere. | 72. Romeo dissuades Giulietta from following him and comforts her with the hopes of an immediate suspension of the banishment. | |
Alla fine, cominciando l’aurora a voler uscire, si baciarono e strettamente abbracciarono gli amanti, e pieni di lagrime e sospiri si dissero addio. | 73. At dawn the two lovers sadly part. | [DP:40] [BOA:92] [PAI:92] [BR:133] [R&J-Q1:30.a] [R&J-Q2:30.a] |
Romeo a San Francesco se ne tornò e Giulietta in camera. | 74. Romeo goes to the Friar’s cell and Juliet to her bedroom. | |
Indi poi a dui o tre giorni, avendo già Romeo disposto il modo che voleva tenere a partirsi, celatamente in abito di mercadante straniero, di Verona uscito, trovò buona e fidata compagnia all’ordine, ed a Mantova sicuramente si condusse. Quivi presa una casa, non gli lasciando suo padre mancar danari, onoratamente e ben accompagnato se ne stava. | 75. Romeo, dressed up as a merchant, leaves Verona and settles in Mantua. | |
Giulietta tutto il dì altro non faceva che piangere e sospirare, e poco mangiava e meno dormiva, menando le notti uguali ai giorni. La madre, veggendo il pianger della figliuola, più e più volte le domandò la cagione di quella sua scontentezza e che cosa si sentisse, dicendole che oggi mai era tempo di por fine a tante lagrime e che purtroppo la morte del suo cugino pianto aveva. Giulietta rispondeva non saper che cosa s’avesse. Tuttavia, come dalla compagnia involar si poteva, si dava in preda al dolore ed alle lagrime. Il che fu cagione che ella ne divenne magra e tutta malinconica, di modo che più quella bella Giulietta che prima era quasi non sembrava. | 76. Giulietta’s mother tries to explore the reasons of her daughter’s grief and urges her to give up suffering for Tybalt’s death. | [DP:42] [BOA:95] [BOA:97] [PAI:95] [PAI:97] [BR:137] [BR:139] [R&J-Q1:31.a] [R&J-Q2:31.a] |
Romeo con lettere la teneva visitata e confortata, dandole sempre speranza che in breve sarebbero insieme. La pregava anco caldamente a star allegra e trastullarsi e non si prender tanta malinconia, che al tutto si prenderebbe il miglior modo che si potesse. Ma il tutto era indarno, perciò che ella non poteva senza Romeo pigliar alle sue pene rimedio alcuno. | 77. Romeo unsuccessfuly tries to comfort her by letters. |
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Pensò sua madre che la tristezza della giovane fosse che, per esser state maritate alcune compagne di quella, ella altresì volesse marito. Cadutole questo pensiero in capo, lo comunicò al marito e gli disse: “Marito mio, questa nostra figliuola mena una tristissima vita ed altro mai non fa che pianger e sospirare e, quanto più può, fugge la conversazione di ciascuno. Io più volte l’ho dimandata la cagione di questa sua mala contentezza ed ho spiato da ogni banda per venirne in cognizione, e nulla ho potuto intender già mai. Ella mi risponde sempre d’un tenore: che non sa che cosa s’abbia; e tutti quei di casa si stringono nelle spalle né sanno che se ne dire. Certo è che alcuna gran passione la tormenta, poi che così sensibilmente ella va come cera al fuoco consumandosi. E poi che mille cose tra me m’ho immaginate, una sola mi è venuta alla mente, per la quale io dubito forte che, avendo vedute tutte le sue compagne esser il carneval passato divenute spose e che di lei non si parli di darle marito, che quindi nasca questa sua tristezza. Ella a questa santa Eufemia che viene compirà i suoi diciotto anni, onde mi è paruto, marito mio, dirtene un motto, parendomi che oramai sia tempo che tu debba procacciarle un buono ed onorato partito e non tenerla più senza marito, perché cotesta non è mercadanzia da tener per casa”. | 78. Giulietta’s mother discusses her daughter’s condition with her husband and suggests that they find a good a husband for her. | |
Udito messer Antonio quanto la moglie detto gli aveva e non gli parendo fuor di proposito, così le rispose: “Moglie, poi che tu non hai potuto cavar altro della malinconia della nostra figliuola, e ti pare che se le debbi dar marito, io farò quelle pratiche che più al proposito mi parranno per trovarle marito condecente al grado della casa nostra. Ma vedi tu fra questo mezzo spiare se ella talora fosse innamorata e da lei intender che marito più gli piaceria”. Madonna Giovanna disse di far tutto ciò che saperia e non mancò di nuovo d’investigare e dalla figliuola e dagli altri di casa quanto seppe e puoté; ma nulla mai intese. | 79. Antonio Capelletti agrees to find Giulietta a suitable husband and asks Madonna Giovanna to investigate whether Giulietta is in love or not. | |
In questo tempo fu messo per le mani a messer Antonio il conte Paris di Lodrone, giovine di ventiquattro in venticinque anni, molto bello e ricco. E praticandosi questo buon partito, con non poca speranza di buon fine, Messer Antonio lo disse alla moglie ed ella, parendole cosa buona e molto onorata, lo disse alla figliuola. Del che Giulietta se ne mostrò fuor di modo dolente e trista. | 80. Paris, earl of Lodrone is chosen by Giulietta’s father among many noble suitors; he informs his wife, who informs Giulietta. | [DP:45] [DP:46] [BOA:100] [BOA:101] [PAI:100] [PAI:101] [BR:143] [BR:144] [R&J-Q1:11.c] [R&J-Q1:11.d] [R&J-Q1:31.b] [R&J-Q2:6.b] [R&J-Q2:11.c] [R&J-Q2:11.d] [R&J-Q2:31.b] |
Madonna Giovanna, ciò veggendo, si trovò pur troppo di mala voglia, non potendo indovinare di questo la cagione. E poi che molti ragionamenti ebbe con Giulietta fatti, le disse: “Adunque, figliuola mia, a quello che io sento tu non vuoi marito”. “Io non vo’ altrimenti maritarmi” – rispose ella alla madre, soggiungendo che, se punto l’amava e di lei le caleva, che non le favellasse di marito. La madre udendo la risposta della figliuola, a quella disse: “Che vuoi tu adunque essere se non vuoi marito? Vuoi tu farti pinzochera o diventar monaca? Dimmi l’animo tuo”. Giulietta allora le rispose che non voleva esser pinzochera né monaca e che non sapeva ciò che si volesse se non morire. Restò la madre a queste risposte piena d’ammirazione e dispiacere e non sapeva che dirsi e meno che farsi. Tutti quei di casa altro non sapevano che dire se non che Giulietta dopo la morte del cugino sempre era stata di malissima voglia e che non cessava mai di piangere, né dopoi alle finestre era stata veduta. Riferì ogni cosa madonna Giovanna a messer Antonio. | 81. Giulietta rejects her mother’s proposal and Madonna Giovanna, taken aback, informs her husband. | [DP:47] [DP:49] [BOA:102] [BOA:103] [PAI:102] [PAI:103] [BR:145] [BR:146] [R&J-Q1:31.c] [R&J-Q1:31.d] [R&J-Q1:32.a] [R&J-Q2:31.c] [R&J-Q2:31.d] [R&J-Q2:32.a] |
Egli chiamata a sé la figliuola, dopo alcuni ragionamenti le disse: “Figliuola mia, veggendoti oggimai d’età da marito, t’ho ritrovato uno sposo molto nobile, ricco e bello, il quale è signor e conte di Lodrone. Perciò disponti a prenderlo e far quanto io voglio, che simili onorevoli partiti si trovano di rado”. | 82. Messer Antonio summons Giulietta. | |
A questo Giulietta, con maggior animo che ad una fanciulla non conveniva, liberamente rispose che ella non voleva maritarsi. | 83. Giulietta refuses the match. | [DP:50] [BOA:104] [PAI:104] [BR:147] [R&J-Q1:32.b] [R&J-Q2:32.b] |
Il padre si turbò forte e, salito in còllera, fu vicino a batterla. Ben la minacciò rigidamente con agre parole ed alla fine le conchiuse che, volesse o no, fra tre o quattro giorni ella deliberasse andar con la madre ed altre parenti a Villafranca, perciò che quivi doveva venir il conte Paris con sua compagnia a vederla, e che a questo non facesse né replica né risistenza se non voleva che le rompesse il capo e la facesse la più trista figliuola che mai fosse nata. | 84. Messer Antonio gets incensed and orders Giulietta to marry Paris and go to Villafranca in three or four days to meet Paris. | [DP:51] [PAI:106] [BOA:106] [BR:149] [R&J-Q1:32.c] [R&J-Q1:32.d] [R&J-Q2:32.c] [R&J-Q2:32.d] |
