“‘Shake Shakespeare up!’: dall’adattamento alla messa in scena”
22 febbraio – 29 marzo 2021
Il laboratorio “‘Shake Shakespeare up!’: dall’adattamento alla messa in scena” mira a introdurre gli studenti a pratiche contemporanee di adattamento di Shakespeare sia per la scena che in altri media e in diversi generi. Si proporrà un approccio che dall’analisi del testo drammatico passi a esplorare l’idea di adattamento come un processo collaborativo e dinamico. Guidati dall’idea di una appropriazione del testo shakespeariano attraverso meccanismi di decostruzione e ricostruzione, il laboratorio intende stimolare gli studenti ad accostarvisi liberamente e a esplorare pratiche teatrali e multimediali contemporanee, con una particolare attenzione al ruolo della traduzione e della scrittura drammaturgica nella realtà dinamica delle prove in vista della performance. Partendo dall’idea che l’adattamento è sia una interpretazione sia una mis-interpretazione del testo, gli studenti saranno incoraggiati a discutere criticamente i concetti di proprietà e paternità autoriale nel vivo delle pratiche teatrali. Gli studenti saranno pertanto sollecitati a decostruire il noto per elaborare nuovi approcci a Shakespeare che valorizzino la loro capacità inventiva, oltre che critica.
Descrizione del programma:
Il laboratorio contempera due approcci principali. In primo luogo, affronta il concetto di adattamento in generale e, più in particolare, di adattamento shakespeariano da un punto di vista teorico, discutendo il ruolo del dramaturg nelle pratiche teatrali contemporanee e della traduzione per il teatro, ma anche esaminando questioni di ambito intermediale. Questa parte del laboratorio mira a introdurre e analizzare alcuni adattamenti come punto di partenza per esplorarne le premesse concettuali e i metodi. La seconda parte consisterà in attività di carattere più pratico. Gli studenti avranno l’opportunità di cimentarsi nell’adattamento di alcune scene di drammi shakespeariani sviluppando un progetto personale che, a partire dalle conoscenze acquisite, si rivolga a un potenziale pubblico. Il laboratorio offrirà lezioni e attività seminariali tenute da docenti della Queen Mary University of London e della Guildford School of Acting, Surrey University, oltre che dal Direttore artistico del Teatro Nuovo di Verona.
Laboratorio – dettagli:
- Durata: dal 22 febbraio al 29 marzo
- 3 CFU
- 18 ore di lezioni, ciascuna di tre ore (lunedì: 15.00 – 17.15)
- Massimo 15 studenti
- Lingua: inglese e italiano
- Online e/o in classe
Referenti del laboratorio:
Prof. Silvia Bigliazzi (https://www.dlls.univr.it/?ent=persona&id=4617&lang=en)
Prof. Sidia Fiorato (https://www.dlls.univr.it/?ent=persona&id=2187&lang=en)
Collaboratori alla didattica:
Dott. Valentina Adami, Dott. Petra Bjelica, Dott. Emanuel Stelzer, Dott. Roberta Zanoni.
Lezioni e seminari:
Petra Bjelica è dottoranda presso il dipartimento di Letterature Straniere, Lingue e Linguistica dell’Università di Verona e vincitrice della borsa di studio Marie Skłodowska-Curie. Nel suo progetto di dottorato si occupa dell’Amleto di Shakespeare come una delle fonti di Stavrogin, protagonista del romanzo di Dostoevskij I Demoni. Le sue aree di ricerca comprendono le letterature comparate, la teoria della letteratura e gli studi su Shakespeare e Dostoevskij.
Per il workshop “Shake Shakespeare up!: Adapting and Staging”, Petra Bjelica terrà una lezione sulle teorie dell’adattamento teatrale e sul ruolo del dramaturg, sia in termini generali sia in riferimento alle opere teatrali shakespeariane. Gli studenti avranno la possibilità di confrontarsi con differenti adattamenti teatrali shakespeariani, mentre il focus verrà posto in particolar modo su messe in scena “infedeli”. Lo scopo della lezione è quello di gettare delle basi teoriche in grado di risvegliare negli studenti la creatività che servirà loro nella parte pratica della lezione.
