You are currently viewing La faccia nascosta – Il tragico nel dialogo tragico: il caso Elettra (di Euripide)

La faccia nascosta – Il tragico nel dialogo tragico: il caso Elettra (di Euripide)

Guido Avezzù, (Università di Verona)

La faccia nascosta

Il tragico nel dialogo tragico: il caso Elettra (di Euripide)

Giovedì 10 novembre 2022, ore 17:20

Polo Zanotto – Aula 1.2 e Zoom

Nella tragedia greca siamo abituati a privilegiare come sede deputata del tragico le battute lunghe (rheseis), siano soliloqui o configurino, invece, l’agone fra i personaggi, e le sezioni liriche monodiche e corali. Ai dialoghi più stretti, detti stichomythiai, dove i personaggi, generalmente due, recitano un verso ciascuno talora in sequenze piuttosto ampie, attribuiamo invece o la funzione di promuovere lo sviluppo dell’azione drammatica, o quella, talvolta coincidente, di inscenare un confronto risolutivo. Mi occuperò di Euripide, Elettra 220-289, una stichomythia dove il gioco drammatico è interamente affidato all’interazione verbale ed esclude l’acquisizione di elementi aggiuntivi riguardo alla fabula. Le parole ci fanno assistere alla scomposizione delle identità, come dei rapporti interpersonali, in una pluralità prismatica affidata a battute che rispondono a intenzioni recondite e testimoniano pesanti fraintendimenti. Dovremmo forse sospettare che l’autore si serva proprio delle illusioni, elusioni e delusioni dello scambio comunicativo, e non dall’oltranza di vicende che riguardano famiglie e contrade programmaticamente altre – ancora una volta la saga della dinastia di Argo – per stimolare il pubblico ad allentare il controllo esercitato sulle emozioni, e che il tragico stia appunto in questo destinale scacco nella comunicazione interpersonale. 

Per partecipare via Zoom e ottenere maggiori informazioni scrivere a: skene@ateneo.univr.it

Poster