Qual fosse l’animo di Giulietta, quali i pensieri, pensilo chi mai provò le fiamme amorose. | 85. The narrator comments on Giulietta’s despair. |
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Ella restò sì stordita che proprio pareva tócca dalla saetta del folgorante tuono. In sé poi rivenuta avvisò del tutto Romeo per via di fra Lorenzo. Romeo le riscrisse che facesse buon animo perché verria in breve a levarla della casa del padre e condurla a Mantova. | 86. Giulietta is desperate and writes to Romeo, who replies that he will soon come to free her from her father’s house. | |
Or fu per forza che andasse a Villafranca, ove il padre aveva un bellissimo podere. Ella v’andò con quel piacere che vanno i condannati alla morte sulle forche ad esser impiccati per la gola. Era quivi il conte Paris, il quale nella chiesa a messa la vide. E ben che fosse magra, pallida e malinconica, gli piacque, e venne a Verona ove con messer Antonio conchiuse il matrimonio. | 87. Paris and Giulietta meet at Villafranca. Paris likes Giulietta. | |
Ritornò anco Giulietta a Verona, a cui il padre disse come il matrimonio del conte Paris e di lei era conchiuso, esortandola a star di buona voglia e rallegrarsi. Ella, fatto forte animo, ritenne le lagrime delle quali gli occhi aveva colmi e niente al padre rispose. | 88. The match between Giulietta and Paris is agreed. |
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Certificata poi che le nozze s’apprestavano, per mezzo settembre venente, e non sapendo trovar compenso in così forzato bisogno ai casi suoi, deliberò andar ella stessa a parlar con fra Lorenzo e seco consegliarsi del modo che tener doveva a liberarsi dal già promesso matrimonio. Era vicina la festa della gloriosa Assunzione della sempre beatissima Vergine madre del nostro Redentore. Onde Giulietta, presa questa occasione, trovata sua madre, così le disse: “Madre mia cara, io non so né posso imaginarmi onde sia nasciuta questa mia fiera malinconia che tanto m’affligge perché, dapoi che Tebaldo fu morto, mai non ho potuto rallegrarmi, e par che di continuo io vada di mal in peggio né truovi cosa che mi giovi. E perciò ho pensato a questa benedetta e santa festa dell’Assunzione della nostra avvocata Vergine Maria confessarmi, che forse con questo mezzo io riceverò alcun compenso alle mie tribulazioni. Che ne dite voi, madre mia dolce? Parvi egli ch’io faccia quanto m’è caduto in mente? Se altra via vi pare che prender si debbia, insegnatemela, che io per me non so dove mi dia del capo”. | 89. Giulietta devises a way (confession) to go to San Francesco and seek for Friar Lorenzo’s advice. | |
Madonna Giovanna, che era buona donna e molto religiosa, ebbe caro intender l’intenzion della figliuola e l’esortò a seguir il suo proposito, commendandole molto cotal pensiero. | 90. Madonna Giovanna agrees. | |
E così di brigata se ne andarono a San Francesco e fecero chiamar fra Lorenzo, al quale, venuto e nel confessionario entrato, Giulietta dall’altra banda se ne andava a porsi dinanzi ed in questo modo gli disse: “Padre mio, non è persona al mondo che meglio di voi sappia quello che tra mio marito e me è passato, e perciò non fa mestieri che io altrimenti ve lo ridica. Devete anco ricordarvi d’aver letta la lettera che io vi mandai che leggessi e poi la mandassi al mio Romeo, ove scriveva come mio padre m’aveva promessa per moglie al conte Paris di Lodrone. Romeo mi riscrisse che “verrà e che farà”, ma Dio sa quando. Ora il fatto sta che tra loro hanno conchiuso, questo mese di settembre che viene, che le nozze si facciano ed io sia condotta all’ordine. E perché il tempo s’appressa ed io non veggio via da svilupparmi da questo Lodrone, che ladrone ed assassino mi pare, volendo le cose altrui rubare, son qui venuta per conseglio ed aita. Io non vorrei con questo “verrò e ben farò” che Romeo mi scrive restar avviluppata, perciò che io son moglie di Romeo, e consumato ho il matrimonio, né d’altri che di lui esser posso e, ancora che io potessi, non voglio perché di lui solo eternamente esser intendo. Mi bisogna mò l’aita vostra ed il conseglio. Ma udite quanto in mente m’è caduto di voler fare. Io vorrei, padre mio, che voi mi facessi ritrovar calze, giuppone, ed il resto delle vestimenta da ragazzo, a ciò che vestita che io ne sia, possa la sera sul tardi, od il matino a buonissim’ora, uscirmene di Verona che persona non mi conoscerà, e me ne anderò di lungo a Mantova, e mi ricovererò in casa del mio Romeo”. | 91. Giulietta informs the friar of the organised match with Lodrone and asks him to help her flee Verona dressed up as a man. | [DP:58] [BOA:109] [PAI:109] [BR:152] [R&J-Q1:33.e] [R&J-Q1:35.a] [R&J-Q2:33.e] [R&J-Q2:35.a] |
Messer lo frate udendo questa favola non troppo maestrevolmente ordita. E punto non piacendogli, disse: “Figliuola mia, il tuo pensiero non è da mettersi ad esecuzione, perciò che a troppo gran rischio tu ti porresti. Tu sei troppo giovanetta, delicatamente nodrita, e non potresti sofferire la fatica del viaggio, che usa non sei a camminar a piede. Poi tu non sai il cammino ed andresti errando or qua or là. Tuo padre, subito che non ti trovasse in casa, manderia a tutte le porte della città e per tutte le strade del contado, e senza dubbio di leggero le spie ti troverebbero. Ora, essendo rimenata a casa, tuo padre vorrebbe da te intender la cagione del tuo partire così vestita da uomo. Io non so come potresti sopportar le minaccie che ti fariano e forse le battiture che ti sarebbero dai tuoi date per intender la verità del fatto e, dove facevi il tutto, per andar a veder Romeo, perderesti la speranza di rivederlo più mai”. | 92. The Friar dissuades Giulietta from an unsuccessful plan. |
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Alle verisimili parole del frate, acquetandosi, Giulietta gli replicò: “Poi che l’avviso mio, padre, non vi par buono, ed io vi credo, consegliatemi adunque voi ed insegnatemi snodar questo mio intricato nodo, ov’io, misera me, ora avviluppata mi trovo, a ciò che quanto possibil sia, con minor travaglio, col mio Romeo possa trovarmi, con ciò sia cosa che senza lui è impossibil ch’io viva. E se in altro modo darmi aita non potete, aiutatemi al meno che non dovendo essere di Romeo, io non sia di nessun altro. Romeo m’ha detto che voi sète gran distillatore d’erbe e d’altre cose, e che distillate un’acqua che in due ore senza far dolore alcuno alla persona ammazza l’uomo. Datemene tanta quantità che basti a liberarmi dalle mani di questo ladrone, poi che altramente a Romeo render non mi potete. Egli amandomi, come so che mi ama, si contenterà che io più tosto mora che alle mani d’altri viva pervenga. Me poi liberarete da una grandissima vergogna, e tutta la casa mia, perciò che se altra via non ci sarà a levarmi fuor di questo tempestoso mare ove ora in sdruscito legno senza governo mi ritrovo, io vi prometto la fede mia, e quella vi attenderò, che una notte con un tagliente coltello contra me stessa incrudelirò, e mi segherò le vene della gola, che prima morir deliberata sono che di non mantener la fede coniugale a Romeo”. | 93. Giulietta agrees and asks Friar Lorenzo for poison and she then mentions that she will kill herself with a sharp knife. | [DP:58] [BOA:109] [PAI:109] [BR:152] [R&J-Q1:33.e] [R&J-Q1:35.a] [R&J-Q2:33.e] [R&J-Q2:35.a] |