- Elena Pellone è attrice professionista e studiosa presso lo Shakespeare Institute, e ricopre il ruolo di facilitatrice artistica per la Venice Shakespeare Company e Anərkē Shakespeare. Ha recitato la parte di Nerissa nel memorabile Merchant of Venice andato in scena al ghetto ebraico di Venezia nel 2016. Ha portato in tour a Londra e in Germania una produzione di Richard II nella quale interpretava il protagonista, e ha recitato i ruoli di Beatrice e Dogberry a Venezia nel 2018, e di Lady Macbeth a Londra e Stratford-upon-Avon nel 2020; è in preparazione una sua regia di Othello a Venezia nel 2021. Il suo debutto al West End è avvenuto nell’occasione della prima mondiale di Phaedra I (2019), mentre ha recentemente interpretato Ecuba in una messa in scena delle Troiane alla Holy Trinity Church, Stratford-upon-Avon. Inoltre, Elena recensisce spettacoli teatrali per la rivista Shakespeare.
- Proposta di laboratorio: Elena Pellone offrirà una serie di laboratori e seminari che verteranno sulla messa in scena di adattamenti shakespeariani. Tra le produzioni che saranno discusse, si possono nominare l’adattamento della Compagnia de’ Colombari del Merchant of Venice per la memorabile messa in scena nel ghetto di Venezia del 2016, e le produzioni senza regista di Anərkē Shakespeare di Macbeth e Richard II nel Regno Unito. Insieme a David Schalkwyk, si preparerà inoltre un adattamento multilingue di Antony and Cleopatra che investigherà tematiche come la fluidità identitaria, le dinamiche politiche di impero e potere, questioni legate alla razza e al genere, alla sessualità, al desiderio e alla gelosia. Elena Pellone terrà una master class sulla recitazione del verso shakespeariano.
- Dr Paolo Valerio (Art Director – Teatro Nuovo, Verona):
Emanuel Stelzer è assegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Verona. È l’autore di Portraits in Early Modern English Drama: Visual Culture, Play-Texts, and Performances (Routledge, 2019) e di vari saggi pubblicati in curatele. I suoi articoli sono apparsi su riviste internazionali come Critical Survey, Early Theatre, The Journal of English and Germanic Philology, English Studies, Notes and Queries, e The Huntington Library Quarterly. I suoi principali interessi sono la letteratura e il teatro della prima modernità inglese, la filologia, e la storia del teatro, e specialmente i rapporti tra testualità e la cultura visiva e materiale. Il suo saggio su William Sampson ha vinto lo Huntington Library Quarterly Centennial Essay Prize. Il Dott. Stelzer ha anche tradotto in italiano The Picture di Philip Massinger (Aracne, 2017) e Comus di John Milton (ETS, 2020). È Managing Editor di Skenè: Journal of Theatre and Drama Studies.
Nell’ambito del laboratorio “Shake Shakespeare Up!”, il Dott. Stelzer introdurrà agli studenti il fenomeno di Shakespeare in dialetto: traduzioni e adattamenti di drammi shakespeariani nei vari dialetti italiani. La discussione verterà su questioni legate alle mire ideologiche di tali operazioni, alla loro recitabilità, e ai loro pubblici impliciti o meno. Tra i testi che saranno analizzati ci saranno la traduzione in napoletano di The Tempest di Eduardo De Filippo (Einaudi, 1984), la traduzione in siciliano di Much Ado About Nothing di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale (Lombardi, 2009), e l’adattamento “in lingua veneta rustica e materna” di The Taming of the Shrew di Piermario Vescovo (Elzeviro, 2009).
- Dott. Jaq Bessell (Guildford School of Acting, Surrey University): Jaq Bessell è regista teatrale e docente di recitazione. Ha iniziato la sua carriera al Guthrie Theater di Minneapolis, ed è stata direttrice della ricerca presso lo Shakespeare’s Globe di Londra sotto la direzione artistica di Mark Rylance. Ha firmato la regia di numerosi drammi di Shakespeare a New York, Londra e in vari teatri negli Stati Uniti, in UK e in Europa. Jaq Bessell è al momento Principal Teaching Fellow presso la Guildford School of Acting, University of Surrey, dove è Programme Leader dei corsi MA e MFA di “Acting”. È l’autrice di Shakespeare in Action per Arden Shakespeare (https://skenejournal.skeneproject.it/index.php/JTDS/article/view/269/254).
- Seminario pratico: Oggi le accademie di arte drammatica formano gli attori di domani, ma come rispondono alla chiusura dei teatri che sperimentiamo di questi tempi? Partendo della famosa battuta di Amleto, “potrei essere confinato in un guscio di noce e mi crederei il re di uno spazio infinito”, questi incontri laboratoriali offrono agli studenti un approccio pratico, fisico, a come performare Shakespeare in un contesto di lockdown, unitamente a conoscenze di teatro rinascimentale e di tecniche di recitazione contemporanea, adattandole ai software attualmente in uso per le videoconferenze e la didattica a distanza. Non sono richieste esperienze di recitazione, basta imparare a memoria alcune battute di Shakespeare.
