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Alterità e riconoscimento. Forme del dialogo nella filosofia classica tedesca (I e II)

8 giugno e 15 giugno 2022 – ore 17.00 

Palazzo di Lingue, Aula T6 e Zoom

MARKUS GEORG OPHAELDERS e DAVIDE BONDÌ – Università di Verona 

I. 

Dopo una breve introduzione che cerca di fondare la dialogicità come essenziale dell’essere umano nel senso che l’umano è prima di tutto un essere che ha bisogno dell’altro per completarsi, si cercherà di trattare la dialettica tra signoria e servitù come une forma di dialogo. Tale forma nasce dal fatto che nella lotta chi riporta la vittoria, decide di non uccidere colui che soggiace e di instaurare un rapporto che costituisce la base di ciò che chiamiamo autocoscienza. 

II.                 

In tensione produttiva con la teoria consegnata da Hegel alle pagine della Fenomenologia dello spirito, si colloca la riflessione di Friedrich D. E. Schleiermacher sulla religione. Se nel caso di Hegel il dialogo costitutivo della coscienza è immanente, in quello del suo sodale nemico è trascendente. La figura dell’alterità non più mediata dal lavoro dialettico del concetto, si offre all’individuo nell’intuizione, in modo che quest’ultimo la riconosca come fondamento della sua esistenza storica, nel gesto paradossale e simultaneo del darsi e del sottrarsi. 

Per collegamento zoom contattare: skene@ateneo.univr.it

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