Era il frate un grandissimo esperimentatore che ai suoi dì aveva cercati assai paesi ed erasi dilettato di provare e saper cose diverse, e soprattutto conosceva la vertú dell’erbe e delle pietre, ed era uno dei gran distillatori che a quei tempi si trovassero. E tra le altre sue cose egli componeva alcuni sonniferi semplici insieme, ed una pasta ne faceva, che poi riduceva in minutissima polvere che era di meravigliosa vertú. Ella poi, che era con un poco d’acqua bevuta, in uno o dui quarti d’ora di modo faceva dormire chi bevuta l’avesse, e sì gli stordiva gli spiriti e di maniera l’acconciava che non c’era medico, per eccellentissimo che fosse e ben pratico, che non giudicasse colui esser morto. Teneva poi in così dolce morte il bevitore circa quaranta ore al meno e talora più, secondo la quantità che si beveva e secondo il temperamento degli umori del corpo di chi la beveva. Fatta che aveva la polvere la sua operazione, svegliavasi l’uomo o donna né più né meno come se lungo sonno dolcemente avesse dormito, né altro disturbo o male faceva. Ora | 94. Description of Friar Lorenzo’s knowledge of herbs’ and stones’ virtues and mention of a sleeping potion. |
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avendo messer lo frate intesa chiaramente la deliberata disposizione della sconsolata giovane, a pietà di lei commosso, a gran pena puoté ritener le lagrime, onde con pietosa voce le disse: “Vedi, figliuola mia, egli non bisogna parlar di morire, perché io t’assicuro che, se una volta morrai, che di qua non tornerai più se non il giorno dell’universal Giudizio, quando insieme con tutti i morti saremo suscitati. Io vo’ che tu pensi a vivere finché a Dio piacerà. Egli ci ha data la vita, egli la ci conserva; egli, quando gli piace, a sé la ritoglia. Sicché caccia da te questo malinconico pensiero. Tu sei giovane e adesso ti deve giovar di vivere e di goder il tuo Romeo. Noi trovaremo rimedio a tutto, non dubitare. | 95. The friar dissuades Giulietta from suicide and offers his help. | |
Come tu vedi, io sono in questa magnifica città generalmente appo tutti in grandissimo credito e buona riputazione. Se si sapesse ch’io fossi stato consapevole del tuo matrimonio, e danno e vergogna infinita ne riporterei. Ma che sarebbe se io ti dessi veleno? Io non n’ho e, quando ben n’avessi, non te ne darei, sì perché l’offesa di Dio sarebbe mortalissima e sì anco che io in tutto perderei il credito. Tu puoi ben intendere che per l’ordinario poche cose d’importanza si fanno che io con la mia autorità non ci intravenga. E non sono ancor quindeci giorni che il signor della città m’adoperò in un maneggio di grandissimo momento. | 96. The Friar expresses his concern for his reputation. | |
Perciò, figliuola, io volentieri per te e per Romeo m’affaticherò, e a tuo scampo farò di modo che resterai di Romeo, e non di questo Lodrone, né ti converrà morire. Ma bisogna far di modo che la cosa non si risappia già mai. | 97. The Friar accepts to help her. Friar Laurence bids Giulietta to secrecy. | [DP:59] [BOA:113] [BOA:116] [PAI:113] [PAI:116] [BR:156] [BR:159] |
A te mò conviene esser sicura ed animosa, che ti deliberi di far quanto ti ordinerò, che sarà senza farti un minimo nocumento in alcun conto che si sia, ed odi in che modo”. Quivi il frate puntualmente alla giovane manifestò la sua polvere e le disse la vertú che aveva e che più volte l’aveva esperimentata e sempre trovatala perfetta. “Figliuola mia” – diceva messer lo frate – “questa mia polvere è tanto preziosa, e di sì gran valore, che senza nocumento ti farà dormire quanto t’ho detto, ed in quel mezzo che tu quietissimamente riposerai, se Galeno, Ippocrate, Messue, Avicenna, e tutta la scuola dei più eccellenti medici che sono o furono già mai, ti vedessero e ti toccassero il polso tutti ad una voce morta ti giudicheriano. E come tu l’averai digerita, da quell’artificiato dormire così sana e bella ti desterai come suoli quando il mattino fuor del tuo letto ti levi. Sì che bevendo quest’acqua là nell’apparir dell’alba, poco dopoi ti addormenterai, e all’ora del levare, veggendo i tuoi che tu dormi, ti vorranno svegliare e non potranno. Tu resterai senza polso e fredda come ghiaccio. Chiameransi i medici e i parenti e, insomma, tutti ti giudicheranno morta, e così sulla sera ti faranno seppellire e ti metteranno dentro l’arca dei tuoi Capelletti. Quivi a tuo bell’agio riposerai la notte ed il dì. La notte poi seguente, Romeo ed io verremo a levarti fuori, perciò che io del caso, per messo a posta, avviserò Romeo. E così egli con segreta maniera ti merrà a Mantova ed ivi celatamente ti terrà finché questa benedetta pace tra i suoi ed i tuoi si faccia, che a me dà l’animo agevolmente di farla. Se questa via non prendi, io non so con che altro poterti dar soccorso. Ma vedi, come t’ho detto, egli ti convien esser segreta e ritener questa cosa in te, altrimenti guastaresti i fatti tuoi ed i miei”. | 98. The Friar shows the sleeping potion and describes its vertues and informs Giulietta of the stratagem he has devised regarding the use of this special potion. | [DP:61] [BOA:119] [BOA:120] [PAI:119] [PAI:120] [BR:162] [BR:163] [R&J-Q1:35.b] [R&J-Q2:35.b] |
Giulietta, che dentro una fornace ardente per trovar Romeo andata saria, nonché in una sepoltura, diede intiera credenza alle parole del frate e senza altrimenti pensarvi vi s’accordò e gli disse: “Padre, io farò il tutto che voi mi dite e così nelle mani vostre mi rimetto; ch’io dica questa cosa a persona non dubitate, che io sarò segretissima”. Corse subito il frate alla camera ed alla giovane recò tanta polvere quanta capirebbe in un cucchiaio, involta in un poco di carta. Presa Giulietta la polvere, la mise in una sua borsa e molto ringraziò fra Lorenzo. | 99. Giulietta agrees to get the sleeping potion. . | [DP:62] [BOA:121] [PAI:121] [BR:164] [R&J-Q1:35.b] [R&J-Q2:35.b] |
Egli che assai difficilmente poteva credere ch’una fanciulla fosse sì sicura, e tanto audace, che in un avello tra morti si lasciasse chiudere, le disse: “Dimmi, figliuola, non averai tu paura di tuo cugino Tebaldo, che è così poco tempo che fu ucciso, e nell’arca ove posta sarai giace e deve fieramente putire?”. “Padre mio” – rispose l’animosa giovane – “di questo non vi caglia che, se per passar per mezzo le penaci pene dell’inferno io credessi trovar Romeo, io nulla temerei quel fuoco eternal”. “Or sia col nome del nostro signor Iddio” – disse il frate. | 100. The Friar tests Giulietta’s courage. She shows courage. | [DP:62] [BOA:120] [BOA:121] [PAI:120] [PAI:121] [BR:163] [R&J-Q1:35.c] [R&J-Q2:35.c] |
Tornò Giulietta alla madre tutta lieta e nell’andar verso la casa le disse: “Madre mia, io vi dico per certo che fra Lorenzo è un santissimo uomo. Egli m’ha di modo con le sue dolci e sante parole consolata, che quasi m’ha tratto fuora della sì fiera malinconia che io pativa. Egli m’ha fatto una predichetta tanto divota ed a proposito del mio male, quanto si potesse immaginare”. Madonna Giovanna, che vedeva la figliuola assai più del solito allegra e udiva quanto diceva, non capiva in sé per l’allegrezza che sentiva del piacer e conforto della figliuola, e le rispose: “Cara figliuola mia, che Dio ti benedica! Io mi truovo molto di buona voglia, poi che tu cominci a rallegrarti, e restiamo pur assai ubligate a questo nostro padre spirituale. Egli si vuol aver caro e soccorrerlo con le nostre elemosine, per ciò che il monastero è povero ed ogni dì prega Dio per noi. Ricordati spesso di lui e mandagli alcuna buona pietanza”. | 101. Giulietta thanks the friar, goes back home, and tells her mother about her changed mind. | [DP:64] [BOA:123] [PAI:123] [BR:166] [R&J-Q1:36.c] [R&J-Q2:36.c] |
Credette madonna Giovanna che invero Giulietta, per il sembiante dell’allegria che mostrava, fosse fuor della malinconia che prima aveva, e lo disse al marito, e tutt’e dui se ne tenevano ben contenti e pagati e si levarono via il sospetto che avevano che quella fosse in alcuna persona innamorata. | 102. Madonna Giovanna rejoices and informs her husband. | [BOA:65] [BOA:124] [PAI:124] [BR:167] [R&J-Q1:36.d] [R&J-Q2:36.d] |
