Hyſtoria Nouellamente  Ritrouata di due nobili Amanti:  Con la loro PietoſaMorte: In  teruenuta gia nella  Citta di Verona. Nel tempo del Signor  Bartholomeo dalla  Scala.  Iustus vt Pal  Ma Flo rebit  

ℂ Alla belliſſima & leggiadra Madonna Lucina Sauorgnana.  POSCIA chio gia aſſai giorni con uoi parlādo diſſi di uoler una compaſſioneuole nouella da me gia piu uolte udita, & in Verona interuenuta iſcriuere, m’e paruto eſſere il debito in q̃ſte poche carte diſtēderla, ſi ᵱchele mie parole appo voi nō pareſſero vane: ſi ancho percħ a me che miſero ſono de caſi de miſeri amanti, di che ella e piena, ſi appartiene. & apreſſo al uoſtro ualore indrizarla. Accio che quantunque tra le belle donne a uoi ſimiglianti pru dentiſſima ui conoſca, poſſiate legēdo la piu chiaramenteuedere a quai riſchi, a quai traboccheuoli paſſi, a che crudel liſſime morti gli miſeri e catiuelli aman ti ſieno il piu delle uolte d’Amore condotti, & ancho uolētieri alla uoſtra bel lezza la mando. perche hauendo io fra me diliberato ch’ella ſiai l’ultimo mio lauorio in queſta arte: gia ſtāco & ſatio de eſſere piu fauola del uolgo; in uoi il mio ſciocco poetare finiſca.  Etche co me ſete porto di ualore, di bellezza & di legiadria, coſi della picciola barchetta del mio ingegno ſiate: laq̃l carca di mol ta ignorāza, d’Amore ſoſpita ᵱ li men ¸pfondi pelaghi della poeſia ha molto ſolcato, & che ella a uoi giugnēdo del ſuo  rāderrore accorta poſſa adaltri| cħ cō piu ſciēza e miglior ſtella nel gia det to mare nauigano; & temone & remi & uela donādo, diſarmata ſicuramente al le uoſtre riue legarſi. Prēdetela adūque Madōna nellhabito a lei cōueneuole & leggettela volētier ſi ᵱlo ſuggietto che e belliſſimo & pieno di pietate mi par ch’ ſia, come anco per lo ſtretto uincolo di ⊃ſangunitade & dolce amiſta, ch’e tra la perſona uoſtra:  & chi ladiſcriueſſi ſi ri troua. Ilqual ſempre con ogni riuerenza ui ſi raccomanda. SICOME uoi ſteſſa uedeſte, mentre il cielo verſo me in tutt’ogni ſuo ſdegno riuolto nō hebbe nel bel principio di mia giouanezza al meſtier dellarmi mi diedi, & in quella molti grandi & ualoroſi huomeni ſeguēdo, nella dilette uole uoſtra patria del Friuli alcun anno mi eſſercitai. Per laqual ſecondo e caſi; quando priuatamēte hor qnci hor q­­ndi ſeruēdo mi era biſogno dādare.  Haue ua io per cōtinuo uſo caualcando di me nar m­eco uno mio arciero homo di for ſe cinquāt’anni pratico nell’arte & pia ceuoliſſimo: & come ſi tutti que di Ve rona (oue egli nacque) ſono, parlante molto & chiamato Peregrino.  Queſti oltra cħanimoſo e eſperto ſoldato fuſſe leggiadro & forſe piu di quello, ch’agli anni ſuoi ſi ſaria cōuenuto Innamorato ſempre ſi ritrouaua, il che al ſuo valore doppio ualore aggiugneua; Onde le piu belle Nouelle, & cō miglior ordine, Etgratia ſi dilettaua di racōtare;& mas ſimamēte quelle che d’Amore parlaua no; ch’alcun altro, ch’io udiſſi giamai, Perlaqual coſa partēdo io da gradiſca, oue in allogiamenti mi ſtaua, & con co ſtui, & due altri mei forſe de Amore ſoſpinto, uerſo Vdine uenēdo, la qual ſtra da molto ſolinga; & tutta per la guerra arſa e deſtrutta i quel tempo era, & mol to dal penſiero ſoppreſſo & lontano da gli altri uenendomi,accoſtatomiſi ildet to peregrino,come quello che miei,pen ſieri indouinaua coſi mi diſſe.  Volete uoi ſemṕ in triſta uita uiuere? ᵱche una bella, crudele altramēte moſtrādo poco ui ami: Et ben che contro a me ſpeſſo dica, pure pche megllo ſi dāno, che nō ſi ritēgono i ⊃ſigli, uidiro.  Patro mio, che oltra, ch’a uoi nelleſſercitio che ſie te,lo ſtar molto nella prigion dAmore ſi diſdica; ſi triſti ſon q̃ſi tutti e fini, a q̃li egli ci pduce, ch’e uno ᵱicolo il ſeguirlo Et in teſtimoniāza di cio, quād’a uoi pia ceſſe; potre io una Nouella nella mia cit ta auenuta,che la ſtrada men ſolitaria,& men rincreſceuole cifaria, raccōtarui:ne laq̈le ſentireſte:come dui nobili amāti a miſera e piatoſa morte guidati foſſero. Et gia hauendo io fatto ſegno di udirlo uolentieri, egli coſi comincio.