- David Schalkwyk (Queen Mary University of London): David Schalkwyk è il Direttore del Centre for Global Shakespeares presso QMUL. Tra le sue pubblicazioni: studi monografici su Wittgenstein, Literature and the Touch of the Real(Delaware, 2004) e Bachtin, Words in the World: The Bakhtin Circle (Skenè, 2016), e tra quelli su Shakespeare, i volumi Speech and Performance in Shakespeare’s Sonnets and Plays (Cambridge, 2002), Shakespeare, Love and Service (Cambridge, 2008), Shakespeare, Love and Language (Cambridge, 2019), e, nel quadro di ‘Prison Shakespeare’, Hamlet’s Dreams: The Robben Island Shakespeare (Bloomsbury, 2013). David Schalkwyk è il co-editor di The Oxford Handbook of Shakespearean Tragedy (2018), del Cambridge Companion to Shakespeare and Language (2019), ed è General editor della collana Arden “Global Shakespeare Inverted”.
https://www.qmul.ac.uk/sed/staff/schalkwykd.html
Roberta Zanoni è contrattista presso le università di Verona e Bolzano ed è dottore di ricerca in Letteratura inglese. La sua tesi Shakespeare e la pubblicità si basa sull’appropriazione da parte della pubblicità contemporanea della figura e dei drammi di Shakespeare. La sua ricerca riguarda principalmente l’analisi delle relazioni intertestuali tra Shakespeare e testi precedenti e coevi al pari di quelle che intercorrono con la popular culture e i nuovi media. La sua ricerca è influenzata dagli studi sugli adattamenti e sull’appropriazione nonché sulla traduzione. È stata recentemente coeditrice del volume Bestiarium: Human and Animal Representations e ha pubblicato il saggio “Harry Potter and Monstrous Diversity. The Brexit Case” in Monsters and Monstrosity. Roberta Zanoni fa parte del Centro di Ricerca Skenè, di cui cura il sito, all’interno del quale si sta occupando dell’elaborazione della piattaforma web dell’archivio digitale SENS (Shakespeare European Narrative Sources).
Roberta Zanoni proporrà, a seguito della lezione introduttiva su Shakespeare e la pubblicità, un laboratorio pratico che permetterà ai partecipanti di cimentarsi con la creazione di immagini o presentazioni pubblicitarie a tema Shakespeariano, i partecipanti saranno divisi in piccoli gruppi e avranno la possibilità di sperimentare in prima persona l’adattamento di particolari aspetti dei drammi di Shakespeare per la promozione di prodotti di consumo. Il laboratorio permetterà ai partecipanti di addentrarsi in alcune delle più interessanti strategie dell’adattamento pubblicitario di Shakespeare.
Valentina Adami è assegnista di ricerca di letteratura inglese presso l’Università di Verona e professore a contratto di lingua inglese presso la Libera Università di Bolzano/Bozen. È dottore di ricerca in Anglofonia (Università di Verona, 2010). I suoi principali interessi di ricerca sono letteratura e trauma; diritto, letteratura e cultura; ecolinguistica ed ecocritica.
In questa lezione, Valentina Adami proporrà un’analisi del romanzo di Margaret Atwood Hag-Seed (2016), riscrittura de La Tempesta di Shakespeare, una riscrittura che è al tempo stesso un adattamento, un’appropriazione, una rielaborazione e una revisione del testo shakespeariano. Il titolo Hag-Seed fa riferimento a una delle offese rivolte da Prospero a Caliban. Il romanzo tuttavia si discosta dal tradizionale focus postcoloniale sulla prospettiva di Calibano: il protagonista è Felix/Prospero, eccentrico direttore artistico di un festival shakespeariano in Canada, il quale, dopo aver perso il lavoro, organizza la sua vendetta e la porta a termine attraverso una messa in scena de La Tempesta in una prigione locale.
Risultati attesi:
Al termine del laboratorio gli studenti
- avranno appreso nozioni di base relative al concetto di adattamento e adattamento shakespeariano;
- avranno conosciuto alcune pratiche contemporanee di adattamenti shakespeariani a teatro e in diversi media;
- saranno capaci di usare in modo critico le loro competenze di teatro shakespeariano al fine di proporre un progetto personale di adattamento per un pubblico contemporaneo.
Verifica:
Gli studenti dovranno consegnare un saggio critico di 5.000 parole oppure una prova pratica, consistente in un adattamento di una porzione di un dramma shakespeariano.
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