Et ancor che immaginar non si potessero la cagione della mala contentezza della figliuola, pensavano che la morte del cugino, o altro strano accidente, l’avesse contristata. Onde perché pareva loro ancor troppo giovanetta, volentieri, se con onore si fosse potuto fare, l’averebbe tenuta dui o tre anni senza darle marito; ma la cosa col conte era già tanto innanzi che senza scandalo non si poteva disfare ciò che fatto era e conchiuso. Si prefisse il determinato giorno alle nozze e Giulietta fu pomposamente di ricche vestimenta e di gioie messa in ordine. | 103. They fix a date for the marriage (despite they would have preferred to postpone it). The richest garments are given to Juliet. | [DP:54] [BOA:126] [BOA:127] [PAI:126] [PAI:127] [BR:169] [BR:170] [R&J-Q1:29.b] [R&J-Q1:36.e] [R&J-Q2:29.b] [R&J-Q2:36.e] |
Ella stava di buona voglia, rideva e scherzava, ed un’ora mill’annile pareva che venisse l’ora del ber l’acqua con la polvere. Venuta la notte, che il dì seguente, che era domenica, deveva publicamente esser sposata, essa giovine senza far motto a persona apprestò un bicchiero con acqua dentro e, senza che la vecchia se ne avedesse, al capo del letto se lo mise. Ella nulla o ben poco quella notte dormì, vari pensieri per l’animo ravvolgendo. | 104. The night before the marriage (on Sunday) Giulietta prepares to take the potion. | [BOA:130] [BOA:131] [PAI:130] [PAI:131] [BR:173] [BR:174] [BR:175] [R&J-Q1:37.a] [R&J-Q1:37.b] [R&J-Q2:37.a] [R&J-Q2:37.b] |
Cominciandosi poi ad appressar l’ora dell’alba nella quale ella deveva ber l’acqua con la polvere, se le cominciò a rappresentar nella imaginazion Tebaldo del modo che veduto l’aveva ferito nella gola, tutto sanguinolente. E pensando che a lato a quello o forse addosso sarebbe seppellita, e che dentro quel monimento erano tanti corpi di morti e tante ignude ossa, le venne un freddo per il corpo, e di modo tutti i peli se le arricciarono addosso che, oppressa dalla paura, tremava come una foglia al vento. Oltre questo se le sparse per tutte le membra un gelato sudore, parendole tratto tratto che ella da quei morti fosse in mille pezzi smembrata. Con questa paura stette alquanto che non sapeva che farsi. Poi alquanto ripreso d’ardire diceva fra sé: “Oimè, che voglio io fare? Ove voglio lasciarmi porre? Se per sorte io mi destassi prima che il frate e Romeo vengano, che sarà di me? | 105. Giulietta pictures terrifying images of Tebaldo’s decayed body. | |
Potrò io sofferire quel gran puzzo che deve render il guasto corpo di Tebaldo, che a pena per casa ogni tristo odore, quantunque picciolo, non posso patire? Chi sa che alcuno serpe e mille vermini in quel sepolcro non siano, i quali io cotanto temo ed aborrisco? E se il core non mi dà di mirargli, come potrò sofferire che attorno mi stiano e mi tocchino? Non ho io poi sentito dir tante e tante volte che molte spaventevoli cose di notte sono avvenute nonché dentro a sepolture ma nelle chiese e cimiteri?”. | 106. She fears odious beasts should appear in the tomb or that she be stifled by the odour of the corpses. | |
Con questo pauroso pensiero, mille abominevoli cose immaginando, quasi si deliberò di non prender la polvere e fu vicina a spargerla per terra, e andava in strani e vari pensieri farneticando, dei quali alcuno l’invitava a pigliarla ed altri le proponevano mille casi perigliosi alla mente. | 107. Giulietta fears the potion will not work properly. | |
Alla fine, poi che buona pezza ebbe chimerizzato, spinta dal vivace e fervente amore del suo Romeo che negli affanni cresceva, nell’ora che già l’Aurora aveva cominciato a por il capo fuor del balcone dell’oriente, ella in un sorso, cacciati i contrari pensieri, la polvere con l’acqua animosamente bevendo, a riposar cominciò, e guari non stette che s’addormentò. | 108. Giuliett.a eventually resolves to drink the sleeping potion. | [DP:67] [BOA:136] [PAI:136] [BR:181] [R&J-Q1:37.g] [R&J-Q2:37.g] |
La vecchia che seco dormiva, ancor che tutta la notte avesse compreso che la giovane nulla o poco dormiva, non pertanto del beveraggio da quella bevuto s’accorse, e di letto levatasi, attese a far suoi bisogni per casa come era usata. Venuta poi l’ora del levarsi della giovane, tornò la vecchia alla camera dicendo come fu dentro: “Su su, che gli è tempo di levarsi”. Et aperte le finestre, e veggendo che Giulietta non si moveva, né faceva vista di levarsi, se le accostò e dimenandola disse: “Su su, dormigliona, levati”. Ma la buona vecchia cantava a sordi. Cominciò a scuoterla fortemente e dimenarla quanto poteva, e poi tirarle il naso e punzicchiarla, ma ogni fatica era nulla. | 109. At dawn the nurse goes to wake Giulietta up. | |
Ella aveva di modo legati gli spiriti vitali che i più orrendi e strepitosi tuoni del mondo non l’averebbero, con il tremendo romore che fanno, destata. Del che la povera vecchia fieramente spaventata, e veggendo che né più né meno faceva sembiante di sentire come averebbe fatto un corpo morto, tenne per fermo Giulietta esser morta. Onde fuor di misura dolente e trista, amarissimamente piangendo, se ne corse a trovar madonna Giovanna, | 110. The Nurse laments Giulietta’s death and informs her mother. | [DP:70] [BOA:138] [PAI:138] [BR:183] [R&J-Q1:39.b] [R&J-Q2:39.b] |
alla quale, dal soverchio dolor impedita, a pena puoté dire ansando: “Madonna, vostra figliuola è morta”. Corse la madre con frettoloso passo tuttavia lagrimando e, trovata la figliuola acconcia del modo che udito avete, se fu dolente e da estremo cordoglio ingombrata non è da domandare. Ella mandando le pietose voci fino alle stelle averebbe mosso a compassione le pietre ed addolcite le tigri quando per la perdita dei figliuoli più irate sono. | 111. The mother despairs. | [DP:73] [BOA:139] [PAI:139] [BR:184] [R&J-Q1:39.c] [R&J-Q2:39.c] |
Il pianto ed il grido della madre e della vecchia udito per tutta la casa fu cagione che ciascuno quivi corresse ove il romor si faceva. Vi corse il padre e, trovata la figliuola più fredda che il ghiaccio e che sentimento alcuno non mostrava, fu vicino a morir di doglia. Divulgatosi il caso, di mano in mano tutta la città ne fu piena. Vi vennero parenti ed amici, e quanto più crescevano le genti nella casa il pianto vieppiù si faceva maggiore. | 112. The Capelletti and the city of Verona mourn for Giulietta’s (fake) death. | [BOA:140] [BOA:141] [BOA:142] [PAI:140] [PAI:141] [PAI:142] [BR:185] [R&J-Q1:39.f] [R&J-Q1:39.j] [R&J-Q1:39.h] [R&J-Q2:39.e] [R&J-Q2:39.f] [R&J-Q2:39.i] [R&J-Q2:39.h] |
Fu subito mandato per i più famosi medici della città, i quali, usati tutti quegli argomenti che seppero i più convenevoli e salutiferi e nulla con l’arte loro di profittevole aita operando, e la vita intesa della giovane che già molti dì era consueta di fare, che altro non faceva che pianger e sospirare, tutti concorsero in questa openione: che ella, veramente da soverchio dolor soffocata, fosse morta. A questo si raddoppiò il pianto senza fine, e per tutta Verona generalmente ciascuno di così acerba ed impensata morte si dolse. Ma sovra tutti la dolente madre era quella che acerbissimamente piangeva e si lamentava e non voleva ricever consolazion veruna. Tre volte abbracciando la figliuola isvenne e tanto morta quanto quella pareva. Il che doglia a doglia accresceva e pianto a pianto. L’erano attorno di molte donne, che tutte si sforzavano alla meglio che si poteva di consolarla. Ella aveva di modo allentate le redine al dolore e così in poter di quello s’era lasciata trascorrere che, quasi in disperazione caduta, non intendeva cosa che se le dicesse, ed altro non faceva che pianger e sospirare e mandar ad ora per ora le strida sino al cielo e scapigliarsi come forsennata. Messer Antonio, non meno di lei dolente, quanto meno con lagrime sfogava il suo cordoglio tanto più dentro quello maggior diveniva. Tuttavia egli, che teneramente la figliuola amava, sentiva dolor grandissimo, ma come più prudente meglio sapeva temperarlo. | 113. The father seeks the help of doctors who agree that Giulietta died of sorrow. Giulietta’s mother is struck dumb by the scene. | [DP:71] [DP:72] [BOA:141] [PAI:141] [BR:186] [R&J-Q1:39.h] [R&J-Q2:39.h] |
Fra Lorenzo quella mattina scrisse a lungo a Romeo l’ordine dato della polvere e quanto era seguìto, e che egli la seguente notte anderia a cavar Giulietta fuor della sepoltura e la porteria alla sua camera. E perciò che egli studiasse venirsene travestito a Verona, che lo attenderia fino a mezza notte del seguente giorno, e che si terria poi quel modo che meglior lor fosse paruto. Scritta la lettera e suggellata, la diede ad un suo fidato frate e strettissimamente gli commise che quel dì andasse a Mantova e trovasse Romeo Montecchio e a lui desse la lettera e non ad altra persona, fosse chi si volesse. | 114. In the meantime Friar Lorenzo writes a letter to Romeo and asks a Friar to deliver it to Mantova. | [DP:75] [BOA:143] [PAI:143] [BR:188] [R&J-Q1:35.c] [R&J-Q2:35.c] |
Andò il frate ed arrivò a Mantova assai a buon’ora e smontò al convento di San Francesco. Messo giù il cavallo, mentre che egli cercava il padre guardiano per farsi dar un compagno per poter accompagnato andar per la città a far sue bisogne, trovò che molto poco innanzi era morto uno dei frati di quel convento. E perché era un poco di sospetto di peste, fu giudicato dai deputati della sanità il detto frate esser senza dubbio morto di pestilenza, e tanto più che se gli ritrovò un gavocciolo assai più grosso d’un ovo nell’anguinaia, che era certo ed evidentissimo indizio di quel pestifero morbo. Or ecco che in quell’ora a punto che il frate veronese domandava il compagno, sovravennero i sergenti della sanità che al padre guardiano comandarono, sotto pene gravissime per parte del signor della città, che egli, per quanto aveva cara la grazia del Principe, a modo veruno non lasciasse uscir persona fuor del monastero. Il frate venuto da Verona voleva pure allegare che allora allora era arrivato né s’era mescolato con nessuno, ma invano s’affaticò, che a mal suo grado gli convenne rimanere con gli altri frati nel convento. Onde non diede quella benedetta lettera a Romeo né altrimenti gli mandò a dir cosa alcuna. | 115. The Friar is stopped in Mantua because of a brother who had died of plague. | [DP:75] [BOA:144] [PAI:144] [BR:189] [R&J-Q1:42.b] [R&J-Q2:42.b] |
Il che fu di grandissimo male e scandalo cagione, come a mano a mano intenderete. | 116. The narrator addresses his audience. |
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Fra questo mezzo in Verona s’apparecchiavano le solennissime esequie della giovane che si teneva per morta, e si deliberò farle quel dì stesso nell’ora tarda della sera. | 117. Giulietta’s funeral is arranged for that night. |
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Pietro, servidor di Romeo, sentendo dire che Giulietta era morta, tutto sbigottì e deliberò tra sé d’andar a Mantova, ma prima aspettar l’ora della sepoltura della giovane e vederla portar alla sepoltura, per poter dire al padrone che veduta morta l’aveva. Che pure ch’egli potesse di Verona uscire, faceva pensiero cavalcar di notte ed all’aprir della porta entrar in Mantova. | 118. Pietro hears the news of Giulietta’s death and, before informing Romeo in Mantova, wants to be certain of Giulietta’s death. | |
Fu adunque sul tardi con universal dispiacere di tutta Verona levata la bara funebre con Giulietta dentro, e con la pompa di tutti i chierici e frati della città indirizzata verso San Francesco. | 119. Giulietta’s funeral takes place. | |
Pietro era così stordito, e per la compassione del suo padrone, il quale sapeva che unicamente la giovane amava, così fuor di sé che mai non ebbe avviso d’andar a veder fra Lorenzo e parlar seco, come l’altre volte era solito di fare. Che se egli andava a trovar il frate, averebbe intesa la storia della polvere e, dicendola a Romeo, non succedevano gli scandali che successero. Ora vista che egli ebbe Giulietta in bara, e quella manifestamente conosciuta, | 120. Pietro sees Giulietta. | |
montò a cavallo, e andato di buon passo a Villafranca quivi a rifrescar il suo cavallo e dormir una pezza attese. Levatosi poi di più di due ore innanzi giorno, nel levar del sole entrò in Mantova e andò alla casa del padrone. | 121. Pietro leaves to Mantua. | [DP:76] [BOA:149] [PAI:149] [BR:196] [R&J-Q1:41.b] [R&J-Q2:41.b] |
Ma torniamo a Verona. | 122. Narrator’ s shift. |
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Portata la giovane alla chiesa, e cantati solennemente gli uffici dei morti, come è il costume in simili esequie di farsi, fu circa mezz’ora di notte messa nell’avello. Era l’avello del marmo molto grande fuor della chiesa sovra il cimitero, e da un lato era attaccato ad un muro che in un altro cimitero aveva da tre in quattro braccia di luogo murato, ove quando alcun corpo dentro l’arca si metteva, si gettavano l’ossa di quelli che ivi primieramente erano seppelliti, ed aveva alcuni spiragli assai alti dalla terra. Come l’arca fu aperta, fra Lorenzo fece tantosto in una delle bande dell’avello ritirar il corpo di Tebaldo, il quale, perché di natura era stato molto magro ed alla morte aveva perduto tutto il sangue, poco era marcito e non molto putiva. Fatta poi spazzar l’arca e nettare, avendo egli la cura di far la giovane sepellire, dentro ve la fece quanto più soavemente si puoté distendere e porle un origliero sotto il capo. Indi si fece riserrar l’arca. | 123. Giulietta is placed in her tomb, which has been previously arranged by Friar Lorenzo. | |
Pietro, entrato in casa, trovò Romeo che ancora era in letto e, come gli fu innanzi, da infiniti singhiozzi e lagrime impedito non poteva formar parola. Del che Romeo grandemente meravigliato, e pensando non ciò che avvenuto era, ma altri mali, gli teneva pur detto: “Pietro, che cosa hai? Che novelle mi rechi da Verona? Come sta mio padre ed il resto dei nostri? Di’, non mi tener più sospeso, che cosa può egli essere che tu sei così afflitto? Orsú, spedisceti”. Pietro, alla fine fatto violenza al suo dolore, con debole voce e con parole interrotte, gli disse la morte di Giulietta e che egli l’aveva veduta portar a sepellire e che si diceva che di doglia era morta. | 124. Pietro informs Romeo of Giulietta’s death. | [DP:77] [BOA:149] [PAI:149] [BR:196] [R&J-Q1:41.b] [R&J-Q2:41.b] |
A questo così dolente e fiero annonzio restò Romeo per buona pezza quasi fuor di se stesso; poi come forsennato saltò fuor di letto e disse: “Ahi traditor Romeo, disleale, perfido, e di tutti gli ingrati ingratissimo! Non è il dolore che abbia la tua donna morta, che non si muor di doglia, ma tu, crudele, sei stato il manigoldo, sei stato il micidiale. Tu quello sei che morta l’hai. Ella ti scriveva pure che prima voleva morire che lasciarsi da nessun altro sposare e che tu andassi per ogni modo a levarla della casa del padre. E tu sconoscente, tu pigro, tu poco amorevole, tu can mastino le davi parole che ben andresti, che faresti, e che stesse di buona voglia, e andavi indugiando di dì in dì, non ti sapendo risolvere a quanto ella voleva. Ora tu sei stato con le mani a cintola e Giulietta è morta. Giulietta è morta e tu sei vivo? Ahi traditore, quante volte l’hai scritto e a bocca detto che senza lei non potevi vivere? E pur tu sei vivo ancora. Ove pensi che ella sia? Ella qui dentro se ne va errando ed aspetta pure che tu la segue e tra sé dice: ‘Ecco bugiardo, ecco fallace amante e marito infedele, che alla nuova ch’io son morta sostiene di vivere’. Perdonami, perdonami, moglie mia carissima, che io confesso il gravissimo mio peccato. Ma poi che il dolor ch’io provo fuor di misura penosissimo non è bastante a tormi la vita, io stesso farò quell’ufficio che il dolore deverebbe fare. Io, malgrado di lui, e di morte, che non mi vogliono ancidere, a me stesso darò morte”. Questo dicendo diede di mano alla spada che al capo del suo letto era e, quella subito tratta del fodro, verso il suo petto contorse, mettendo la punta alla parte del core. | 125. Romeo is desperate and tries to kill himself. | |
Ma il buon servidore Pietro fu tanto presto che egli non si puoté ferire, e in un tratto l’arme gli levò di mano. Gli disse poi quelle parole che in simil caso ogni fedel servidore al suo padrone deve dire e, onestamente di tanta follia quello ripigliando, lo confortò quanto seppe e puoté il meglio, esortandolo a dever vivere, poi che con soccorso umano alla morta giovane aita dar non si poteva. | 126. Pietro prevents Romeo from killing himself. | |
Era sì a dentro Romeo della crudelissima nuova di così impensato caso stordito, e quasi impietrato e divenuto marmo, che lagrima dagli occhi non gli poteva uscire. E chi l’avesse in faccia guardato averia detto che più a statua che ad uomo assembrasse. Ma guari non stette che le lagrime cominciarono a stillare in tanta abbondanza, che pareva un vivo fonte che con sorgente vena acqua versasse; le parole che piangendo e sospirando disse averebbero mosso a pietà i più duri e adamantini cori che mai tra barbari fossero. Come poi il dolor interno si cominciò a sfogare, così cominciò Romeo varie cose tra sé pensando, a lasciarsi vincer dalle sue acerbe passioni, e dar luogo ai malvagi e disperati pensieri, e deliberò poi che la sua cara Giulietta era morta, non voler a modo veruno più vivere. Ma di questo suo fiero proponimento non ne fece sembiante alcuno né motto disse, anzi l’animo suo dissimulò, a ciò che un’altra volta dal servidore, o da chi fosse non ricevesse impedimento, a far quanto in animo caduto gli era di mandar ad esecuzione. | 127. Romeo resolves to die and rest with Giulietta. | [DP:80] [BOA:150] [PAI:150] [BR:197] [R&J-Q1:41.c] [R&J-Q1:41.e] [R&J-Q2:41.c] [R&J-Q2:41.e] |
Impose adunque a Pietro che solo era in camera, che della morte della moglie niente a persona dicesse e meno palesasse l’errore in che quasi era caduto di voler uccider se stesso. Poi gli disse che mettesse ad ordine due cavalli freschi perché voleva ch’andassero a Verona. “Io voglio” – diceva – “che a mano a mano tu ti parta senza far motto a nessuno; e come tu sei a Verona, senza dir nulla a mio padre che io sia per venire, fa che tu truovi quei ferramenti che bisognano per aprir l’avello ove mia moglie è sepolta, e puntelli da puntellarlo, perché io questa sera al tardi entrerò in Verona e me ne verrò tutto dritto alla casetta che tu tieni dietro al nostro orto, e tra le tre e le quattro ore anderemo al cimitero, perciò che io voglio veder la sfortunata mia moglie così morta come giace, ancora una volta. Poi di buon mattino io sconosciuto uscirò fuor di Verona e tu mi verrai un poco dietro e ce ne tornaremo qui. – Né guari stette che rimandò Pietro indietro. | 128. Romeo tells Pietro to go back to Verona and tells him to wait for him near where Juliet has been buried, with instruments to open the tomb. Pietro carries out his task in secrecy. | |
Partito che fu Pietro, scrisse Romeo una lettera a suo padre e gli domandò perdono se senza sua licenza s’era maritato narrandogli a pieno tutto il suo amore ed il successo del matrimonio. Pregavalo poi molto affettuosamente che alla sepoltura di Giulietta, come di sua nora che era, volesse far celebrar un ufficio da morti solenne, e questo ordinasse delle sue entrate che fosse perpetuo. Aveva Romeo alcune possessioni che una sua zia morendo gli lasciò per testamento instituendolo suo erede. A Pietro anco provvide di modo che, senza star a mercede altrui, poteva comodamente vivere. E di queste due cose ne fece al padre instanzia grandissima, affermando questa esser l’ultima sua volontà. E perché di pochi giorni avanti quella sua zia era morta, pregava il padre che i primi frutti, che dalle sue possessioni si cavassero, tutti gli facesse dar ai poveri per amor di Dio. Scritta la lettera, e suggellata, se la pose in seno. | 129. Romeo writes a letter to his father in which he tells the whole story and disposes of his money. | |
Prese poi un’ampolletta piena d’acqua velenosissima | 130. Romeo takes a poison vial with him. | |
e, vestito da Tedesco, montò a cavallo, dando ad intender ai suoi che nella casa restavano, che il giorno seguente a buon’ora tornarebbe, e non volle da persona esser accompagnato. Camminando adunque con diligenza, egli nell’ora dell’Ave Maria entrò in Verona e se n’andò di lungo a trovar Pietro, e trovollo in casa, che il tutto che gli era stato imposto aveva apprestato. Onde così là circa le quattr’ore con quegli strumenti e ferramenti che giudicarono esser al bisogno se n’andarono verso la Cittadella e, senza trovar impedimento veruno, giunsero al cimitero della chiesa di San Francesco. Quivi trovato l’avello ov’era Giulietta, quello con lor ordigni destramente apersero, ed il coperchio con fermi puntelli puntellarono. | 131. Romeo joins Pietro in Verona. Romeo and Pietro go to the Cittadella. | [DP:81] [BOA:156] [PAI:156] [BR:204] [R&J-Q1:43.d] [R&J-Q2:43.d] |
Aveva Pietro, per commissione di Romeo, portato seco una picciola lanternetta che altri chiamano ‘ceca’, altri ‘sorda’, la quale, scoperta, diede loro aita ad aprir l’arca e ben puntellarla. Entrò dentro Romeo, e vide la carissima moglie che invero pareva morta. Cadette subito Romeo tutto svenuto a lato a Giulietta, di quella assai più morto, ed un pezzo stette fuor di sé tanto dal dolore oppresso che fu vicino a morire. In sé poi rivenuto, la carissima moglie abbracciò e più volte baciandola, di caldissime lagrime lo smorto viso le bagnava e, dal dirotto pianto impedito, non poteva formar parola. Egli pianse assai e poi disse di molte parole che averebbero commosso a pietà i più ferrigni animi del mondo. | 132. They open Giulietta’s tomb. Romeo sees Giulietta’s body and despairs. | [DP:83] [DP:84] [BOA:158] [PAI:158] [BR:206] [R&J-Q1:43.f] [R&J-Q1:44.b] [R&J-Q2:43.f] [R&J-Q2:44.b] |
Alla fine, avendo tra sé deliberato di non voler più vivere, presa la picciola ampolletta che recata aveva, l’acqua del veleno che dentro v’era postasi alla bocca tutta in un sorso mandò giù per la gola. | 133. Romeo drinks the poison. | [DP:85] [BOA:159] [PAI:159] [BR:207] [R&J-Q1:44.f] [R&J-Q2:44.f] |
Fatto questo, chiamò Pietro che in uno dei canti del cimitero stava e gli disse che su salisse. Salito che fu, ed all’orlo dell’arca appoggiato, Romeo in questo modo gli parlò: “Eccoti, o Pietro, mia moglie, la quale se io amava ed amo tu in parte lo sai. Io conosco che tanto m’era possibil vivere senza lei quanto senza anima può viver un corpo, e perciò portai meco l’acqua del serpe, che sai che in meno d’un’ora ammazza l’uomo, e quella ho bevuta lietamente e volentieri per restar morto qui accanto a quella che in vita tanto amai, a ciò che, se vivendo non mi è lecito di starmene seco, morto almeno con lei resti sepolto. Vedi l’ampolla ove era dentro l’acqua che, se ti ricordi, ci diede in Mantova quello Spoletino, che aveva quegli aspidi vivi ed altri serpenti. Iddio per sua misericordia ed infinita bontà mi perdoni, perciò che me stesso non ho io ucciso per offenderlo, ma per non rimanere in vita senza la cara mia consorte. E sebbene mi vedi gli occhi molli di lagrime, non ti pensar già che io per pietà di me, che giovinetto mora, pianga. Ma il pianto mio procede dal dolore che sento grandissimo per la morte di costei che degna era vive più lieta e tranquilla vita. Darai questa mia lettera a mio padre, al quale ho scritto quanto desidero che faccia dopo la morte mia, così circa questa sepoltura come circa i miei servidori che sono in Mantova. A te, che sempre m’hai fedelmente servito, ho fatto tal parte che non avrai mestieri servir altrui. Io son certo che mio padre darà esecuzione integralmente a quanto gli scrivo. Or via, io sento la vicina morte, perciò che conosco il veleno dell’acqua mortifera, già tutte le membra avvelenando, m’ingombra. Dispuntella l’arca, e qui mi lascia appresso alla mia donna morire”. Pietro, per le già dette cose, era in tal modo dolente che pareva che dentro al petto il core se gli schiantasse per l’infinito cordoglio che sentiva. Le parole furono assai che egli al padrone disse, ma tutte indarno, perché alla velenosa acqua rimedio alcuno giovar più poteva, avendo ella già tutte le parti dell’infetto corpo occupate. | 134. Romeo calls Pietro and tells him that he is dying (with the poison bought in Mantua by a Spoletino) and that he wants to die next to Giulietta. He instructs Pietro to give the letter to his father the following morning. | [BOA:151] [BOA:156] [PAI:151] [PAI:156] [BR:198] [R&J-Q1:41.g] [R&J-Q1:41.i] [R&J-Q2:41.g] [R&J-Q2:41.i] |
Romeo, presa Giulietta in braccio, e quella di continuo baciando, attendeva la vicina ed inevitabil morte, tuttavia dicendo a Pietro che l’arca dispuntellasse. | 135. He waits for death near Giulietta. | |
Giulietta, che già la vertú della polvere consumata e digesta aveva, in quel tempo si destò e, sentendosi baciare, dubitò che il frate venuto per levarla, o averla a portar in camera, la tenesse in braccio e, incitato dal concupiscibile appetito, la baciasse, e disse: “Ahi padre fra Lorenzo, è questa la fede che Romeo aveva in voi? Fatevi in costà”. E scotendosi per uscirli delle braccia, aperse gli occhi e si vide esser in braccio a Romeo, che ben lo conobbe ancora che avesse vestimenti da tedesco, e disse: “Oimè, voi sète qui, vita mia? Ove è fra Lorenzo? Che non mi levate voi fuor di questa sepoltura? Andiamo via per amor di Dio”. | 136. Giulietta wakes up and fears frate Lorenzo is holding her in his arms. Giulietta recognises Romeo and rebukes him. | [DP:87] [DP:89] [BOA:166] [PAI:166] [R&J-Q1:45.h] [R&J-Q2:45.h] |
Romeo, come vide aprir gli occhi a Giulietta e quella sentì parlare, e s’avvide sensibilmente che morta non era, ma viva, ebbe in un tratto allegrezza e doglia fuor d’ogni credenza inestimabile e, lagrimando, la sua carissima moglie al petto stringendosi, disse: “Ahi vita della mia vita e cor del corpo mio, qual uomo al mondo ebbe mai tanta gioia quanta io in questo punto provo che, portando ferma openione che voi foste morta, viva e sana nelle mie braccia vi tengo? Ma qual mai fu dolor al mio dolor eguale e qual più penosa pena il mio cordoglio agguaglia, poi ch’io mi sento esser giunto al fine dei miei infelicissimi giorni, e mancar la vita mia quando più che mai deveva giovarmi di vivere? Che s’io vivo mezz’ora ancora, questo è tutto il tempo che io restar in vita possa. Ove fu già mai più in un sol soggetto in uno istesso punto estrema allegrezza e doglia infinita, come io in me medesimo manifestamente provo? Lietissimo sono io, e vieppiù che dir non si può di gioia e contentezza pieno, poi che all’improviso veggio voi, consorte mia dolcissima, viva, che morta credei, e tanto amaramente ho pianto. E veramente, moglie mia soavissima, in questo caso debbio ragionevolmente allegrarmi con voi. Ma doglia inestimabile e dolore senza pari patisco, pensando che tantosto più non mi si concederà di vedervi, udirvi, e starmi vosco godendo la vostra dolcissima compagnia, tanto da me bramata. È ben vero che la gioia di vedervi viva avanza di gran lunga quella doglia che mi tormenta, appropinquandosi l’ora che da voi dividermi deve, e prego il nostro signor Iddio che gli anni, i quali all’infelice mia gioventù leva, aggiunga alla vostra e vi conceda che lungamente con più felice sorte di me possiate vivere, che io sento che già la vita mia finisce”. | 137. Romeo is shocked to see Giulietta alive and expresses both happiness and despair. |
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Giulietta, sentendo ciò che Romeo diceva, essendosi già alquanto rilevata, gli disse: “Che parole son coteste, signor mio, che voi ora mi dite? Questa è la consolazione che volete darmi? E da Mantova qui sète venuto a portarmi sì fatta nuova? Che cosa vi sentite voi?”. | 138. Giulietta asks for more explanations. |
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Narrolle allora lo sventurato Romeo il caso del veleno che bevuto aveva. | 139. Romeo tells Giulietta about the poison. | |
“Oimè, oimè” – disse Giulietta – “che sento io? Che mi dite voi? Lassa me! Adunque a quello che io odo non vi ha fra Lorenzo scritto l’ordine che egli ed io insieme avevamo messo? Che pur mi promise che il tutto vi scriveria”. Così la sconsolata giovane, piena d’amarissimo cordoglio, lagrimando, gridando, sospirando, e quasi di smania fuor di sé andando, contò minutamente ciò che il frate ed ella ordinato avevano, a ciò che ella non fosse astretta a sposar il marito che il padre voleva darle. Il che, udendo Romeo, accrebbe infinitamente dolore agli affanni che sofferiva. | 140. Giulietta rants about the Friar who, so she thinks, has not kept the promise of delivering the letter to Romeo. |
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E mentre che Giulietta fieramente del lor infortunio si querelava e chiamava il cielo e le stelle con tutti gli elementi crudelissimi, vide Romeo quivi il corpo del morto Tebaldo, che alcuni mesi innanzi egli nella zuffa, come già intendeste, aveva ucciso e, riconosciutolo, verso quello rivolto disse: “Tebaldo, ovunque tu ti sia, tu devi sapere che io non cercava d’offenderti, anzi entrai nella mischia per acquetarla e ti ammonii che tu facessi ritirar i tuoi, che io ai miei avrei fatto depor l’arme. Ma tu, che pieno eri d’ira e d’odio antico, non curasti le mie parole, ma con fellone animo per incrudelir in me mi assalisti. Io, da te sforzato e perduta la pazienza, non volli ritirarmi un dito indietro, e difendendomi volle la tua mala sorte che io ti ammazzai. Ora ti chieggio perdono dell’offesa che al corpo tuo feci, e tanto più che io già ero tuo parente divenuto, per la tua cugina da me già per moglie sposata. Se tu brami da me vendetta, ecco che conseguita l’hai. E qual vendetta maggiore potevi tu desiderare che sapere che colui che ti uccise si sia da se stesso alla presenza tua avvelenato e a te dinanzi volontariamente se ne mora, a te ancora accanto restando sepellito? Se in vita guerreggiammo, in morte in un stesso sepolcro resteremo senza lite”. | 141. Romeo sees Tebaldo’s body and asks for forgiveness. | |
Pietro, a questi pietosi ragiona menti del marito, e al pianto della moglie, se ne stava come una statua di marmo e non sapeva se era vero ciò che vedeva e udiva o veramente se si sognava e non sapeva che dirsi, né che farsi, così era stordito. | 142. Pietro is speechless. |
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La povera Giulietta, più che altra donna dolente, poi che senza fine si dolse, a Romeo disse: “Dapoi che a Dio non è piaciuto che insieme viviamo, piacciagli al meno che io qui con voi resti sepolta. E siate pur sicuro, avvenga mò ciò che si voglia, che quindi senza voi non mi dipartirò già mai”. | 143. Giulietta is resolved to die next to her husband. | |
Romeo, presala di nuovo in braccio, la cominciò lusinghevolmente a pregare che ella si consolasse, e attendesse a vivere, perciò che egli se ne anderebbe consolato quando fosse certo che ella restasse in vita, e a questo proposito molte cose le disse. Egli si sentiva a poco a poco venir meno e già quasi gli era in buona parte offuscata la vista, e le altre forze del corpo sì erano deboli divenute che più dritto tener non si poteva. Onde abbandonandosi si lasciò andar giù e, pietosamente, nel volto della dolente moglie guardando, disse: “Oimè, vita mia, che io mi muoio”. | 144. Romeo tries to dissuade Giulietta from her suicide and he collapses. | |
Fra Lorenzo, che che fosse la cagione, non volle Giulietta portar alla camera quella notte che fu sepellita. La seguente notte poi, veggendo che Romeo non compariva, preso un suo fidato frate, se ne venne con suoi ferramenti per aprir l’arca ed arrivò in quello che Romeo s’abbandonò. E veggendo aperta l’arca, e riconosciuto Pietro, disse: “Buona vita, ov’è Romeo?”. | 145. The following night, Friar Lorenzo arrives at the cemetery. | [DP:95] [BOA:163] [PAI:163] [BR:211] [R&J-Q1:45.a] [R&J-Q2:45.a] |
Giulietta, udita la voce e conosciuto il frate, alzando il capo, disse: “Dio ve lo perdoni, voi mandaste ben la lettera a Romeo?”. | 146. Giulietta reproaches the friar. | [DP:96] [BOA:166] [PAI:166] [R&J-Q1:45.h] [R&J-Q1:45.i] [R&J-Q2:45.h] [R&J-Q2:45.i] |
“Io la mandai” – rispose il frate – “e la portò frate Anselmo, che pur tu conosci. E perché mi dici tu cotesto?”. Piangendo acerbamente, Giulietta: “Salite su” – disse – “e lo vederete”. Salì il frate e vide Romeo giacersi, che poco più di vita aveva, e disse: “Romeo, figliuol mio, che hai?”. | 147. The Friar tells Giulietta what has happened and Giulietta shows the friar the dying Romeo. | [DP:96] [BOA:165] [BOA:167] [PAI:165] [PAI:167] [BR:213] [BR:215] [R&J-Q1:45.g] [R&J-Q2:45.g] |
Romeo, aperti i languidi occhi, lo conobbe e piano disse che gli raccomandava Giulietta e che a lui non accadeva più né aita né consiglio e che, pentito dei suoi mali, a lui e a Dio ne domandava perdono. Puoté a gran pena l’infelice amante proferir queste ultime parole e percuotersi lievemente il petto che, perduto ogni vigore e chiusi gli occhi, se ne morì. | 148. Romeo dies in Giulietta’s arms. | [DP:97] [BOA:162] [PAI:162] [BR:210] [R&J-Q1:44.f] [R&J-Q2:44.f] |
Quanto questo fosse grave, noioso, e quasi insopportabile alla sconsolata moglie non mi dà il core di poterlo dimostrare, ma pensilo chi veramente ama e s’immagini a sì orrendo spettacolo ritrovarsi. Ella miseramente, e senza pro affliggendosi, il pianse assai e molte fiate l’amato nome invano chiamando, piena d’angoscia sovra il corpo del marito, si lasciò tramortita cadere e buona pezza svenuta stette. | 149. The narrator comments on Giulietta’s despair. |
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Il frate e Pietro, oltra modo dolenti, tanto fecero che ella rivenne. | 150. The Friar and Pietro help Giulietta. |
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Rivenuta che fu, s’aggruppò in una le mani e, allargato il freno alle lagrime, tante e tante ne versò quante mai femina spargesse e, baciando il morto corpo, diceva: “Ahi dolcissimo albergo di tutti i miei pensieri e di quanti piaceri mai abbia goduto, caro ed unico mio signore, come di dolce fatto mi sei amaro! Tu sul fiore della tua bella e leggiadra giovanezza hai il tuo corso finito, nulla curando la vita che tanto da tutti viene stimata. Tu sei voluto morire quando altrui il vivere più diletta, e a quel fine giunto sei ove a tutti, o tardi o per tempo, arrivar conviene. Tu, signor mio, in grembo di colei sei venuto a finir i giorni tuoi, che sovra ogni cosa amasti e dalla quale unicamente sei amato e, ove quella morta e seppellita esser credevi, volontariamente sei venuto a seppellirti. Già mai tu non hai pensato aver queste mie amarissime e veracissime lagrime. Già non ti persuadevi andar all’altro mondo e non mi vi ritrovare. Io son certissima che non mi vi ritrovando, che tu qui tornato sei a veder se io ti vengo dietro. Non sento io che lo spirito tuo qui d’intorno vagando se ne va e già si meraviglia, anzi si duole, che io tanto tardi? Signor mio, io ti veggio, io ti sento, io ti conosco, e so che altro non attendi se non la venuta mia. Non temere, signor mio, non dubitare che io voglia qui senza la compagnia tua rimanere, con ciò sia che senza te la vita assai più dura e vieppiù angosciosa mi sarebbe che ogni sorta di morire che l’uomo immaginar si possa, che senza te io non viverei e, seppur paresse altrui che io vivessi, quel vivere mi sarebbe un continuo e tormentoso morire. Sicché, signor mio caro, sta sicuro che io presto verrò a starmi sempre teco. E con qual compagnia posso io andar fuora di questa misera e travagliata vita, che più cara e più fidata mi sia, che venirti dietro e seguitar i tuoi vestigi? Certo, che io mi creda, nessuna”. | 151. Giulietta despairs, kisses Romeo and resolves to let herself die. | [DP:101] [BOA:168] [PAI:168] [BR:216] [R&J-Q1:46.a] [R&J-Q2:46.a] |
Il frate e Pietro, che attorno le erano, vinti da infinita compassione, piangevano, e come meglio sapevano s’ingegnavano di darle alcun conforto, ma il tutto invano. Le diceva fra Lorenzo: “Figliuola mia, le cose fatte esser non può che fatte non siano. Se per lagrime Romeo suscitar si potesse, noi ci risolveremo tutti in lagrime per aiutarlo, ma non c’è rimedio. Confortati e attendi a vivere e, se non vuoi tornar a casa tua, a me dà il core metterti in un santissimo monastero, ove potrai, servendo a Dio, pregar per l’anima del tuo Romeo”. | 152. The Friar and Pietro comfort Giulietta (suggesting that she can go to a convent). | [DP:99] [BOA:167] [PAI:167] [BR:215] [R&J-Q1:45.i] [R&J-Q2:45.i] |
Ella a modo veruno non voleva ascoltarlo ma, nel suo fiero proponimento perseverando, si doleva che non potesse con la vita sua ricuperar quella del suo Romeo. Et in tutto si dispose voler morire. Ristretti adunque in sé gli spirti, con il suo Romeo in grembo, senza dir nulla, se ne morì. | 153. Giulietta holds her breath and dies. | [DP:102] [BOA:170] [PAI:170] [BR:218] [R&J-Q1:46.c] [R&J-Q2:46.c] |
Or ecco, mentre che i due frati e Pietro s’affaticavano intorno alla morta giovane, credendo che fosse svenuta, che i sergenti della corte, a caso quindi passando, videro il lume nell’arca e tutti vi corsero. | 154. The watchmen of the town enter. | [DP:103] [BOA:171] [PAI:171] [BR:219] [R&J-Q1:46.b] [R&J-Q2:46.b] |
Quivi giunti presero i frati e Pietro e, inteso il pietoso caso degli sfortunati amanti, lasciati i frati con buona guardia, condussero Pietro al signor Bartolomeo e gli fecero intendere del modo che trovato l’avevano. | 155. After hearing the sad story, they bring Pietro to Bartolomeo. | [DP:104] [BOA:172] [PAI:172] [BR:220] [R&J-Q1:47.b] [R&J-Q2:47.b] |
Il signor Bartolomeo, fattosi minutamente raccontar tutta la istoria dei due amanti, essendo già venuta l’alba, si levò e volle veder i duo cadaveri. | 156.. At dawn, Bartolomeo listens to the story of Romeo and Giulietta and goes to the Capelletti’s tomb. | [DP:108] [BOA:172] [PAI:172] [BR:220] [R&J-Q1:47.c] [R&J-Q2:47.c] |
Si sparse la voce di questo accidente per tutta Verona, di modo che grandi e piccioli vi concorsero. | 157. The Town runs to the cemetery. | |
Fu perdonato a frati ed a Pietro e, con particolar dolore dei Montecchi e Capelletti e general di tutta la città, furono fatte l’esequie con pompa grandissima; e volle il signore che in quello stesso avello gli amanti restassero sepolti. | 158. Pietro and the Friar are forgiven and the two lovers are buried together. | [DP:110] [BOA:176] [PAI:176] [BR:224] [BR:227] [R&J-Q1:49.e] [R&J-Q2:49.e] |
Il che fu cagione che tra i Montecchi e Capelletti si fece la pace, ben che non molto dopoi durasse. Il padre di Romeo, letta la lettera del figliuolo, dopo l’essersi estremamente doluto, soddisfece pienamente al voler di quello. | 159. The Feud is temporarily suspended Montague fulfils Romeo’s wishes. | [DP:109] [BOA:178] [PAI:178] [BR:226] [R&J-Q1:49.c] [R&J-Q2:49.c] |
Fu sopra la sepoltura dei dui amanti il seguente epitaffio intagliato, il quale in questo modo diceva: Credea Romeo che la sua sposa bella già morta fosse e viver più non volse, che a sé la vita in grembo a lei si tolse con l’acqua che ‘del serpe’ l’uom appella. Come conobbe il fiero caso, quella al suo signor piangendo si rivolse e quanto puoté sovra quel si dolse, chiamando il ciel iniquo ed ogni stella. Veggendol poi la vita, oimè, finire, più di lui morta, a pena disse: “O Dio, dammi ch’io possa il mio signor seguire: questo sol prego, cerco, e sol desio, ch’ovunque ei vada io possa seco gire”. E ciò dicendo allor di duol morio. | 160. Epitaph |